Rivista "IBC" XXV, 2017, 2
territorio e beni architettonici-ambientali / itinerari, progetti e realizzazioni
Tra i progetti di respiro regionale che si realizzano nel corso del 2017 e oltre, di notevole valenza scientifica e divulgativa è quello intitolato 2200 anni lungo la via Emilia E questo non poteva non coinvolgere l’Istituto regionale per i beni culturali (IBC).
Dell’odierno progetto sono protagoniste città che si snodano sull’asse della via consolare e offrono, con i loro segmenti di storia e attraverso l’attuale spessore culturale ed economico che esprimono, il segno profondo di questa arteria stradale. Una di quelle che hanno determinato non solo la storia della nostra regione, ma di una serie di processi culturali di straordinario rilievo che si ripropongono con tutta la forza di un’attualità radicata nel tempo.
Tre città, fondate nel cuore dell’Emilia, riflettono sulla loro storia più antica cresciuta sulla via consolare, che da Rimini giunge a Piacenza e che prende nome dal console che ne avviò la realizzazione: Marco Emilio Lepido . Qui si radicò una cultura in grado di superare le differenze etniche; la strada, l’unica, che ha dato nome a un’area regionale, è divenuta un elemento unificante, un asse di collegamento di tutti i maggiori centri della regione. Costituì anche presidio difensivo in quello che un tempo era stato il territorio dei Boi, sia barriera ideale contro le popolazioni liguri, sia cerniera fra l’Italia centrale e frontiera settentrione.
Il programma in cui si articola il progetto, già in divenire, non intende valorizzare solamente le origini romane delle tre città di Modena e Parma, colonie fondate nel 183 a.C., e Reggio Emilia istituita come forum negli stessi anni, ma contestualizzarle nell'ambito del ruolo svolto ininterrottamente fino ai nostri giorni dall'asse viario che le collega.
Un viaggio nel tempo che si arricchisce delle novità della ricerca archeologica, delle contaminazioni con l’attualità. Si avverte sotteso a questo progetto una volontà di lavoro congiunto che metta a sistema tutte le istituzioni culturali e quei luoghi che hanno assonanze e finalità comuni. La storia antica e la contemporaneità che ne discende saranno proposte con linguaggi diversi che spaziano dall'esposizione dei reperti agli incontri di approfondimento scientifico, dalla narrazione alla street art, dalla multimedialità al gioco, in un susseguirsi di iniziative da non perdere. Gli appuntamenti si svolgeranno fino al 2018.
Qualche segnalazione, ma ci ripromettiamo di dedicare spazio più approfondito ad alcuni dei tanti eventi. A Reggio è stata appena inaugurata la mostra archeologica Lo scavo in piazza, realizzata a partire da una selezione di oltre 100 reperti emersi nel corso di recenti cantieri in città. La buona strada sarà invece il titolo dell’esposizione in programma il prossimo autunno, proprio per celebrare la Via Emilia.
Mutina Splendidissima, come era solito appellarla Cicerone, sarà il titolo della mostra che Modena dedicherà al proprio passato. Parma invece rivisiterà la sua facies romana mettendo a fuoco in un’esposizione il tema dell’alimentazione. E in questo percorso si inserisce Bologna che proporrà i risultati degli scavi sull’Emilia che riguardano il medioevo.
Su questa strada – da sempre descritta, raccontata, disegnata, fotografata, attraversata dalle più diverse espressioni della musica – si vive e si crea in un continuo intreccio di forme e contenuti che si alimentano di stratificate esperienze ma anche di una duttilità capace di adeguarsi e cogliere mutamenti antropologici ed economici, di cercare e proporre nuovi modelli di convivenza. Ricerca, rigore, fatica e determinazione sono tag di questa via Emilia lo ha dimostrato anche il recente sisma e l’essere partiti da questa strada per portare aiuto ed esperienza a quella Italia appenninica successivamente travolta da una tragedia analoga.
Forse dal momento che siamo qui a presentare un grande progetto che si articola su mostre ed eventi prestigiosi, si potrebbero ricordare alcune tra le tante manifestazioni di cui lo stesso IBC è stato artefice e che hanno avuto come tema sotteso la Via Emilia.
Si potrebbe muovere dall’ Expo di Siviglia del 1992 dallamostra, e relativo catalogo che raccontavano la regione dal titolo Antiche vie. La formazione umana dell’Emilia Romagna . Divenne poi una esposizione itinerante ospitata da tanti musei del nostro territorio, gli stessi che avevano contribuito a realizzarla prestando materiali.
Se il termine ‘via’ era, in quel caso, utilizzato per sottolineare anche metaforicamente i percorsi culturali, l’osmosi tra popolazioni differenti e i processi della romanizzazione, il ruolo della Via Emilia si avvertiva preponderante. E marcava anche il passaggio tra l’antichità e il medioevo.
Sempre la Via Emilia, del resto costituiva un fil rouge nell’ideazione e nei contenuti individuati da IBC e Regione per realizzare lo standche raccontava l‘Emilia Romagna a Roma nel 2011 alle manifestazioni per il centocinquantesimo dell’Unità d’Italia.
Nei cataloghi delle mostre e degli eventi appositamente realizzati si leggeva un contributo di Edmondo Berselli, il cantore dell’Emilia contemporanea, che narrava nel gioco denso e leggero della sua scrittura sfaccettature e le risorse di una regione cresciuta su questa strada. E sulla stessa lunghezza d’onda si poneva il video di Carlo Lucarelli che introduceva allo stand http://rivista.ibc.regione.emilia-romagna.it/xw-201102/xw-201102-a0010 http://www.ansa.it/web/notizie/postit/mostracentocinquantaannivittoriano/2011/03/30/visualizza_new.html_1528402808.html; http://ibc.regione.emilia-romagna.it/parliamo-di/150-anni-di-italia-unita
Nel 2013 l’Ibc è stato tra i promotori di uno dei pochi eventi che ha festeggiato, in modo significativo, la creazione della via consolare: l’edizione del Festival del mondo antico di Rimini dal titolo Strada facendo. 2200 anni di Via Emilia. Mostre, spettacoli e un ragguardevole numero di eminenti studiosi, personaggi del mondo dell’informazione per parlarne http://www.archeobologna.beniculturali.it/mostre/rimini_festival2013.htm
Sempre alla Via Emilia abbiamo dedicato alcuni contributi della rivista IBC nel 2013: Seguendo la Via Emilia e Camminando sulla storia di B. Orsini; come pure un prezioso excursus sulla via consolare si legge nel volume a cura di F. Lenzi Regio VIII. Luoghi, uomini, percorsi dell'età romana in Emilia-Romagna
Per l'edizione 2012 dello stesso Festival avevamo organizzato sempre coi il Museo della Città, l’incontro, poi divenuto un dossier della rivista “IBC” Ospitiamo la cultura, illustrato con le foto dedicate alla Via Emilia di Matteo Sauli; si veda anche V. Ferorelli, M. Sauli, Al bordo della strada. Diario di viaggio sulla Statale 9 - Via Emilia, Bologna, Bononia University Press, 2012. E nel 2014 per i 2000 anni dall’avvio della costruzione del ponte di Tiberio, il festival titolava Un ponte oltre gli imperi
Quando abbiamo voluto raccontare agli emiliano romagnoli sparsi nel mondo la nostra e la loro storia attraverso la matita di un grande illustratore, Sergio Tisselli, la Via Emilia è stato il filo conduttore di un paio di pubblicazioni e la prima, Nove passi nella storia è stata tradotta in nove lingue e adoperata per narrare a chi arriva da altri orizzonti chi siamo http://www.regione.emilia-romagna.it/urp/novita-editoriali/archivio-pubblicazioni/nove-passi-nella-storia-lemilia-romagna-si-racconta
La fotografia è stata uno strumento prezioso e irrinunciabile sia per l’IBC sia per la Regione per far conoscere questa strada e le sue diverse facce: si pensi al progetto di Luigi Ghirri Esplorazioni sulla via Emilia. Vedute nel paesaggio. Un progetto di Luigi Ghirri culminato nell'omonima esposizione organizzata nel 1986 presso il Foro Boario di Reggio Emilia. In quell’occasione non fu solo l'autore il curatore della sezione fotografica della mostra chiamando a partecipare un importante nucleo di artisti. Nino Migliori realizza nel 2006 Crossroads – Via Emilia, edito da Damiani per citare solo due dei grandi maestri focalizzati, come molti altri, su questo paesaggio.
E chiudendo questi brevi riferimenti a precedenti iniziative legate alla Via Emilia, ci piace ricordare il sostegno offerto dalla Regione all’edizione 2016 di “Fotografia Europea” incentrata sulla Via Emilia.
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