Rivista "IBC" XVIII, 2010, 2
musei e beni culturali / didattica, pubblicazioni
È uno strumento utile per la didattica Insegnare la storia dell'arte, edito da CLUEB a cura di Angela Ghirardi, Claudio Franzoni, Serena Simoni e Simonetta Nicolini. Nel volume, rivolto agli insegnanti delle scuole superiori, si condensano i contributi di gran parte dei docenti e dei diplomati dell'indirizzo universitario in Storia dell'arte, già Arte e disegno, della Scuola di specializzazione per l'insegnamento secondario (SSIS) di Bologna. Grazie agli insegnamenti e alla pratica del tirocinio, preceduto o svolto in parallelo ai laboratori interni ai corsi, si è sperimentata la possibilità di un approccio differenziato alla metodologia. Per "insegnare a insegnare", infatti, gli autori hanno esplorato in tutti i suoi aspetti la didattica della materia.
A partire dal percorso decennale della SSIS, sei sono i paradigmi a cui si affida il rinnovamento di questa disciplina. Si approfondiscono, nel manuale, i temi dell'antico, delle potenzialità di Internet, dell'uso della fotografia, delle dinamiche impresse dalla "rete delle forme". Preparare insegnanti di storia dell'arte, e non storici dell'arte in senso astratto: questo è il compito che si prefigge la pubblicazione. Quali le differenze tra una lezione a studenti universitari, e una a neolaureati con l'aspirazione all'insegnamento? Che la differenza sussista è consapevolezza dei docenti della SSIS, che hanno compreso, con l'esperienza, come il sapere sia articolato su una vasta gamma di varianti: da una visita guidata a una conferenza, da una relazione scientifica a un convegno.
In guardia, allora, dalla tipologia collaudata, e purtroppo diffusa, dell'insegnante che si impegna nella trasmissione meccanica di conoscenze preconfezionate. Una figura restia a morire, della quale si lamentava già Federico Zeri: "Bisogna dire che l'insegnamento della Storia dell'arte ha seguìto, nelle nostre scuole, il principio nozionistico, quello che riempie le teste degli allievi con una miriade di nomi e di date, ma che non insegna a leggere il testo figurativo: non insegna cioè a estrarre dall'opera d'arte gli innumerevoli connotati di valore storico che essa possiede... quelli per cui un quadro, un mobile o una stampa popolare ci dicono spesso intorno a un'epoca molto più che l'elenco degli artisti, le date delle loro opere più famose, le successioni di maestri e di allievi".
Al di là della maggiore o minore efficacia sul piano della metodologia, osserva Angela Ghirardi, è la finalità didattica che occorre rivedere, perché scopo della disciplina è, prima di tutto, sviluppare il senso critico, e acquisire la capacità di interrogare i fatti. Cosa serve, dunque, a chi aspiri all'insegnamento della storia dell'arte e si metta in viaggio, oggi, nel mondo della scuola? Cosa suggerirgli di mettere in valigia? Prima di tutto l'educazione allo sguardo, la conoscenza del territorio e dei patrimoni culturali, l'uso critico degli strumenti e una conoscenza antropologica allargata. Un bagaglio, questo, da proporre non soltanto ai docenti, ma anche a un pubblico allargato, quello degli operatori culturali e dei conservatori dei musei: il volume si rivolge anche a loro.
Insegnare la storia dell'arte, a cura di A. Ghirardi, C. Franzoni, S. Simoni, S. Nicolini, Bologna, CLUEB, 2009, 260 pagine, 24,00 euro.
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