Rivista "IBC" XIV, 2006, 1

territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni

Il progetto europeo "VILLAS" coinvolge enti e istituzioni di Italia, Grecia, Austria e Croazia, per pensare in chiave ecosostenibile a nuovi usi, occasioni di valorizzazione e forme di gestione per ville, castelli e residenze storiche.
Ville: una nuova stagione

Alessandro Alessandrini
[IBC]
Piero Orlandi
[IBC]
Franco Siligardi
[IBC]

"VILLAS - Villas, stately homes and castles: compatible use, valorisation and creative management" è un progetto cofinanziato dall'Unione europea nel programma "Interreg III B CADSES"; la quota italiana è assicurata dal Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Le azioni del progetto mirano ad accrescere il valore del patrimonio culturale costituito dalle residenze storiche nell'area CADSES (Central, Adriatic, Danubian and South-Eastern European Space) e nel quadro dello "sviluppo sostenibile". Questo obiettivo viene perseguito attraverso alcune azioni del progetto e, in prospettiva, con la creazione di reti di collaborazione orientate a una promozione coordinata del patrimonio. Il progetto si trova peraltro ad affrontare una situazione critica generale di questo patrimonio dovuta alla profonda modificazione delle condizioni storico-economiche che hanno reso possibile la creazione e il mantenimento di questi grandi complessi. Si tratta quindi di definire usi nuovi, che permettano di sostenere economicamente la conservazione degli edifici, rispettandone la natura e l'identità.

Come avviene spesso nei progetti "Interreg", anche in questa occasione uno dei risultati consiste nella messa a punto di metodologie condivise e strumenti di conoscenza di base che sostengano le scelte di uffici pubblici e di potenziali investitori, disegnando un quadro di alternative possibili e realizzabili. Sarebbe importante, prima o poi, che i risultati e le acquisizioni dei progetti "Interreg" trovassero un coordinamento e una prospettiva comune, poiché spesso si tratta di progetti tra loro accomunati da molti punti e da molti obiettivi: promozione e marketing territoriale, rifunzionalizzazione di edifici, messa a punto di itinerari, progetti integrati di turismo culturale.

La lista dei partner del progetto "VILLAS" comprende:

  • la Regione del Veneto (leading partner);
  • l'Istituto regionale ville venete;
  • la Provincia di Campobasso;
  • l'Università di Ferrara, Dipartimento di architettura;
  • l'Università di Trieste, Dipartimento di ingegneria civile;
  • il Comune di Corfù (Grecia);
  • l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC);1
  • il Governo della Carinzia (Austria), Dipartimento pianificazione territoriale e sviluppo;
  • la Regione Umbria.

Altri partner partecipano alle attività, come non-EU-member states; si tratta delle seguenti istituzioni, tutte della Repubblica di Croazia:

  • l'Università di Zagabria, Facoltà di architettura;
  • il Fondo per lo sviluppo regionale;
  • le Contee di Zagabria, Krapina-Zagorje, Varasdin, Pozega-Slavonia e Koprivnika-Krizevci.

Ciascun partner approfondisce l'analisi sul proprio territorio e su tipologie specifiche di edifici singoli o di oggetti di tipologie complesse. Anche se il nome del progetto potrebbe far pensare che si tratti solo di edifici definibili come "ville", in realtà il patrimonio di cui si parla è più ampio: castelli in Carinzia e Croazia, il centro storico di Corfù, alcuni complessi rurali nella provincia di Campobasso. E ancora, l'architettura rurale, con specifici approfondimenti nel territorio emiliano, è analizzata dall'Università di Ferrara e, per finire, ville vere e proprie sono oggetto dell'analisi svolta dal Veneto e dall'IBC. Anche se va ricordato che il confine, per esempio, tra "castello" e "villa" non sempre è chiaro e netto, tanto che non sono pochi i casi di castelli che, cambiati i contesti storici, sono stati trasformati in ville o ville-castello.

Le attività sviluppate dal progetto sono organizzate in "pacchetti di lavoro", assegnati tra i partner in coerenza con gli obiettivi comuni del progetto. Alcune attività sono svolte da un solo partner del progetto, mentre altre vengono sviluppate da tutti. Per ciascun pacchetto è individuato un coordinatore, incaricato di armonizzare le azioni e di curare la realizzazione dei prodotti. Tra le prime attività sono previste: l'analisi del contesto regolamentare, economico e storico e la definizione di una metodologia comune di raccolta di dati.

Una fase di dibattito particolarmente vivace è stata la scelta delle variabili per la matrice di analisi e per la messa a punto del modello di valutazione; una volta messa a punto la griglia comune, ciascun partner ha svolto interviste in modo da implementare il modello. L'analisi viene svolta con il coordinamento dell'Università di Trieste e le elaborazioni sono tuttora in corso. I dati raccolti sono collocati in un Sistema informativo geografico (GIS) comune, la cui costruzione è in corso da parte del Dipartimento di architettura dell'Università di Ferrara.

Più avanti in questo articolo esamineremo meglio alcune sfaccettature del problema; va anticipato però che - a causa delle differenze tra sistemi geografici e cartografici di riferimento tra i vari partner - le cartografie principali saranno collocate su uno sfondo comune di rango europeo non georiferito. Da questa cartografia-indice, che permette di avere una visuale comune, ci si addentrerà nei dati di ciascun partner e nel GIS vero e proprio. Grazie a questo strumento e alle possibili elaborazioni sarà possibile creare mappe tematiche e individuare, per esempio, diverse categorie di edifici: da quelli abbandonati, o sottoutilizzati, a quelli in buone condizioni.

Altri momenti di confronto nel corso del progetto sono stati quelli relativi alla "compatibilità" delle trasformazioni. Un edificio, per essere messo in grado di svolgere funzioni diverse rispetto a quelle attuali o a quelle per i quali a suo tempo fu progettato e realizzato, deve subire modificazioni più o meno profonde. Le modificazioni nel loro complesso e nelle specifiche parti di cui si compongono devono rispettare le caratteristiche dell'edificio, pena la perdita di valore culturale e quindi anche della sua capacità di attrazione. Peraltro, se si ipotizza di rendere l'edificio fruibile dal pubblico, si rendono necessari adattamenti e modifiche anche rilevanti. Su questo tema il dibattito è stato a volte molto vivace, e si sono confrontate due visioni che però solo in apparenza si contrappongono: da una parte chi enfatizza un approccio incentrato sulla conservazione e dall'altra chi invece sottolinea le necessità di trasformazione. È un dibattito che deve comunque trovare un punto di equilibrio, essendo comune la consapevolezza che occorre trovare un futuro possibile a questo patrimonio, se si vuole evitare la sua degradazione e perdita.

In base ai risultati delle diverse analisi il progetto svilupperà ipotesi per uno o più piani di valorizzazione del patrimonio. Inoltre, per alcuni casi che ciascun partner sceglierà, saranno prodotti progetti specifici di fattibilità, con contenuti di natura economica, architettonica, tecnico-operativa. Questi progetti di fattibilità, oltre a disegnare possibili scenari di sviluppo, saranno possibili riferimenti per eventuali investitori privati o pubblici. Il contesto nel quale il progetto si colloca è quello della promozione del territorio, nel quale edifici di valore artistico, storico, architettonico diventano punti emergenti di un tessuto che è in grado di offrire servizi di qualità per flussi di turismo culturale in grado di apprezzare queste proposte. Ciascun partner quindi realizzerà materiali informativi e promozionali, utilizzando tecniche tradizionali integrate con le possibilità offerte dal web.

Un momento forte del progetto è la creazione di una prima rete di riferimenti, alla quale poi potranno progressivamente collegarsi proprietari o gestori di complessi, in modo da mettere a punto strategie comuni e integrate di promozione. Il dibattito sui possibili modelli resta aperto: uno può essere quello dell'Istituto regionale ville venete ( www.irvv.net). Ma sono possibili anche altre soluzioni di diversa natura, come associazioni locali di documentazione e progettazione, reti integrate di promozione territoriale, e così via. Di sicuro non esiste una formula unica, ma le soluzioni saranno da costruire sulla base delle situazioni e delle risorse di intelligenza, di iniziativa e di investimento disponibili. Il ruolo degli enti pubblici diventa decisivo sia per gli aspetti normativi e regolamentari che per quelli di iniziativa, promozione e sostegno finanziario. Certo, una delle possibili soluzioni è quello dell'acquisizione pubblica, ma ciò può avvenire solo in pochissimi casi, in presenza di reali esigenze e di un'idea precisa sulle funzioni che devono essere svolte. Nel territorio dell'Emilia-Romagna sono disponibili esempi di riuso compatibile attraverso l'allestimento di strutture museali, centri di documentazione, centri-parco nei parchi regionali.

Il censimento, la catalogazione, la produzione di repertori e basi di dati sono tra le attività fondative dell'IBC. Una delle attività previste da "VILLAS" è la compilazione di schede su edifici o complessi collocati principalmente nella pianura regionale e in ambiti extraurbani; tali edifici sono stati classificati per categorie: le ville progettate da architetti noti e notevoli, quelle con incidenza territoriale, le ville-castello, le "delizie" estensi del Ferrarese, le ville senatorie bolognesi, i palazzi e le ville delle signorie emiliane, le ville patrizie della Romagna, le ville di personaggi illustri.

Da decenni l'IBC ha raccolto e organizzato dati e campagne di ricerca. I classici volumi della serie "IBC dossier" dedicati alle ricerche e ai rilevamenti degli insediamenti storici e dei beni culturali (volumi ormai, in gran parte, da tempo esauriti) sono un esempio di questo complesso di attività. Ma non tutto è stato pubblicato. Sono infatti state schedate, anche se in modo preliminare, diverse centinaia di ville o di edifici simili, su tutto il territorio regionale, individuate principalmente attraverso l'analisi di repertori a stampa e della cartografia sia storica che attuale.

Si tratta di schede relative a circa 1.500 ville storiche individuate nel corso del "Primo inventario dei parchi e dei giardini storici" effettuato dall'Istituto nel 1994, su supporto cartaceo. Ciascuna scheda è costituita dalla parte anagrafica identificativa, dalla collocazione geografica e dalla descrizione delle principali caratteristiche del complesso; ovviamente i dati sono in relazione con la fonte bibliografica da cui derivano. Con l'occasione del progetto "VILLAS" si è dato l'avvio alla trasformazione di questi dati in un archivio elettronico; questo lavoro avviene anche grazie alla collaborazione di alcuni studenti (Andrea Zinzani di Faenza, Lorenzo Barboncini di Bologna e Carlo Uguccioni di Pesaro), che svolgono stage formativi nell'ambito del Corso di laurea in scienze geografiche della Facoltà di lettere e filosofia dell'Università di Bologna.

La metodologia di lavoro prevede l'applicazione di un sistema di selezione e di sintesi delle informazioni da fonte bibliografica e cartografica, e il corretto inserimento delle stesse in una banca dati già strutturata secondo le logiche proprie del GIS. La ricerca dei dati e la loro localizzazione avviene sulle basi cartografiche storiche (IGM primo impianto e successivi) e sulla base cartografica regionale digitalizzata con l'utilizzo della banca dati dei toponimi; si procede quindi alla localizzazione delle "ville storiche", all'inserimento dei dati e alla loro georeferenziazione nel GIS, alla digitalizzazione delle schede cartacee in formato TIF e al collegamento con il record di ogni singolo punto. L'attività, iniziata il 2 maggio 2005, è tuttora in corso: attualmente sono stati georeferenziati 770 manufatti storici compresi nelle province di Reggio Emilia, Modena, Bologna e Ravenna. Le prospettive future sono quelle di far diventare questo lavoro un repertorio geografico pubblicato su web, interrogabile e omogeneo. Un'altra prospettiva realizzabile è quella di collocare questi oggetti, insieme ad altri, in itinerari integrati di scoperta del territorio, per sostenere iniziative di turismo culturale.

Fanno parte di questo archivio di informazioni anche la parte iconografica e cartografica. Il confronto tra cartografie di momenti storici diversi mette in luce modifiche non solo onomastiche, ma anche della parte edificata, dell'intorno (per esempio, la struttura e l'estensione del parco), della viabilità, dell'orditura degli spazi agricoli circostanti.

La villa è un "oggetto", o meglio un "luogo", complesso, a volte di età plurisecolare, che in alcuni casi presenta documentazioni e stratificazioni a partire dall'Alto Medioevo se non più antiche. La parte architettonica ne costituisce la parte più evidente, ed è anche la più nota e meglio documentata; ma l'edificio principale non può essere separato da altri edifici che sono in relazione topografica e funzionale con questo, così come da altre parti componenti; si tratta per esempio di parchi, giardini e relativi edifici di servizio, ghiacciaie. A volte questi elementi non sono riconoscibili con facilità, essendo ormai ridotti a ruderi; ma un'analisi dei documenti può permettere di ricostruire, almeno idealmente, la situazione nei diversi momenti storici.

Il complesso diventa inoltre centro ordinatore di un intorno territoriale a volte di estensione cospicua. Tra le presenze di maggior spicco sono i cosiddetti "cannocchiali visivi", spesso costituiti da filari appaiati di alberi che fiancheggiano il viale d'accesso (nella pianura sono quasi sempre Pioppi cipressini).

I parchi, in particolare, nel corso del tempo possono diventare veri e propri monumenti, importanti almeno quanto la villa stessa; in molti casi gli edifici scompaiono alla vista, sovrastati e avvolti da un mantello verde di alberi di dimensioni a volte colossali; casi estremi e nemmeno troppo rari sono quelli dove dell'antico complesso resta solo il parco, essendo la parte edificata ormai ridotta a rudere. Questi parchi, che per ora sono lasciati in secondo piano, saranno oggetto di analisi in futuro, con progetti attivati al di fuori di "VILLAS"; essi svolgono infatti anche un'importante funzione ecologica e di protezione della diversità biologica, soprattutto nel territorio di pianura o nelle città, qualificandosi a volte quali veri e propri nodi della rete ecologica.

 

Nota

(1) Per l'IBC prendono parte, a diverso titolo, alle varie attività e fasi del progetto: Mariangela Cazzola, Annassunta Gianotti, Elisabetta Landi, Luisa Montanari, Stefano Pezzoli, Andrea Scardova, Teresa Tosetti, Lorenzo Zilli.

 

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