Rivista "IBC" XIV, 2006, 1

territorio e beni architettonici-ambientali / didattica, progetti e realizzazioni

A quattro anni dal restauro che lo ha riportato in vita, il Giardino Ducale di Parma è il protagonista di un progetto didattico esemplare per qualità dei contenuti e capacità di collegare istituzioni diverse.
Oltre il giardino

Rosa Marzolini
[responsabile del Centro documentale parchi e giardini storici del Comune di Parma]

Il restauro del Parco Ducale, intrapreso nel 2000-2001, ha segnato per Parma una tappa importante nella rivalutazione dei giardini storici urbani e nelle prassi operative e gestionali degli esperti che se ne occupano. In particolare, si è trattato di ripristinare il disegno architettonico settecentesco, offuscato da successivi interventi e, soprattutto, da un prolungato periodo di incuria. Il Parco, sempre caro al cuore dei parmigiani, nonché esempio di levatura europea tra i giardini "alla francese", era diventato uno spazio verde qualsiasi: viali asfaltati, crescita scarsamente controllata di siepi e alberature, eccessivi accessi dei veicoli a motore.

Intraprendendo il restauro, l'amministrazione locale ha compiuto, sorretta da un comitato scientifico internazionale e dall'impegno economico della Fondazione Cariparma, alcune scelte radicali. Prima fra tutte la rimozione dell'asfalto, sostituito dallo stabilizzato di frantoio, un ghiaino chiaro che ha restituito al Giardino l'originaria luminosità e ha consentito di migliorare la salute degli apparati radicali, ma richiede una maggiore cautela nell'uso e una maggiore manutenzione; quindi la ri-definizione del disegno del verde, che ha comportato il sacrificio di diversi alberi e l'impianto di nuovi ove necessario; infine il ripristino degli antichi tracciati ( www.servizi.comune.parma.it/giardinoducale).1

Restituendo il Giardino alla città nel suo pieno splendore, il Comune ha avuto cura di regolamentarne le modalità di fruizione, migliorando la sicurezza e predisponendo piste ciclabili. È stata inoltre istituita una struttura specificamente dedicata allo studio e alla valorizzazione dei giardini: il Centro documentale parchi e giardini storici, che a fianco di diverse azioni culturali ha posto un forte impegno educativo e didattico, oggetto di questo intervento.

L'idea da cui è partito il Centro è che il Giardino Ducale, ma in generale un giardino storico, è il luogo di una sintesi culturale "eccellente": vi leggiamo il disegno architettonico e le architetture degli edifici in esso presenti, le arti plastiche e pittoriche rappresentate dalle sculture, dagli affreschi e dagli stucchi; vi troviamo ecosistemi urbani resi peculiari dalla presenza dell'antica peschiera e del vicino torrente; e vi percepiamo l'armonioso coesistere delle diverse componenti, ciò che rende il giardino un luogo a parte nella vita della città come nella cultura dell'uomo.

Laboratorio privilegiato per l'osservazione e la conoscenza di infiniti mondi, il Giardino si presta oggi a fornire alle scuole tempi, spazi, attrezzature idonee all'approfondimento di molti temi. I ragazzi sono protagonisti dei vari percorsi, nei quali si parte dal lavoro en plein air per avviare le esperienze inerenti le varie discipline: sono loro che raccolgono i campioni, preparano i materiali, compiono osservazioni e organizzano informazioni, analizzano e rielaborano testi letterari, sperimentano tecniche artistiche.

Come per altri progetti del Centro, è sembrato fondamentale attivare una sinergia con alcune istituzioni culturali del territorio: sono stati coinvolti il Liceo scientifico "Chieppi" e il Liceo artistico "Toschi", il Museo di storia naturale dell'Università di Parma e la Lega italiana protezione uccelli (LIPU). La creazione di una rete di competenze scientifiche e didattiche tra queste e altre istituzioni era stata sperimentata con esito molto soddisfacente in occasione della creazione dell'ipertesto Evoluzioni storiche e morfologiche del Giardino Ducale di Parma ( parcoducale.bodoni.pr.it), ed era proseguita con conferenze e pubblicazioni sul tema del giardino.

Nella realizzazione dei progetti didattici, il Comune si è posto come ente promotore, organizzatore e finanziatore, fornendo gli spazi (il Palazzetto Sanvitale e le Serre novecentesche) allestendo le aule didattiche, coordinando la programmazione e la realizzazione di pubblicazioni. All'Università è stata affidata la supervisione scientifica dei progetti nell'ambito di un accordo culturale ad ampio raggio, che prevede anche la realizzazione di mostre e pubblicazioni; al Liceo scientifico "Chieppi" e al Liceo artistico "Toschi", ai quali da quest'anno si è affiancata la LIPU, sono affidate la progettazione, la didattica, la formazione dei docenti, la predisposizione dei materiali didattici per i rispettivi laboratori: questo implica la disponibilità dei dirigenti scolastici e un grosso lavoro da parte degli insegnanti, che vede coinvolti anche gruppi di studenti in veste di tutors.

La presenza particolare di questi studenti consente ai bambini di sperimentare una dinamica relazionale più articolata, in quanto, a piccoli gruppi, vengono seguiti da figure che si collocano, per fascia d'età e livello gerarchico, a un livello intermedio tra essi e gli insegnanti: come abbiamo verificato, questo stimola l'apertura e la capacità espressiva del bambino, nel contempo rassicurandolo. D'altra parte i tutors sperimentano un nuovo ruolo, che li responsabilizza e ne sollecita le capacità comunicative, di autovalutazione e organizzazione del proprio sapere, compiendo così un'esperienza significativa nell'esplorazione delle proprie attitudini.

Il ricorso al lavoro in rete produce un valore aggiunto: il circolo virtuoso che dalle diverse realtà culturali procede verso la loro interazione e integrazione raggiungendo una particolare ricchezza dell'offerta educativa, per ricadere nuovamente sulle singole istituzioni nella forma di un accrescimento delle conoscenze e delle esperienze. Consideriamo un traguardo in sé significativo la costituzione e il pieno funzionamento di un gruppo di lavoro nel quale, grazie al confronto e all'attenzione reciproca, la progettazione si arricchisce in modo spontaneo e condiviso.

Nel corso dei tre anni di vita il progetto ha dato i suoi frutti: dai tre percorsi proposti nel 2003 si è arrivati ai nove del 2005, riuscendo a raggiungere il compendio pluridisciplinare che ci eravamo proposti. I nove progetti coprono infatti discipline che vanno dalle scienze naturali alle tecniche dell'affresco, dall'analisi di testi letterari alla geometria, ma sono caratterizzati da una struttura didattica comune. Ecco, in conclusione, alcuni dati descrittivi e quantitativi per un maggior approfondimento:

 

La struttura didattica

1) Lezione frontale d'apertura tenuta in classe da un'esperta:

  • l'idea di giardino (storia, mito, cultura);
  • tipologie di giardino;
  • il giardino "alla francese";
  • Il Giardino Ducale di Parma (storia, fruizione).

2) Esperienza diretta in Giardino: a seconda del percorso raccolta di campioni, osservazioni, rilievi scientifici, disegno dal vero.

3) Attività di laboratorio in aule didattiche attrezzate, allestite presso le Serre novecentesche e al Museo di storia naturale dell'Università.

4) Presenza di tutors (studenti di scuola media superiore) che integrano il lavoro dei docenti seguendo i bambini a piccoli gruppi.

5) Corso di formazione per insegnanti, con esercitazioni in laboratorio.

6) Fornitura di dispense didattiche per il proseguimento del lavoro a scuola.

 

I percorsi proposti

 

IL GIARDINO ECOFANTASTICO

Un percorso letterario, artistico, culturale, ecologico, davvero all'insegna dell'esplorazione interdisciplinare. Insetti, tartarughe, corvidi, rose, margherite e querce centenarie, la forma stessa del giardino con i suoi significati simbolici sono archetipi del nostro immaginario, personale e collettivo. Lo sono diventati nel corso dei secoli, con l'elaborazione di miti, racconti, espressioni artistiche condivise dall'umanità, e lo sono diventati nelle nostre storie personali attraverso le fiabe e le loro immagini. In questo territorio suggestivo, dove forme e funzioni ecologiche s'intrecciano al pensiero fantastico, il laboratorio procede su due strade parallele:

  • la conoscenza degli animali, dei fiori o delle piante del Giardino Ducale, attraverso l'osservazione macroscopica e microscopica, l'analisi degli aspetti morfologici e quella del ruolo ecologico;
  • l'indagine degli stessi elementi nella funzione narrativa e nella dimensione simbolica nella fiaba.

 

GEOMETRIA? NATURALMENTE!

Che cosa c'è di più freddo e astratto di una figura geometrica? Ma se scopriamo ciò che lega le forme alle funzioni vitali, osservando direttamente organismi animali e vegetali, l'esperienza diventa affascinante, curiosa, divertente e i ragazzi possono avvicinarsi a simmetria, sezione aurea, successione di Fibonacci, spirale e frattale, verificando come questi concetti, solitamente percepiti come astratti, trovino riscontro in campo biologico.

 

DALLA FOGLIA ALL'ALBERO

I ragazzi scoprono, attraverso un percorso di domande in forma di chiave dicotomica, che pur non essendo esperti di botanica è possibile identificare gli alberi partendo dall'osservazione delle foglie. Dopo una breve descrizione delle parti fondamentali della foglia e la presentazione di alcuni criteri su cui si basa la classificazione vegetale, i ragazzi si cimentano direttamente nel riconoscimento delle specie di alberi presenti nel Giardino, completando il lavoro con la raccolta di campioni per allestire un erbario. Il lavoro a squadre che si svolge all'aperto assomiglia a una "caccia al tesoro" e stimola, attraverso l'aspetto ludico, l'entusiasmo per l'apprendimento.

 

UN LABORATORIO NELL'ALBERO

La foglia rappresenta un vero e proprio laboratorio, in cui si svolgono i processi fondamentali per la vita delle piante. Attraverso l'esecuzione di semplici esperimenti e osservazioni, sia macroscopiche che microscopiche, i ragazzi possono scoprire il ruolo fondamentale dei vegetali nell'ambiente.

 

ALI NEL GIARDINO

La continua espansione delle città e la distruzione di molti ambienti "naturali" tendono a rendere sempre più importanti i parchi e i giardini urbani ai fini della conservazione della biodiversità. Il percorso didattico mira a far conoscere e riconoscere ai ragazzi le diverse specie di vertebrati che costituiscono la fauna dei giardini urbani, e in particolare gli uccelli, in quanto più diffusi e facilmente osservabili.

 

DISEGNO E PITTURA DI PAESAGGIO

Il Giardino osservato con lo sguardo dell'artista. L'attività proposta mira a sperimentare l'uso di diverse modalità espressive e tecniche pittoriche, adatte al disegno dal vero e alla pittura en plein air: matite, sanguigna, pastelli, tempere, acquerelli.

 

L'AFFRESCO

Una proposta inconsueta per avvicinarsi - attraverso l'osservazione e l'analisi delle raffinate pitture del Palazzetto Sanvitale, uno degli edifici storici presenti nel Giardino - a una delle tecniche più antiche e misteriose della storia dell'arte.

 

IL SUOLO, O DELL'INVISIBILE

Alberi ed erbe affondano le radici nel suolo, traendone sostanze fondamentali per la loro vita. Ma tutto quello che vi accade rimane spesso per noi qualcosa di oscuro e dimenticato, semplicemente "ciò che calpestiamo". Con questo laboratorio andiamo alla scoperta di un misterioso e meraviglioso universo ipogeo, della straordinaria varietà di viventi che lo colonizzano e cooperano a renderlo un substrato vivo, nel quale si svolgono complessi processi biologici che rendono disponibili alla vegetazione le sostanze essenziali.

 

IL LAGHETTO

La Peschiera del Giardino rappresenta, per la sua antichità, un punto di riferimento per molti animali e uno dei pochi ecosistemi acquatici urbani. Il dimostratore, con la collaborazione dei ragazzi, effettua prelievi e misurazioni. L'esame dei campioni in laboratorio consente di mostrare i diversi adattamenti degli animali e dei vegetali alla vita delle acque continentali e il funzionamento di un microsistema dulcicolo.

 

Numeri in crescita

Il progetto ha avuto una notevole espansione nel corso dei tre anni di vita:

  • 2003-2004: 3 progetti proposti, 20 classi partecipanti (circa 500 ragazzi);
  • 2004-2005: 7 progetti proposti, 72 classi partecipanti (circa 1.760 ragazzi);
  • 2005-2006: 9 progetti proposti, 96 classi partecipanti (circa 2.330 ragazzi).

I corsi hanno coinvolto 134 insegnanti e operatori del settore culturale e ambientale nel 2004; 182 insegnanti nel 2005. Attualmente 140 classi sono iscritte in lista d'attesa.

 

Nota

(1) Si veda in proposito: E. Mussoni, Parma ritrova il suo parco, "IBC", X, 2002, 2, p. 87.

 

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