Rivista "IBC" XII, 2004, 3

biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni, restauri

Villa Gandini, completamente ristrutturata, ospita il nuovo Polo culturale di Formigine (Modena): protagonista centrale, una "signora biblioteca"...
Scaffali neoclassici

Nicoletta Brigati
[responsabile del Servizio cultura e biblioteca del Comune di Formigine (Modena)]

Il 28 marzo 2004 a Formigine (cittadina a sud di Modena, con oltre 30.000 abitanti) si è inaugurato il Polo culturale di Villa Gandini, costituito dalla Biblioteca comunale "Daria Bertolani Marchetti", da "Matilda" Biblioteca ragazzi, dallo Spazio giovani "Centro Anch'io" e dal Servizio cultura del Comune. È la conclusione di un percorso di riqualificazione di un'area centrale iniziato nel 1997 con i lavori di restauro della villa, già sede della biblioteca comunale fin dagli anni Settanta.

Il restauro, reso necessario dai seri problemi strutturali dell'edificio, splendido esempio dell'architettura in villa nel Modenese di metà Ottocento, ha offerto l'opportunità di ripensare e di riorganizzare la biblioteca quale istituto culturale e servizio di pubblica lettura.

La ristrutturazione del servizio bibliotecario ha preso necessariamente avvio dal dibattito sulla effettiva compatibilità delle esigenze di flessibilità e funzionalità della biblioteca con le caratteristiche dell'edificio storico -tanto pregevole dal punto di vista artistico e architettonico quanto rigido dal punto di vista strutturale - e quindi sull'opportunità di conservare questa destinazione d'uso della villa.


La ristrutturazione

La scelta di mantenere la sede "storica" della biblioteca è sorretta dalle seguenti motivazioni: la necessità di garantire continuità con il passato, i vantaggi di una collocazione "favorevole" dell'edificio inserito nel Parco della Resistenza - una vasta area verde posta nel centro urbano, facilmente raggiungibile, meta del tempo libero e luogo rappresentativo della comunità formiginese - nonché la convinzione, grazie all'esistenza di condizioni basilari, di poter integrare la biblioteca con il patrimonio storico-architettonico, creando un reciproco rafforzamento. Da queste riflessioni è nato un intenso lavoro che ha prodotto, dal 1997 ad oggi, obiettivi a loro volta finalizzati alla creazione di un sistema integrato di beni e servizi culturali, sistema di cui la biblioteca è il propulsore: non più dunque la biblioteca intesa come "cenerentola" dei servizi comunali, ma come cardine dell'offerta culturale, tramite cui valorizzare un'area significativa del territorio.

Le fasi iniziali sono state caratterizzate dalla ristrutturazione interna del servizio bibliotecario, partendo innanzitutto dall'adesione al sistema bibliotecario locale di riferimento (costituito dalle biblioteche di Sassuolo, Fiorano Modenese, Maranello, Frassinoro e Prignano) e al sistema territoriale unificato in rete, coordinato dal Centro provinciale di documentazione di Modena. Questa adesione ha permesso di introdurre l'automazione e di adottare la logica della cooperazione, e di realizzare quindi la catalogazione informatica del patrimonio librario e il prestito informatizzato in tempi relativamente veloci, tenuto conto delle condizioni iniziali.

La biblioteca di Formigine faceva fronte, infatti, a problemi strutturali e logistici legati al trasferimento nella sede provvisoria durante i lavori di restauro della villa, e a difficoltà organizzative quali l'automazione praticamente inesistente delle principali funzioni di catalogazione e prestito, l'assenza di una politica di svecchiamento del patrimonio e di valorizzazione del fondo storico dedicato alla storia del Risorgimento.

La progettazione degli spazi, che la ristrutturazione ha più che raddoppiato grazie al consolidamento dei piani superiori prima inagibili, ha posto interrogativi fondamentali sulle finalità e sulla tipologia del servizio, sulle sue dimensioni e caratteristiche nonché sul suo pubblico. La biblioteca di Formigine si identifica quale servizio di pubblica lettura, rivolto a un'utenza ampia e diversificata per fasce d'età; dall'analisi dello stato di fatto, dalla consapevolezza delle carenze così come degli obiettivi prefissati, si è sviluppato il lavoro di progettazione degli spazi e dell'allestimento, lavoro che ha visto il confronto serrato fra la direzione dei lavori di restauro, la direzione della biblioteca e la consulente appositamente incaricata, Paola Vidulli, specializzata in progettazione di biblioteche.

La scommessa era integrare le funzioni della biblioteca con l'esigenza di tutela e valorizzazione di Villa Gandini, nel rispetto dei vincoli posti dalle competenti soprintendenze nonché della normativa in materia di prevenzione incendi e gestione delle emergenze (normativa che si riferisce alle biblioteche di conservazione e agli archivi, strutturalmente diversi dalle biblioteche di pubblica lettura). Per ottenere alla fine "l'effetto" desiderato: una "Signora Biblioteca",1 che integra l'efficienza della biblioteca moderna, organizzata secondo la logica del supermercato e del "servirsi da soli", con la rappresentatività della biblioteca storica, la quale abbina il concetto di cultura a quello di magnificenza. L'immagine che la biblioteca vuole comunicare è quella di uno spazio amichevole, accessibile, confortevole, nel quale il lettore può leggere, consultare i cataloghi in rete, navigare in internet, vedere un filmato o ascoltare una traccia sonora e contestualmente godere di un bene storico e artistico.

La disposizione degli arredi e le loro caratteristiche, nei limiti delle risorse finanziarie a disposizione, sono state finalizzate al raggiungimento di questo "effetto", il quale ha anche il compito di orientare il comportamento del pubblico, nella convinzione che "una qualità ambientale vicina a quella di una sala d'aspetto di seconda classe di una stazione ferroviaria, provocherà comportamenti analoghi: stazionamento e bivacco d'utenti impropri, con grave intralcio al funzionamento del servizio. Un certo lusso è quindi necessario anche per indirizzare gli utenti a comportamenti appropriati, per fornire la sensazione di essere bene accolti in uno spazio che richiede però un certo riguardo (senza tuttavia eccedere, per non creare soggezione)".2

L'integrazione tra l'edificio storico, con i suoi affreschi, dipinti e applique di vetro, e la funzione di biblioteca è stata attuata inserendo negli arredi i colori pastello delle sale (il verde-azzurro, il giallo, il rosa), scegliendo arredi funzionali e di qualità per il loro design, ricollocando nelle sale alcuni arredi storici della villa, appositamente ristrutturati, quali le consolle in noce finemente intagliate, della seconda metà dell'Ottocento, o i divani e le poltrone con delicate dorature e lacche.

L'organizzazione planimetrica della villa ruota attorno al doppio ingresso a crociera, che nella parte centrale è a doppia altezza: grazie al grazioso ballatoio ovale è così assicurata la continuità visiva fra il piano terra, dove è collocata la reception, e il piano superiore, favorendo l'orientamento dei lettori. La raccolta è stata disposta secondo un concetto di continuità tra le diverse stanze comunicanti fra loro, come se fosse uno spazio aperto dove sono collocati, secondo una logica sequenza d'uso, vetrine tematiche, sedute per la lettura informale, postazioni per la consultazione, per l'accesso al catalogo e alle banche dati e per la consultazione dei documenti elettronici e audiovisivi. Appositi scaffali su ruote, posti nella sala che ospita la sezione narrativa, risolvono il problema della mancanza di un auditorium per attività di promozione della lettura.

Così organizzata nel maggio 2001, la biblioteca ha riaperto al pubblico in uno spazio complessivo di 900 metri quadrati, uffici e depositi inclusi. Dopo due anni di funzionamento gli indici registrano risultati positivi e incoraggianti. Nel maggio 2001 gli utenti iscritti erano poco più di 2.000, in marzo 2004 sono oltre 6.000. I prestiti, che avevano registrato una progressiva flessione dal 1997 in poi, sono costantemente aumentati raggiungendo i 38.541 nel 2003, in relazione al patrimonio di 35.877 documenti. Accanto ai dati statistici in aumento, si registra una risposta positiva dell'utenza che fruisce il servizio, dimostrando di affinare la conoscenza del servizio stesso, accrescendo le proprie aspettative e volendo interagire, tramite consigli e richieste di acquisto. La legittima apprensione per una fruizione problematica degli spazi, e quindi rischiosa per il patrimonio storico-artistico, è stata superata da un riscontro al di sopra di ogni più rosea aspettativa: non solo i differenti pubblici sono a loro agio e convivono, ragazzi inclusi, senza danni alla struttura e agli arredi, ma la biblioteca è presentata ad amici e parenti quale motivo di orgoglio cittadino.

Come ulteriore occasione di integrazione tra il servizio e il patrimonio storico, nel 2002, la biblioteca ha pubblicato la monografia Villa Gandini. Neoclassico modenese [si veda il riferimento in nota, ndr], la prima interamente dedicata a Villa Gandini e alla famiglia dei Conti Gandini, che dalla fine del Settecento agli anni Trenta del secolo scorso ne furono proprietari, e che la abbellirono e impreziosirono, incaricando le migliori maestranze dell'epoca. Il lavoro di ricerca e di valorizzazione è stato completato nel 2003 con la pubblicazione del secondo volume, dedicato a Luigi Alberto Gandini, intellettuale e storico al quale si deve la creazione dell'importante collezione di tessuti antichi oggi conservata al Museo civico d'arte di Modena, di cui agli inizi del Novecento lo stesso Gandini fu direttore. È sicuramente importante sottolineare quanto sia stato proficuo affidare alla biblioteca il compito stesso della valorizzazione, facendo acquisire a chi vi opera la coscienza del luogo, della sua identità e delle sue opportunità, evitando conseguentemente sgradevoli effetti di contrasto tra un'attività che, se pur valida ed efficiente in sé stessa, potrebbe inconsapevolmente rivelarsi problematica per il patrimonio storico-artistico che la ospita.


I nuovi servizi: la Biblioteca ragazzi e lo Spazio giovani

Immediatamente dopo l'apertura della biblioteca, nel giugno 2001, inizia la ristrutturazione dell'edificio di servizio della villa, le antiche scuderie, la cui destinazione d'uso prevede a piano terra la Biblioteca ragazzi (150 metri quadrati), al piano superiore lo Spazio giovani e nell'ala est la Caffetteria. La necessità di riservare ai ragazzi uno spazio autonomo, congiunta all'esigenza di garantire la crescita del patrimonio documentario, anche per il raggiungimento degli standard regionali, ha motivato il progetto di trasformazione della sezione ragazzi, collocata al piano terra della villa, in biblioteca ragazzi con una propria autonomia e sede nel vicino edificio. In marzo 2004 nasce quindi "Matilda" la biblioteca rivolta ai ragazzi da 0 a 16 anni, intitolata al simpatico personaggio di Roald Dahl, con 10.000 documenti, tutti a scaffale aperto. La biblioteca si articola nella zona informazioni e prestito dove sono collocate due postazioni per la navigazione in internet e la consultazione dei documenti elettronici, nella sala 0-6 anni che prevede oltre ai libri cartonati e illustrati un apposito scaffale per i genitori, le sale 7-10 anni e 11-16 anni anche dotate di postazioni per la visione di documenti audiovisivi. L'arredo è stato curato in modo da essere gradevole e accattivante.

Interessante è lo sviluppo dello Spazio giovani "Centro Anch'io" (184 metri quadrati), strumento delle politiche giovanili, progettato per integrarsi con i servizi bibliotecari, allo scopo di offrire uno spazio informale, con opportunità rivolte a quei giovani lettori che abbandonano la biblioteca, utilizzando quali elementi di richiamo la musica, il cinema e le nuove tecnologie. Lo spazio giovani è costituito dall'Informagiovani (che fin dalla sua creazione nel 1997 è stato affiancato alla biblioteca, anche se ha risentito della mancanza di uno spazio idoneo), dal punto musica, dalle sale di consultazione con postazioni internet e vetrine tematiche.


La ricerca della qualità

Il disegno di fondo alla base del nuovo Polo consiste nella volontà di integrare i servizi, evitando sovrapposizioni del patrimonio documentario e creando rimandi tra le attività: la collezione di musica moderna dello Spazio giovani completa il patrimonio documentario della Biblioteca, così come per ogni approfondimento degli argomenti propri dell'Informagiovani il catalogo bibliografico è una risorsa preziosa e obbligata che gli stessi operatori consultano e consigliano ai loro utenti. La sinergia tra servizi che si rivolgono a pubblici identici, con finalità diverse ma complementari, è l'obiettivo del progetto, favorito dalla vicinanza degli spazi e sostenuto dagli aspetti organizzativi e di comunicazione pensati in un'ottica integrata, come l'orario di apertura al pubblico e i supporti informativi, che riportano le informazioni di base della biblioteca adulti, della biblioteca ragazzi e dello spazio giovani, e dei servizi culturali che dal 2002 hanno sede nell'ultimo piano di Villa Gandini.

L'orario di apertura al pubblico adottato è di 53,30 ore settimanali, articolato dal lunedì al sabato, con la sola chiusura del lunedì mattina (per provvedere ad operazioni interne e alla manutenzione dell'edificio) e orario continuato nei giorni seguenti, sabato incluso; è un orario che vuole favorire la frequentazione della biblioteca soprattutto di quelle fasce di utenza che hanno disponibilità di tempo limitate; la Biblioteca ragazzi è aperta per 32,30 ore settimanali in corrispondenza della biblioteca adulti, mentre lo Spazio giovani è attivo, per ora in via sperimentale, anche alla domenica e nelle ore serali.

Particolare attenzione, fin dall'apertura della biblioteca centrale nel 2001, è riservata alla comunicazione: ogni servizio ha il proprio logo coordinato con l'immagine complessiva ("l'effetto") del polo culturale, riproposto in tutti i depliant e materiali informativi del servizio e delle attività di promozione della lettura, attività riprese con forte impulso nel 2001, sia per gli adulti sia per i ragazzi: dall'incontro con gli autori (Enzo Biagi, Paolo Nori, Sandra Petrignani, Marco Santagata, vincitore del Premio "Campiello" 2003) ai progetti di lettura per le scuole, ai corsi di alfabetizzazione informatica per l'uso di internet, al progetto "Nati per leggere" promosso dall'Associazione italiana biblioteche e dall'Associazione culturale pediatri, per citare solo alcuni esempi. Sono ben 41 le iniziative organizzate dal 2001 al 2003 (attività con le scuole escluse).

Contestualmente alle trasformazioni in atto, la biblioteca ha intrapreso un'attività di analisi interna e revisione dei processi, adottando innanzitutto, nel 2001, il nuovo regolamento, concordato con il sistema bibliotecario locale e nel 2003 la carta dei servizi, con la quale essa stabilisce le proprie finalità, gli standard di misurazione delle prestazioni e gli obiettivi di miglioramento continuo, sulla base dei criteri regionali approvati nel marzo dello stesso anno. È un approccio importante, perchè comporta la raccolta sistematica dei dati, la loro elaborazione e soprattutto interpretazione in relazione al contesto di riferimento, che deve essere noto nelle sue caratteristiche e dinamiche. Con riferimento ai requisiti regionali, che individuano per ciascun settore i parametri indicatori, si è analizzato lo stato di fatto e sono state individuate le criticità; ogni anno, sulla base del bilancio consuntivo dell'anno precedente, si stabiliscono i traguardi che la biblioteca si propone di raggiungere in relazione alla propria organizzazione e li rende noti ai lettori. Benché i numeri non possano, da soli, rendere conto della qualità del servizio, sono sicuramente uno strumento sempre più indispensabile per poter agire in modo consapevole e motivato.

È ormai prossima l'apertura della caffetteria del Polo culturale, collocata in un'ala dell'edificio di pertinenza della villa. La concessione del servizio di ristoro prevede che i servizi del Polo collaborino con la caffetteria, che fungerà anche da vetrina: il progetto di allestimento include appositi spazi per la promozione delle attività culturali, per l'esposizione di libri, riviste e documenti audiovisivi della biblioteca. I gruppi musicali formiginesi, coordinati dallo Spazio giovani, potranno esibirsi per i clienti della caffetteria. I lettori della biblioteca possono così ristorarsi e i clienti che ancora non conoscono la biblioteca sono invitati a usufruirne.

Sono attualmente in corso di definizione i progetti di recupero di altri due edifici di servizio che facevano parte del fondo Gandini: la barchessa, che ospiterà un'aula didattica ed espositiva per attività di approfondimento anche per la conoscenza del parco e delle tematiche ambientali, e la casa colonica, dove saranno collocati servizi correlati alla Biblioteca ragazzi e la residenza del custode.

Dal percorso illustrato emerge il ruolo propulsivo e centrale svolto dall'istituzione biblioteca, la quale ha saputo avvantaggiarsi delle potenzialità di una posizione favorevole e prestigiosa per rinnovare la propria identità e la propria immagine, diventando a sua volta occasione di corretta riqualificazione di un bene culturale e del suo contesto.


Note

(1) P. Vidulli, Signore Biblioteche, in Villa Gandini. Neoclassico modenese, a cura di N. Brigati e V. Vandelli, Formigine, Comune di Formigine - Assessorato alla cultura, 2002, p. 231.

(2) Ibidem, p. 234.

 

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