Rivista "IBC" XXII, 2014, 3
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
Il 23 aprile 2014 è stata inaugurata la nuova sede della Biblioteca comunale "Antonio Baldini" di Santarcangelo di Romagna. L'edificio che ora la ospita, con una superficie complessiva di circa 1.800 metri quadrati (quindi triplicata rispetto alla vecchia sede della biblioteca) è stato costruito negli anni Sessanta dell'Ottocento, ed è stato sede per circa per circa 150 anni dell'Ospedale civile ciitadino.
Il progetto generale, redatto da un gruppo di lavoro guidato dall'architetto romano Bruno Agates, ha voluto avere sin dall'origine una duplice finalità: "Salvaguardare il bene architettonico, preziosa testimonianza dell'architettura ottocentesca del comune di Santarcangelo, e renderlo funzionale alla nuova destinazione d'uso. Mettere in luce le caratteristiche architettoniche, storiche e artistiche e nello stesso tempo intervenire dal punto di vista strutturale e impiantistico attraverso una rigorosa progettazione nell'ambito della cosiddetta 'conservazione integrata'". Da qui la necessità, a livello di progettazione, di "mediare tra due esigenze (restauro e funzionalità) che possono convivere solo attraverso il progressivo convincimento che la rinuncia a limitate esigenze funzionali è ampiamente ripagata dall'uso di luoghi che rappresentano una preziosa testimonianza culturale".
L'architetto Agates, in stretto contatto e in accordo con la direzione dell'istituto, ha immaginato la nuova biblioteca come un "luogo ideale per studiare, parlare, confrontarsi sui temi di letteratura, filosofia e scienza, con l'obiettivo di coinvolgere un pubblico sempre più vasto e interessato. Un luogo per stimolare la curiosità e diffondere la conoscenza". E al momento dell'inaugurazione, l'allora commissario prefettizio del Comune di Santarcangelo, Clemente Di Nuzzo, ha ribadito e rimarcato questi obiettivi, affermando che aprire una biblioteca "è in effetti ribadire una speranza nel futuro, è lanciare un ponte tra le generazioni, è intrecciare saperi, idee diverse, creare i germi di nuove visioni del mondo, ma soprattutto è rafforzare la libertà e la democrazia perché diffondere cultura e favorire la circolazione delle idee rende più consapevoli e responsabili i cittadini e in primis i giovani, li abitua al pluralismo, al dibattito, alla comprensione della complessità della realtà che si muove al di sotto della superficie e dell'apparenza".
Per poter rispondere al meglio a questi scopi - ma anche per la oggettiva conformazione dell'edificio, che è struttrato su tre piani, più l'interrato - è scaturita la realizzazione di una "biblioteca a livelli", dove, nei piani bassi, si è data priorità agli ambienti di maggior frequentazione del pubblico, mentre l'ultimo piano è dedicato agli approfondimenti e allo studio.
Così al piano terra è allestita la sala accoglienza ( reference e informazioni di base); c'è inoltre uno spazio, la galleria "Baldini", destinato a ospitare mostre ed esposizioni temporanee, ma rivolto anche a collegare, a mo' di "via coperta", due parti della città. Vi sono infine i locali, ancora da affidare, destinati a spazio ristoro/ricreativo.
Al primo piano (che si potrebbe definire il "piano del piacere") si trovano le sale che ospitano le sezioni di narrativa, la mediateca, le sale bambini e ragazzi, lo spazio per i più piccoli e la sezione dedicata alla poesia dialettale, con l'annessa stanza "Santarcangelo dei poeti": un nucleo archivistico, in fase di sviluppo, dedicato alla documentazione della formidabile esperienza culturale dei poeti dialettali santarcangiolesi. Ci sono poi la sala per la lettura dei quotidiani e delle riviste, e uno spazio polifunzionale per incontri e proiezioni.
Al secondo piano dell'edificio - dedicato appunto allo studio, agli approfondimenti e alla ricerca - si trovano le sale che ospitano la saggistica, le sezioni locali e la biblioteca "Paolo Toschi" del Museo degli usi e costumi della gente di Romagna, specializzata in temi demoetnoantropologici (spostata nell'occasione presso la biblioteca comunale al fine di permetterne una maggiore fruibilità). Questi ambienti fungono anche da sale di studio, data la loro silenziosità.
Il piano conserva inoltre il fondo "Gioacchino Volpe" (il famoso storico, studioso del Medioevo e dell'Italia moderna e contemporanea, punto di riferimento ineludibile per la storiografia della prima metà del XX secolo) e la sala contenente la ricca sezione dedicata al teatro contemporaneo, con annesso l'archivio di documentazione della più che quarantennale esperienza di "Santarcangelo dei Teatri".
A completamento della sintetica descrizione del patrimonio dell'istituto occorre segnalare il notevole fondo "Antonio Baldini" (lo scrittore e critico letterario, di famiglia santarcangiolese, a cui è intitolata la biblioteca stessa): questa raccolta è quindi volutamente conservata e custodita nello spazio più prestigioso dell'istituto, la sala polifunzionale. Il fondo, oltre che da manoscritti, carteggi e stampe, è costituito da circa undicimila volumi e diversi opuscoli e periodici, costituenti l'originale biblioteca dello studioso, materiali assai preziosi per ogni approfondimento inerente la storia letteraria nazionale, in particolare dei secoli XIX e XX.
Infine, in stanze appositamente attrezzate nel piano interrato, si conserva il fondo "Libri antichi" (il nucleo storico costitutivo della biblioteca santarcangiolese, arrivato al Comune nella seconda metà dell'Ottocento a seguito delle soppressioni degli ordini religiosi) nonché la parte più antica dell'Archivio storico del Comune di Santarcangelo, il più importante, dopo quello di Rimini, tra gli archivi storici del territorio riminese.
I locali della nuova sede, ampi e generosi di luce grazie ai finestroni ottocenteschi, sono tutti dotati di copertura wi-fi; il libero accesso a internet, per il quale sono a disposizione anche postazioni fisse, avviene ora attraverso la rete Lepida con iscrizione tramite credenziali FedERa. Tra le nuove dotazioni tecnologiche presenti, anche un monitor touch screen per la lettura on line dei quotidiani (tramite l'accesso ai servizi MLOL della Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino) e una lavagna interattiva LIM (assai utilizzata dalle scuole). La nuova sede è inoltre dotata di sistema RFID per la gestione dei prestiti e delle collocazioni, a cui è collegato il controllo antitaccheggio, e di una postazione di autoprestito a disposizione degli utenti.
Come si vede, al pari della gran parte delle biblioteche "storiche" degli enti locali, anche quella di Santarcangelo è biblioteca di base e di informazione generale e, nel contempo, istituto di conservazione. E anche qui, specie in un momento di scarse risorse come l'attuale, uno dei principali e più difficili compiti operativi consiste nel trovare un giusto equilibrio tra due "anime" diverse. Da un lato l'azione quotidiana, con i servizi erogati correntemente e le attività di promozione e divulgazione proprie di una biblioteca di pubblica lettura: libero accesso alle informazioni e conoscenze, formazione permanente, piacere della lettura, alfabetizzazione e formazione legate ai nuovi strumenti elettronici, opportunità di/per relazioni sociali e culturali. Dall'altro la necessaria e dovuta opera di custodia e di valorizzazione degli importanti archivi e fondi documentari conservati. 1
Lo scorso 23 aprile si è così arrivati, finalmente, all'inaugurazione della nuova sede dell'istituto santarcangiolese, seppure in ritardo rispetto ai tempi programmati e con un parziale ridimensionamento del progetto di allestimento e di arredo originale (anch'esso elaborato dall'architetto Agates), progetto che ha però sostanzialmente mantenuto e garantito una discreta funzionalità. Il ritardo e il ridimensionamento sono dovuti ovviamente al sopraggiungere della crisi economica, con conseguenti blocchi di risorse previste, anche di fonte europea.
In particolare si è voluto salvaguardare l'idea di biblioteca come luogo famigliare, ospitale e partecipato, a disposizione della cittadinanza tutta, delle sue varie associazione e aggregazioni, ma anche in sinergia con gli altri istituti culturali ed educativi presenti sul territorio. "Casa della cultura": così infatti, forse un po' enfaticamente, è stata chiamata e presentata la nuova biblioteca comunale. Una definizione che vuole significare e dare concretezza al progetto culturale e biblioteconomico che la sottintende, ma anche un obiettivo da raggiungere, con il lavoro e la costante attività quotidiana.
Una casa infatti è fatta di spazi per l'accoglienza e l'incontro (la sala reference e quella polifunzionale, il futuro spazio per il ristoro e la ricreazione), di sale ospitali (con i materiali disposti a scaffale aperto per il libero accesso dell'utenza, con la possibilità collegarsi alla rete in modalità wi-fi, ma anche di leggere e studiare in silenzio), di stanze protette (in cui sono conservati e custoditi i patrimoni più significativi e preziosi della biblioteca: i suoi fondi archivistico-documentari), infine di locali e luoghi di opportunità (la galleria "Baldini", sede per esposizioni temporanee, strutturate e/o informali).
Una casa è fatta anche, e forse soprattutto, di relazioni umane e di famigliarità condivise, e la Biblioteca "Baldini" è un luogo accogliente sia per i singoli che per i gruppi (oltre al gruppo di volontari "Amici Biblioteca Santarcangelo", fanno riferimento all'istituto il gruppo di lettura "Giuro di leggere", il gruppo di lettori volontari "Reciproci racconti - Nati per Leggere", nonché il gruppo "Passioni insieme: Parole nel cassetto", persone che scrivono per diletto e si incontrano per condividere la loro passione). L'istituto poi, con i suoi ormai tradizionali appuntamenti del giovedì sera e del sabato pomeriggio, è diventato anche luogo/occasione per le numerose associazioni culturali o di volontariato presenti sul territorio, che qui possono presentare e svolgere le attività da loro promosse: incontri, corsi, laboratori.
Nel giorno dell'inaugurazione, veramente partecipata, molti attori e artisti santarcangiolesi, professionisti o amatoriali, significativamente hanno voluto proprio "donare" alla biblioteca la loro presenza attiva, con interventi d'arte o spettacolari: letture sceniche, animazioni teatrali, recite, esecuzioni musicali, esposizioni. Nello stesso giorno, al mattino, si è svolta anche l'iniziativa intitolata "Con i libri in mano": più di 500 alunni delle scuole elementari, accompagnati dalle maestre e da diversi volontari, hanno dato vita a una lunga catena umana, un "serpentone" che ha unito l'ex dispensa di sali e tabacchi (trasformata negli anni Settanta nella prima biblioteca di Santarcangelo) e l'ex ospedale (diventato ora la nuova biblioteca), portando presso quest'ultima gli ultimi volumi ancora rimasti nella vecchia sede e concludendo così, in modo degno e simbolico, il laborioso trasferimento.
Segni tangibili, tutti, di come l'intera città si sia stretta attorno alla sua nuova biblioteca e di come la realizzazione di questa opera fosse veramente attesa.
Nota
( 1) Nella nuova sede è stato trasferito l'intero patrimonio documentario della Biblioteca comunale "Antonio Baldini", consistente in più di 81000 materiali inventariati (fra volumi, periodici, materiali audiovisivi) e nei numerosi documenti e pezzi archivistivci dei fondi. Al termine del 2013 - la biblioteca era ancora nella sua vecchia sede - gli iscritti storici ammontavano a 20041; gli iscritti "attivi" durante lo stesso anno sono stati 4463; il tasso di "circolazione" dei materiali è stato pari a 2,28. Nel corso dell'anno sono stati effettuati complessivamente 50331 prestiti, a cui vanno aggiunti 859 prestiti interbibliotecari, con una media giornaliera pari a 166,6 prestiti. 270 sono stati i prestiti di ebook effettuati direttamente dagli utenti tramite il servizio offerto dalla Rete bibliotecaria di Romagna e San Marino.
Gli accessi complessivi di utenti a internet, tramite servizio wi-fi, sono stati 12843; 75 sono stati invece i cittadini che hanno usufruito degli incontri di alfabetizzazione informatica. Le presenze in sede, nel 2013, hanno superato quota 30.000, con una media giornaliera di 101 unità (a cui vanno aggiunte i 1599 partecipanti alle iniziative e agli incontri promossi dall'istituto). Le richieste di informazioni/consultazioni dei fondi archivistico-documentari e dell'Archivio storico comunale - effettuate di persona o, soprattutto, da remoto - sono state complessivamente 119.
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