Rivista "IBC" XXI, 2013, 3

biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni, restauri

Conservare il Novecento: lettere, diari, memorie, a cura di G. Zagra, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2013.
Lettere, diari, memorie: la storia di un secolo

Francesca Ghersetti
[coordinatrice del centro documentazione della Fondazione Benetton Studi Ricerche, Treviso]

Il volume Conservare il Novecento: lettere, diari, memorie raccoglie gli atti della tredicesima edizione del convegno annuale, svoltosi come di tradizione nell'ambito del Salone ferrarese del restauro e dedicato nel 2012 a quella specifica declinazione della letteratura memorialistica rappresentata da carteggi, epistolari, lettere, memorie personali e diari conservati negli istituti culturali. Si tratta di un genere documentario che, come evidenzia Giuliana Zagra nella premessa, rappresenta uno dei nodi centrali della riflessione sul patrimonio documentario del Novecento, sia per articolazione che per complessità, e su cui dunque si è sentita l'esigenza di un approfondimento specifico.

Questa pubblicazione rappresenta quindi un ulteriore e importante tassello in quello che, nato come un singolo convegno oltre un decennio fa, ha saputo diventare - come sottolinea nei suoi saluti Stefano Parise, presidente dell'Associazione italiana biblioteche - un progetto culturale esteso. Gli atti ripropongono fedelmente, anche nella struttura, lo svolgimento della giornata di studio, in cui si sono succedute, integrandosi reciprocamente in modo assai efficace, due relazioni di carattere generale e tre casi studio sulle carte di tre personalità della cultura e della politica italiana.

L'intervento di Maria Antonietta Grignani, direttrice del Centro di ricerca sulla tradizione manoscritta dell'Università di Pavia, si articola a partire dalla considerazione della progressiva dismissione del mezzo di lavoro cartaceo e dalle mutate modalità di comunicazione interpersonale che, nelle officine di lavoro degli "scriventi", rischia di non consentire più la sedimentazione della traccia dei lavori preparatori, provocando la perdita delle stratificazioni elaborative dei testi. Grignani ribadisce dunque con forza la necessità di salvare le "officine cartacee d'autore" e fornisce un'ampia casistica di esempi, che vanno da Eugenio Montale a Luigi Meneghello a Ottiero Ottieri e restituiscono con grande immediatezza il senso dinamico della loro produzione culturale.

Un'ampia riflessione sui cambiamenti di queste forme documentarie e della modalità di sedimentazione della documentazione personale in relazione al mondo digitale è quella offerta da Stefano Vitali (Soprintendenza archivistica per l'Emilia-Romagna) nel suo intervento sulle modalità di scrittura di sé nell'era digitale. Attraverso un'analisi dell'evoluzione della tipologia del blog, egli sottolinea lo sviluppo di questa fattispecie di scrittura anche come forma di comunicazione personale, secondo forme e stili che riprendono e imitano quelle del diario tradizionale ma che consentono la costruzione di una rete di relazioni e di comunità attraverso l'uso dei nuovi linguaggi della multimedialità. Vitali pone infine il problema delle modalità di integrazione di questi nuovi strumenti negli archivi personali.

A questo inquadramento ampio, tanto problematico quanto stimolante, seguono gli interventi sugli archivi di tre personalità che hanno operato in campi diversi, dalla cultura alla politica. Lorenzo Cantatore (Università Roma Tre) ci accompagna attraverso le carte dell'archivio della "signora dell'arte", Palma Bucarelli: un fondo notevolissimo che contiene tutta l'articolata casistica di documenti tipici dei fondi personali di studiosi, soffermandosi in particolare sul suo diario del 1944, resoconto fedele di un anno cruciale per la storia italiana. Cantatore affronta anche il carteggio corposo e intenso con Giulio Carlo Argan, da cui emerge e si dettaglia principalmente il dipanarsi del loro rapporto ma da cui si ricavano anche notizie e aspetti della loro vita professionale.

Brunella Argelli, Mirella Plazzi (Soprintendenza per i beni librari e documentari - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna) e Michela Zegna (Cineteca di Bologna) trattano delle numerose lettere contenute nell'archivio del regista Alessandro Blasetti, archivio inventariato e parzialmente digitalizzato nell'ambito degli interventi promossi e finanziati dall'IBC; in questa sede viene fornita una scheda dettagliata del fondo, propedeutica all'esposizione di alcuni episodi dell'intensa attività di Blasetti, ben illuminati dal carteggio nelle loro variegate sfumature, non solamente professionali, con Cesare Zavattini, Luchino Visconti e Sophia Loren.

Michele Di Sivo, dell'Archivo di Stato di Roma, e Maria Cristina Misiti, direttrice dell'Istituto centrale per il restauro e la conservazione del patrimonio archivistico e librario, analizzano, rispettivamente, gli aspetti e le problematiche di tipo archivistico e quelli legati al restauro sulcorpus di undici lettere che Aldo Moro scrisse durante la prigionia nell'aprile del 1978. Lettere che ora sono conservate all'Archivio di Stato di Roma, dove sono pervenute grazie al loro versamento anticipato rispetto ai termini consueti dei 40 anni. Il lavoro di restauro, dettagliatamente esposto, e lo studio archivistico e storico di questi importantissimi documenti ha costituito di fatto un "cantiere aperto" in un progetto articolato di tutela e valorizzazione condiviso che costituisce un positivo esempio di sinergie istituzionali, ancora più apprezzabile in questo periodo di grande difficoltà per la salvaguardia e valorizzazione dei nostri patrimoni culturali.


Conservare il Novecento: lettere, diari, memorie, a cura di G. Zagra, Roma, Associazione italiana biblioteche, 2013, 108 pagine, 20,00 euro.

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