Rivista "IBC" XX, 2012, 2

biblioteche e archivi / convegni e seminari, progetti e realizzazioni, pubblicazioni

Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori, a cura di F. Ghersetti e L. Paro, Treviso, Fondazione Benetton studi e ricerche e Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta con Antiga Edizioni, 2012.
Guida agli archivi di persona

Rosaria Campioni
[IBC]

Francesca Ghersetti e Loretta Paro hanno riunito, nel raffinato volume stampato da Grafiche Antiga, i contributi del ciclo di seminari "Archivi di persona del Novecento", promosso a Treviso nel 2008 da Fondazione Benetton studi e ricerche e da Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta. Due fondazioni impegnate nella conservazione e valorizzazione della memoria novecentesca che ben testimoniano il cambiamento segnalato da Luigi Crocetti per cui "biblioteche e archivi tradizionali non sono più protagonisti assoluti della corsa a conservare". L'interesse di nuovi soggetti ad acquisire e conservare gli archivi culturali contemporanei attesta altresì il mutamento di valore attribuito al materiale documentario, per cui, rispetto agli archivi statali, come ha affermato Isabella Zanni Rosiello, "hanno acquistato maggiore o perlomeno pari importanza gli archivi di persone, di famiglie, di aziende".

Un ruolo propulsivo a favore di un più corretto approccio verso gli archivi di persona va riconosciuto al Gabinetto Vieusseux e il primo contributo è proprio quello dell'archivista Caterina Del Vivo, che individua le fasi per la descrizione a partire dall'esigenza di avere una visione d'insieme del fondo prima di procedere al riordino. Anna Manfron, in sintonia con tale orientamento, illustra il nuovo atteggiamento degli operatori nel trattamento dei "fondi speciali" conservati nelle biblioteche, che occorre descrivere con standard internazionali riservando un'attenzione specifica per le caratteristiche di esemplare. Il patrimonio di riferimento è quello di una grande biblioteca storica, l'Archiginnasio di Bologna, eppure, come viene esposto da Raffaella Gobbo e Claudia Piergigli, simili nodi pratici e teorici si presentano anche agli addetti del nuovo centro Apice (istituito nel 2002 dall'Università di Milano). Si può notare una convergenza nella prassi, per esempio nella gestione degli inserti (lettere, bigliettini, inviti e ritagli di giornale) presenti nei volumi delle biblioteche d'autore.

Ma che fare nel caso di archivi di persona smembrati nel passato? Una risposta è stata fornita dall'archivista Paola Mita tramite la ricostruzione virtuale del fondo composito di Giuseppe Scarabelli, in occasione del centenario della morte. La pubblicazione Una vita da scienziato. Carte e libri di Giovanni Scarabelli nella Biblioteca comunale di Imola, a cura di Marina Baruzzi, rappresenta un ottimo esempio dell'attività di ricerca che si potrebbe svolgere nelle biblioteche storiche.

Gli enti conservatori di archivi di persona novecenteschi, sia pubblici sia privati, si trovano talvolta ad affrontare questioni circa la consultabilità dei documenti e i diritti d'autore. Queste problematiche molto delicate sono trattate con perizia da Paola Carucci, la quale analizza il complesso quadro normativo relativo alla consultabilità dei documenti e alla tutela della privacy, e da Silvia Stabile, che commenta la normativa dei diritti d'autore per i vari tipi di documenti contenuti negli archivi privati.

La tematica della valorizzazione della documentazione tramite la didattica della ricerca storica è stata proposta da Luigi Contegiacomo, anche con riferimenti diretti all'attività svolta presso l'Archivio di Stato di Rovigo. Un caso emblematico del ruolo trainante di una mostra documentaria per valorizzare una personalità è quello narrato da Roberto Einaudi, che è riuscito nell'intento di far conoscere a livello nazionale l'eredità di Luigi Einaudi.

Preso atto del policentrismo conservativo degli archivi di persona, fondamentale è la conoscenza della relativa mappa e a tal fine sono utili le ricognizioni su scala regionale. La Regione Veneto, come ha esposto Andreina Rigon, ha intrapreso il censimento a partire proprio dal Trevigiano, in collaborazione con le Fondazioni Benetton e Mazzotti. A seguito del censimento promosso dalla Regione Toscana, nel 2005 si è costituita l'Associazione Case della Memoria; tale esperienza è stata descritta da Diana Toccafondi, la quale evidenzia l'importanza "dell'osmosi tra codici simbolici e codici professionali diversi". Non poteva mancare il contributo sugli "Archivi del Novecento", progetto sorto negli anni Novanta per costruire una rete tra gli archivi di persona come fonti per la storia del Paese. Leonardo Musci, oltre a delineare il contesto in cui è maturato il progetto, svolge una serie di considerazioni critiche sulla situazione attuale della professione.

Non c'è dubbio che la carenza di archivisti e di bibliotecari presso i vari enti, e la mancanza di ricambio, costituiscano un ostacolo per la condivisione di progetti che sono giunti a maturazione, anche grazie all'opera di sensibilizzazione svolta attraverso l'attività convegnistica, come la serie di "Conservare il Novecento" nell'ambito del Salone del restauro di Ferrara, e alle iniziative promosse da istituti impegnati nella salvaguardia della memoria novecentesca di cui il presente volume offre un prezioso esempio.


Archivi di persona del Novecento. Guida alla sopravvivenza di autori, documenti e addetti ai lavori, a cura di F. Ghersetti e L. Paro, Treviso, Fondazione Benetton studi e ricerche e Fondazione Giuseppe Mazzotti per la civiltà veneta con Antiga Edizioni, 2012, 203 pagine, 18,00 euro.

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