Rivista "IBC" XXI, 2013, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / itinerari, pubblicazioni
Il corso impetuoso della storia emerge con forza dai testi racchiusi in questa silloge curata da Angelo Naldi, "valgattarese genuino", per anni direttore d'industria. Il narratore, "onnisciente" quando lo sguardo è rivolto al passato, cede poi la parola al testimone partecipe degli ultimi decenni di questo microcosmo montanaro, Valgattara. Un testimone desideroso di coinvolgere, nell'affabulazione corale e appassionata, le voci dei suoi compaesani. Ecco, quindi, che il filo della storia può essere preso in mano da un'anziana signora: Nonna Claríce racconta: "Cum a s'éren puvrètt e mamalóc!.
Il territorio dell'odierna Valgattara e delle zone limitrofe, nei pressi di Monghidoro, è stato solcato da diverse epoche e, da un canto, si presta a palcoscenico di vicissitudini in cui è protagonista la convivenza dolceamara tra gli uomini e la natura, dall'altro si rivela un'importante componente formativa del carattere e del destino dei suoi abitanti. La prosa ariosa, precisa e amabile di Angelo Naldi alterna, con pari maestria, disquisizioni serie e criticamente fondate su aspetti materiali e immateriali della borgata, a narrazioni accorate del vivere quotidiano.
Per esempio, la ricognizione delle spiegazioni relative alle varietà toponomastiche della località si muove verso una profondità interpretativa che va ben oltre il puro gusto per l'erudizione, e si sostanzia di situazioni e persone e gruppi umani: rivela, insomma, un interno respiro vitale. Le storie, i personaggi e gli ambienti tratteggiati, inoltre, dilatano gli orizzonti geograficamente limitati di questa frazione, che ai nostri occhi diviene ora un crocevia di commerci e uomini tra Emilia e Toscana, ora un terreno di incontro e, talvolta, di scontro tra montanari separati da un torrente o da un lembo di terra.
In queste pagine, che raccolgono alcuni degli interventi di Naldi usciti sulla rivista "Savena, Setta, Sambro", si delinea una comunità che lungo i secoli ha mantenuto un profilo dai contorni definiti: la tenacia, la capacità di resistenza e reazione alle avversità, il forte sentimento di solidarietà, la devozione popolare non disgiunta da una certa propensione alla superstizione. A questi connotati morali corrispondono i confini di uno spazio fisico che ha accolto questi abitatori dei monti; confini che, dopo una frana epocale risalente al principio del XVII secolo, sono rimasti sostanzialmente inalterati sino a oggi.
Questa zona dell'Alta Valle del Reno ha dovuto spesso fare fronte a numerose difficoltà, superate in modo brillante ma non senza sacrifici. Tuttavia non è riuscita a prevenire e ad arginare quello che, forse, ha costituito il più grave danno subìto da essa: il drastico calo demografico occorso negli anni Sessanta. L'abbandono della propria terra alla ricerca di un lavoro e di migliori condizioni di vita, negli anni del boom economico, era dettato da forze maggiori ma, a ogni modo, rappresentava una scelta consapevole: certamente non tale fu la separazione da Valgattara di Filippo, fratello maggiore, allora ventenne, dell'autore, scomparso sul fronte jugoslavo durante la Seconda guerra mondiale.
Questo evento personale così drammatico è affrontato nell'ultimo scritto, l'unico ancora inedito tra quelli raccolti nel volume. Quella sensazione di vuoto e disorientamento che ha afflitto in forme differenti i parenti e gli amici di Filippo si evolve tra alti e bassi, tra nuove notizie che spaventano e altre che invece rassicurano, benché solo temporaneamente; informa di sé, con segno indelebile, le decadi familiari successive alla scomparsa, ma conduce anche alla positiva e imprevista conoscenza di persone fino ad allora ignote, come Carmen, con cui Filippo ebbe uno stretto rapporto in Croazia quando era in servizio sul fronte.
Da alcuni anni si assiste a un ripopolamento dell'area di Valgattara, a una rinnovata attenzione per luoghi che sono vissuti non come residenza abituale, ma come occasione di villeggiatura stagionale. Un'occasione che consente il recupero, vivo e aggiornato, delle antiche tradizioni, in cui il presente può continuare a specchiarsi.
A. Naldi, Valgattara e dintorni. Storia, costumanze e cronache di luoghi e gente dell'Alta Valle del Savena, Rimini, Associazione culturale "Oltre i Portici", 2011, 267 pagine, 8,00 euro.
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