Rivista "IBC" XXI, 2013, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / itinerari, pubblicazioni
Questo libro, dedicato a La strada Flaminia Militare del 187 a. C., propone un'approfondita e puntuale ricostruzione del tracciato seguito dalla via che il console Caio Flaminio, di ritorno dalle campagne condotte contro i Liguri, costruì su ordine del Senato di Roma per unire Bologna ad Arezzo, come riporta lo storico latino Tito Livio. Lo studio è ancor più apprezzabile perché è condotto da due cittadini che non sono né studiosi né studenti della materia: Cesare Agostini, avvocato bolognese, e Franco Santi, scultore scalpellino di Castel dell'Alpi. I quali, animati da una vera e propria passione per la scoperta, hanno incarnato l'autentico spirito dell'archeologo e del topografo e si sono avventurati tra i boschi dell'Appennino alla scoperta di un tracciato di cui si era persa memoria.
Chiamato arbitrariamente via Flaminia Militare per distinguerlo dalla via Flaminia storica - che unisce Roma a Rimini e fu costruita da Gaio Flaminio, padre del console, nel 220 avanti Cristo - il tracciato viene spiegato al lettore grazie a una ricca documentazione fotografica e a spezzoni di materiale cartografico sui quali vengono indicati di volta in volta i percorsi, con l'aggiunta di interessanti approfondimenti sull'analisi dei vari tratti basolati o glareati scoperti lungo il percorso.
Agostini e Santi hanno iniziato la loro ricerca negli anni Settanta del Novecento, partendo dall'unico testo latino che ricordava la costruzione della strada e cercando "sul campo" il percorso che in base alla conformazione del territorio sembrava loro più ragionevole. Finalmente, nell'agosto del 1979, trovarono un primo tratto di quello che per dimensioni e lavorazione poteva considerarsi un basolato di epoca romana. Da allora le loro ricerche sono proseguite fino ai nostri giorni, documentate in due precedenti pubblicazioni, che delineano il tracciato fino al ponte del Colombaiotto sul fiume Sieve (località Bilancino, comune di Barberino del Mugello).
In questa ultima pubblicazione del 2012, la terza della serie, Agostini e Santi arrivano alla conclusione delle loro ricerche riuscendo a documentare tutto il percorso della Flaminia Militare. Il volume si può considerare una sintesi completa di tutto ciò che si è detto e si è scoperto su questo tracciato: il testo di Livio, gli studi e le ipotesi avanzate dagli studiosi negli ultimi due secoli, le opinioni dei più autorevoli studiosi di topografia sull'individuazione della viabilità transappenninica preromana tra Felsina (Bologna) e Fiesole, una breve ma significativa sintesi dei precedenti studi da loro stessi condotti fino al già citato ponte del Colombaiotto, le opinioni dei professori dell'Università di Bologna e le critiche in merito alle loro scoperte.
La parte centrale è occupata dall'analisi della prosecuzione del tracciato fino ad Arezzo, divisa in quattro paragrafi corrispondenti ai quattro tratti del percorso analizzato: dal ponte del Colombaiotto a Tagliaferro; da Tagliaferro a Vetta le Croci e Fiesole; da Fiesole a Castel Sofia passando da Pontassieve; da Castel Sofia ad Arezzo. La documentazione fornita dagli autori è ricca, molto chiara nell'esposizione e completa, poiché non propone solamente uno studio parziale sull'utilizzo del tracciato in epoca repubblicana e imperiale, ma descrive anche la sua sopravvivenza e il suo utilizzo fino ai nostri giorni attraverso i racconti degli anziani che abitano questi luoghi.
Se gli addetti ai lavori, nella ricostruzione di Agostini e Santi, possono confutare il fatto che nel suo testo Livio ci fornisce solo i capolinea della strada (Bologna e Arezzo) ma non ci indica le tappe intermedie, sembra ragionevole - in base a questa analisi così dettagliata, e soprattutto acquisita sul campo - concludere che il percorso seguito dai Romani fosse quello lungo la valle del Savena attraverso Firenze, qui studiato e documentato.
C. Agostini, F. Santi, La strada Flaminia Militare del 187 a. C. Tutto il percorso Bologna-Arezzo: nuove ricerche e rinvenimenti, Bologna, Grafis, 2012, 239 pagine, 35,00 euro.
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