Rivista "IBC" XVIII, 2010, 2
musei e beni culturali / pubblicazioni
Cesenatico, 6 settembre 1502. Leonardo da Vinci, impegnato in Romagna al seguito di Cesare Borgia, disegna sul suo taccuino (che diverrà poi il famoso Codice L conservato a Parigi) una veduta in prospettiva aerea e una planimetria del porto. In quest'ultima propone la costruzione di due moli guardiani paralleli, di cui quello destro più lungo del sinistro per contenere gli effetti negativi delle forti mareggiate di scirocco. Il porto, costruito fin dagli inizi del XIV secolo come sbocco al mare della città di Cesena, è divenuto un importante centro commerciale e strategico. Proprio qui, due anni prima del soggiorno dell'artista, Cesare Borgia aveva sbarcato le munizioni e le artiglierie necessarie all'assedio di Forlì.
Sempre da Cesenatico, nell'agosto del 1849, conclusa la vicenda della Repubblica romana, Giuseppe Garibaldi prese il largo con circa duecentocinquanta uomini per portare soccorso a Venezia assediata. Si servirono di dodici bragozzi da pesca e di una tartana, in tutto identici a quelli che ancora oggi si possono ammirare nel porto canale di Cesenatico. Oggi il porto conserva le sue caratteristiche di importante approdo commerciale e turistico e, nella parte più lontana dal mare, all'interno del centro storico del borgo, il Museo della marineria offre un qualificato momento di riflessione sulla storia dell'Adriatico.
Per quanti vogliano approfondire questi temi è disponibile il volume Il mare oltre la spiaggia. Riscoprire e valorizzare la dimensione marinara della costa emiliano-romagnola, curato da Davide Gnola, direttore del Museo, e pubblicato sotto l'egida dell'Assessorato al turismo della Regione Emilia-Romagna grazie anche a contributi della Comunità europea. Il tema della marineria è, per Cesenatico, un tema obbligato. Il porto, infatti, ha sempre ricoperto un ruolo importante fin dall'antichità e la sua cultura marinara si è venuta costruendo su elementi autoctoni e grazie ai contatti con le tradizioni chioggiotte da un lato, marchigiane dall'altro. Il volume, che si avvale di un ampio apparato fotografico, è organizzato in due parti. La prima propone in modo agile, sintetico e comprensibile, anche per un lettore non esperto, una breve storia dell'Adriatico dall'antichità fino al Novecento: dai commerci alle rotte dei pirati e dei pescatori, dalla funzione dei porti e delle torri di guardia alla raffigurazione cartografica della costa.
La seconda parte è dedicata al censimento delle barche tradizionali e comprende sia quelle conservate nel Museo della marineria sia quelle tuttora naviganti o in corso di restauro. Si tratta di oltre cinquanta esemplari ubicati nei porti di Cervia, Cesenatico, Bellaria, Rimini, Misano e Cattolica. A ogni imbarcazione è associata un'immagine, una descrizione anagrafica e una scheda storica, completa di bibliografia specifica. Ne scaturisce un ricchissimo repertorio che testimonia della straordinaria identità della costa romagnola. Un'identità che, grazie agli sforzi degli studiosi, degli appassionati, dei lavoratori del mare e delle istituzioni, viene consegnata alle generazioni future.
Il libro non vuole appagare soltanto la curiosità dei turisti che ogni estate si ritrovano sulla costa di Romagna. Come scrive Davide Gnola, si rivolge a chi "abita da cittadino la propria terra" e vuole "sentirsi parte di una storia condivisa, affascinante, ricca di cultura, dove potere rimettere insieme sia la fatica antica del lavoro sul mare, sia la più recente avventura dello sviluppo turistico e la nuova identità balneare".
Il mare oltre la spiaggia. Riscoprire e valorizzare la dimensione marinara della costa emiliano-romagnola, a cura di D. Gnola, Bologna, Edizioni Aspasia - Regione Emilia-Romagna, 2009, 160 pagine, 16,00 euro.
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