Rivista "IBC" XVI, 2008, 4

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / mostre e rassegne, pubblicazioni, storie e personaggi

Emilio Villa poeta e scrittore, a cura di C. Parmiggiani, Milano, Edizioni Gabriele Mazzotta, 2008.
La fatica di essere moderni

Claudia Collina
[IBC]

"Qui non c'è postmoderno, né premoderno, né antimoderno. Siamo moderni. Ma bisogna arrivare a esserlo, bisogna faticare per esserlo, faticare tutte le mattine, tutti i pomeriggi, tutte le sere. L'arte se non è moderna non è. Se mi distruggono anche il moderno, non c'è più niente". Un concetto di avanguardia portato all'estremo, quello di Emilio Villa, esternato nell'arte letteraria, dalla critica alla poesia, dove filologia e traduzioni, critica artistica e letteraria, hanno sempre teso a un unico fine: la "sfigurazione" della parola, il suo giungere teso al nucleo magmatico e lavico dell'essenza stessa, per trovarne la verità splendente e, come un alchimista, generarla a luce nuova, trasformata in un linguaggio originale e assolutamente moderno. A questo linguaggio e alle sue opere il Comune di Reggio Emilia (Assessorato alla cultura, Biblioteca Panizzi, Musei civici) hanno dedicato la mostra allestita nella chiesa di San Giorgio dal 23 febbraio al 4 maggio 2008.

Nato ad Affori (Milano) nel 1914, Villa s'iscrive all'Istituto biblico di Roma dedicandosi allo studio del sumero e agli studi di filologia semitica antica, conoscenza con cui affrontava il tentativo di traduzione della Bibbia, progetto rimasto incompiuto e agone di tutta la sua vita. Pubblicista, amico di letterati e artisti come Mario Luzi e Aldo Natili, ha vissuto tra Roma, la Toscana e Milano; e ha soggiornato in Brasile per un lungo periodo, collaborando alla nascita del Museo di arte moderna di San Paolo e alla rivista "Habitat". Nel 1952, a Roma, collaborava con riviste d'arte come "Appia", "Arti visive" e "Civiltà delle macchine"; e fondava, con Mario Diacono e Gianni De Bernardi, la rivista "Ex". Consulente di John Huston per il film La Bibbia mentre usciva in libreria la sua versione dell'Odissea (1964), nel 1970 pubblicava per Feltrinelli la sua raccolta di scritti d'arte Attributi dell'arte odierna 1947-1967.

I suoi anni di difficoltà personali culminano con una paralisi che dal 1986 lo costringe all'afasia e all'agrafia, ma tre anni dopo l'ictus esce il primo volume delle sue Opere poetiche. Muore nel 2003. L'importante mostra dedicatagli dall'artista reggiano Claudio Parmiggiani - di cui Villa, come di Bruno Corà e dell'indimenticabile Alessandro Serra, fu sodale - risarcisce la sua obliata complessità intellettuale e lascia testimonianza, in un corposo catalogo, di tutto il suo lavoro e dei suoi rapporti, con molteplici interventi volti a tratteggiare l'arte letteraria del poeta, "la sua parola sfigurante, informe o deimmaginativa" (Andrea Cortellessa). Un linguaggio che "tracciava cerchi e tesseva reti immaginifiche che catturavano dimensioni ulteriori", enigmatiche quanto il lavoro degli artisti, con "frequenze visionarie e di audace astrazione poetica" (Bruno Corà).

Nel Problema dell'opera aperta (1962) Umberto Eco aveva individuato l'avanguardistica autonomia conquistata dall'opera d'arte concettuale, aperta alla lettura di adepti a conoscenza dei criptici messaggi da essa comunicati; e Villa, nella raccolta di presentazioni di mostre d'arte Attributi dell'arte odierna, affrontava le sperimentazioni del linguaggio artistico con il suo linguaggio, analogo e portato al limite delle possibilità, contemporaneamente indicando una direzione di ricerca e una proiezione visionaria della propria conoscenza, con una metodologia critica a cui Paolo Fossati si è poi avvicinato, e realizzando lui stesso, con la sua critica tessuta sull'ekphrasis, un'opera d'arte concettuale e moderna.

Impossibile rendere giustizia alla complessità di questo grande intellettuale in poche righe: è giusto rinviare allo straordinario libro che ha accompagnato la mostra, concludendo con una citazione emblematica di Claudio Parmiggiani, che di questo Nuntius celatus ha colto l'essenza della poesia, "da un lato anarchica, irriverente, dall'altro solenne, oracolare", ostinatamente proiettata verso l'assolutezza e il Nulla.


Emilio Villa poeta e scrittore, a cura di C. Parmiggiani, Milano, Edizioni Gabriele Mazzotta, 2008, 600 pagine, 42,00 euro.

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