Rivista "IBC" XIV, 2006, 2
territorio e beni architettonici-ambientali / media, progetti e realizzazioni, leggi e politiche
La battaglia per il rispetto del paesaggio diventa sempre più spesso un'occasione di spettacolo. Il "Punta Perotti show" sembra avere indicato una via. Anche in Emilia-Romagna. Il famoso "ecomostro di Felina", sulla Statale 63, uno sgraziato casermone sorto quarant'anni fa per dare alloggio ai polli senza negargli la vista sugli Appennini, è andato giù il 28 maggio 2006, con tanto di tombola per l'elezione di "miss" o "mister detonatore". Così, anche la prima "Biennale del paesaggio di Reggio Emilia", fortemente voluta dalla Provincia, ha avuto il suo evento clou (www.biennaledelpaesaggio.it).
L'altra Italia, intanto, cambia canale e continua come prima: calce, mattoni, tegole, e una bella rete a coprire il tutto, in attesa del prossimo condono. Finito lo spettacolo (che pure ha il suo valore) rimane la forza lenta e costante dell'informazione. O meglio, della controinformazione. Nel sito del Ministero dell'ambiente e della tutela del territorio, infatti, non c'è una sezione specifica dedicata all'abusivismo edilizio (www.minambiente.it, visitato il 5 maggio 2006). Ce n'è una, invece, sul sito del Ministero delle infrastrutture (www.infrastrutturetrasporti.it, idem): in primo piano, una circolare esplicativa sul condono; accanto, una banca dati delle segnalazioni, ad accesso rigorosamente riservato, ma non si sa a chi (ai rei vogliosi di condono, o ai cittadini pronti alla denuncia?).
Ecco allora tre indirizzi web "alternativi", per farsi un'idea del problema e, se occorre, per agire in concreto. Il primo, www.corriere.it/speciali/bruttaitalia.shtml, è un vero e proprio sportello pubblico per la denuncia degli abusi edilizi, creato nel 2003 dal "Corriere della Sera" e dal WWF Italia. Sul sito di "Brutta Italia" è possibile segnalare abusi per mail (bruttaitalia@corriere.it) o per posta normale, allegando descrizioni dettagliate e fotografie; vengono accettate solo segnalazioni firmate, ma i dati personali vengono pubblicati solo su esplicita richiesta del segnalante. Oltre ai dossier dei singoli casi documentati (per l'Emilia-Romagna ce n'è uno niente male: il progetto di una nuova statale dentro l'alveo del fiume Trebbia) il sito riporta i contributi di studio e di denuncia prodotti dal WWF e da singole personalità del mondo giornalistico.
Il secondo indirizzo porta dritti al sito di Legambiente, nella sezione dedicata all'Osservatorio nazionale ambiente e legalità (www.legambiente.com/onal/). L'informazione e l'azione giuridica sono le due missioni di questo centro operativo, che raggruppa numerosi professionisti del settore (avvocati, magistrati, giuristi) e mette a disposizione una banca dati delle sentenze in materia ambientale, la principale normativa di settore (comprese le sentenze e le proposte di legge), nonché la possibilità di trasmettere segnalazioni di illegalità. Dal 1997 l'Osservatorio pubblica un dettagliato rapporto annuale sull'ecomafia: oltre al traffico di opere d'arte, allo smaltimento illecito dei rifiuti, e alle attività di escavazione, il termine comprende anche l'abusivismo edilizio, e sembra che sia stato coniato proprio da Legambiente.
L'ultima indicazione riguarda il sito di "Patrimonio sos" (www.patrimoniosos.it), un'associazione di professionisti del settore storico-artistico e legislativo nata nel 2002 in aperto contrasto (fin dal nome) con il progetto della "Patrimonio spa", la società che avrebbe dovuto vendere, per conto del governo, i nostri "gioielli di famiglia". Abusivismo di Stato, verrebbe da dire. La redazione del sito, che si fonda tutta su lavoro volontario, monitora la situazione dei beni culturali inventariati e prezzati dall'Agenzia del demanio per l'eventuale (s)vendita ("Beni in pericolo"), raccoglie interventi e recensioni di studiosi ed esperti, rilancia i comunicati delle principali associazioni ambientaliste, compila un elenco orientativo di leggi sulla materia, e segnala anche pubblicazioni e tesi sui beni culturali. Uno dei servizi più preziosi è costituito dalla rassegna stampa, che pubblica in versione integrale buona parte degli articoli comparsi su giornali cartacei e on line (con un motore di ricerca piuttosto efficiente). Visti i magri risultati della "Patrimonio spa" per le casse dello Stato, la nascita di "Patrimonio sos" può forse essere considerato come un utile inaspettato.
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