Rivista "IBC" XXV, 2017, 3
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / mostre e rassegne
Da parecchi anni ormai l’Istituto per i beni culturali dedica una particolare attenzione al tema delle case e dei luoghi degli scrittori – poeti, romanzieri, saggisti, letterati – nati o vissuti sul territorio regionale. Un’attenzione affettuosa – l’aveva definita il prof. Ezio Raimondi – che muove da una doppia esigenza: dare valore alle testimonianze e ai materiali che di questi personaggi ancora ci rimangono e complessivamente alla loro eredità intellettuale; rileggere autori noti o riscoprire autori meno noti, recuperando la dimensione del loro rapporto a volte straordinariamente intenso e fine con i luoghi di origine, di vita o di elezione. Si è composta così nel tempo una sorta di geografia letteraria fatta di case, luoghi, temi che si sovrappone con i suoi punti nevralgici, i percorsi peculiari e gli intrecci possibili alle mappe più consuete.
Le case prima di tutto. Pensiamo alle numerose case museo diffuse sul territorio che conservano e espongono al pubblico oggetti, lettere, libri del personaggio che le ha abitate. Sopravvissute a se stesse, le case museo degli scrittori mettono quotidianamente in scena l’eco nostalgica di un’assenza, consolata dal lavoro sapiente di curatori e responsabili che si dedicano a mantenere viva una storia che si vuole continuare a raccontare. Pensiamo – per fare alcuni esempi - alle due case abitate da Ludovico Ariosto, quella delle vacanze giovanili nei pressi di Reggio Emilia, nella bella villa suburbana del Mauriziano, con annesso parco ancora oggi meta di passeggiate domenicali, e quella della maturità e del meritato riposo familiare a Ferrara, ristrutturata, diremmo oggi, su precise indicazioni del proprietario; alla casa di Carducci a Bologna, ricca di cimeli, libri, onorificenze, ma anche spazio domestico molto vissuto, con il suo decoro borghese e il cappello del proprietario appeso all’attaccapanni; alla casa di Pascoli a San Mauro, modesta, calda e protettiva, rifugio dalle cattiverie del mondo che premono alla porta.
Ci sono poi altre case spesso private che recano vivida la memoria recente di un personaggio: è quanto avviene per la Casa dei Mandorli di Tonino Guerra a Pennabilli, anche se la personalità prorompente dello scrittore romagnolo ha informato di sé tutto il paese, occupando muri, strade, orti e oratori. Per altre case ancora, il tempo ha sbiadito i segni della memoria e a volte non resta che un’iscrizione su una facciata.
Ma una mappa letteraria che cerca di essere esauriente deve prendere in considerazione anche i luoghi. Luoghi fisici che spesso però diventano anche luoghi letterari, assunti all’interno di un’opera come ambientazione e contesto e quasi come personaggio: il mondo piccolo della Bassa padana parmense – Fontanelle, Roncole Verdi, Brescello - di Giovannino Guareschi e dei suoi eroi; la Ferrara di Giorgio Bassani con le sue strade, case, scorci, personaggi tipici; la Luzzara di Cesare Zavattini, meravigliosamente immortalata negli scatti fotografici di Paul Strand e di Berengo Gardin; i borghi silenziosi dell’Appennino parmense e reggiano, illuminati a tratti dalle parole di Attilio Bertolucci, Silvio D’Arzo, Luigi Malerba, Raffaele Crovi; la Bologna universitaria, notturna e goliardica di Dino Campana o quella diurna, giovanile ed entusiasta di Pier Paolo Pasolini.
Oppure luoghi per scrivere, estemporanee o durevoli “stanze tutte per sé”, come lo studio nella torre del castello di Travo per Giana Anguissola, alle prese con le sue storie di ragazze sensibili e lontane dagli stereotipi. Senza dimenticare infine le biblioteche e gli archivi che di un autore conservano quella parte di eredità tangibile costituita da libri, carteggi, immagini, documenti e che, sulla base di questi materiali spesso frutto di donazioni, ma anche di acquisizioni consapevoli, si dedicano a un’attività costante di messa a punto, di divulgazione e di valorizzazione.
Per promuovere questo patrimonio vario e diffuso, ma coerente e omogeneo nei suoi tratti distintivi, l’Istituto per i beni culturali, oltre a sostenere i progetti presentati da musei, biblioteche e archivi sulla base della legge regionale n. 18 del 2000, organizza annualmente una rassegna dal titolo “ Dove abitano le parole”, giunta ormai alla sua terza edizione. La formula è quella di un fine settimana dedicato agli scrittori emiliano-romagnoli, con un programma che propone letture, visite guidate, passeggiate, conferenze, animazioni teatrali, concerti, laboratori: una sorta di festival letterario diffuso a cui collaborano amministrazioni locali, istituzioni culturali e associazioni di cittadini.
L’edizione 2017 si è svolta nei giorni 26, 27, 28 maggio, con un piccolo prolungamento per Bologna (fino al 30 maggio) e una ripresa il 30 settembre nel Teatro Comunale di Cervia dedicata al poeta Tolmino Baldassari. Gli autori coinvolti sono stati 42 con un forte incremento rispetto all’edizione precedente, mentre gli eventi organizzati sono stati circa 60, seguiti da un pubblico sempre sensibile e attento. Tra le novità del 2017 ricordiamo la giornata dedicata a Grazia Cherchi, la scrittrice e editor scomparsa nel 1995, nel liceo che aveva frequentato a Piacenza; il viaggetto sul Po sulle orme dello scrittore Giuseppe Tonna, alla scoperta di un territorio rivierasco insieme reale e fantastico; le sei conferenze dedicate in vari luoghi di Bologna ad altrettanti autori “bolognesi” per nascita o perché il loro soggiorno in città è stato in ogni caso significativo: Riccardo Bacchelli, Dino Campana, Giosue Carducci, Pierpaolo Pasolini, Roberto Roversi e Patrizia Vicinelli; la riscoperta di Giovanna Zangrandi, intensa scrittrice resistenziale originaria di Galliera nel bolognese, ricordata con la messa in scena del suo romanzo più famoso I giorni veri.
L’Emilia-Romagna degli scrittori si è rivelata per quello che è: una miniera di memorie letterarie, di personaggi, di spunti possibili per itinerari inediti. Raramente ce ne siamo andati da un reading in una biblioteca o in una casa-museo o da una passeggiata letteraria senza annotare il nome di uno scrittore colpevolmente tralasciato (Corrado Govoni! Cristina Campo!), un nuovo tema da approfondire, un nuovo percorso da proporre.
Proprio l’ampiezza dei contenuti possibili imporrà nella prossima edizione una selezione che tenga maggiormente conto della qualità degli eventi proposti e anche della loro reciproca connessione in percorsi strutturati. Il buon esito della rassegna dedicata a “Bologna degli scrittori” (in collaborazione con l’Istituzione Biblioteche del Comune) o di quella organizzata nei centri modenesi colpiti dal terremoto (Cavezzo, Finale Emilia, Medolla, Mirandola, San Felice sul Panaro), ci incoraggia infatti a proseguire sulla strada di proposte che unifichino più soggetti e autori. Ma sono questioni su cui discuteremo durante l’inverno.
Rassegna:
Dove abitano le parole. Scopriamo le case e i luoghi degli scrittori in Emilia Romagna, 26, 27, 28 maggio 2017
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