Rivista "IBC" XIX, 2011, 4

convegni e seminari, pubblicazioni

Tra i libri del passato e le tecnologie del presente. La catalogazione degli incunaboli, atti del seminario (Ravenna-Bologna, 22-23 aprile 2009), a cura di L. Baldacchini e F. Papi, Bologna, Editrice Compositori, 2011.
A proposito di incunaboli

Alberto Calciolari
[IBC]

Se qualcuno crede che sugli incunaboli non vi sia più nulla da dire, con il volume numero 72 della collana "ERBA - Emilia-Romagna Biblioteche Archivi" dovrà convincersi del contrario. Dagli atti del convegno sulla catalogazione degli stampati del XV secolo tenutosi il 22 e 23 aprile 2009 (per volontà dell'Università di Bologna, della Soprintendenza regionale per i beni librari e documentari e delle biblioteche dell'Archiginnasio di Bologna e Classense di Ravenna) emerge infatti un quadro vivace e, per certi versi, complesso, che denota un interesse significativo da parte di bibliografi e bibliotecari, e una riflessione ancora in corso in merito a prospettive, funzioni, metodiche del lavoro di conservazione e ricerca sugli incunaboli.

Né è un caso che le sedi del convegno siano state Bologna e Ravenna: insieme alle due biblioteche citate, la prima ospita anche l'Universitaria; si parla insomma di alcuni tra gli istituti di conservazione emiliano-romagnoli più ricchi di libri a stampa del Quattrocento. E, a ben guardare, il significato e la valenza del convegno, obiettivamente ampi, possono essere sintetizzati nelle parole di Rosaria Campioni, che nell'introduzione definisce gli incunaboli come "una sorta di anello di congiunzione tra le tecniche proprie dei manoscritti e quelle della produzione a stampa" e, perciò, "laboratorio significativo per la catalogazione dei fondi antichi".

Entrando nel merito del volume, sono ben riconoscibili almeno due piani di riflessione, intimamente connessi tra loro: uno per così dire retrospettivo, e uno orientato alle future linee di sviluppo dell'incunabolistica. Infatti, il volume propone, da un lato, una rilettura del ruolo delle istituzioni e, con essa, dei personaggi che hanno segnato la storia della gestione e valorizzazione degli stampati del XV secolo; dall'altro lato vengono presentati gli esiti, ma pure i problemi e le questioni aperte (frutto anche di una secolare sperimentazione), resi ora urgenti dalla maturazione di una sensibilità più attenta e per la disponibilità di strumenti di gestione delle banche dati infinitamente più potenti.

Al primo piano di riflessione offre un contributo decisivo il saggio di Edoardo Barbieri, che ripercorre i fondamenti di una storia europea dell'incunabolistica. Come pure gli articoli, di ampio respiro, di Claudia Giuliani (Biblioteca Classense) e Anna Manfron (Biblioteca dell'Archiginnasio), dedicati invece alle istituzioni emiliano-romagnole: il primo esplora l'attività di incremento e di catalogazione di incunaboli operata a Ravenna a partire dagli eruditi del XVII secolo fino ai bibliotecari del XX, quali Silvio Bernicoli e Santi Muratori; l'altro saggio studia le fisionomie di alcuni protagonisti della biblioteconomia bolognese tra il XIX e il XX secolo: Luigi Frati (con il figlio Carlo) e Albano Sorbelli, attivi entrambi nell'accrescimento delle collezioni dell'Archiginnasio e impegnati nella stesura di cataloghi; al secondo va attribuito, in particolare, il merito di aver ideato e sostenuto la monumentale impresa della redazione dell'IGI, l'Indice generale degli incunaboli delle biblioteche d'Italia.

Gli articoli afferenti al secondo piano di riflessione riportano il lettore alla storia degli ultimi decenni: se gli anni Novanta, come Pasqualino Avigliano ricostruisce, hanno scandito le tappe dell'implementazione dell'IGI nella base dati dell'ISTC (Incunabula short-title catalogue), per il futuro la strada della catalogazione degli incunaboli è in un certo modo segnata, come avverte Alberto Petrucciani, che dalla lettura delle nuove Regole italiane di catalogazione preconizza l'inclusione della catalogazione degli stampati del Quattrocento nei cataloghi generali di libri, cosa fino a oggi niente affatto scontata.

Così come assai problematica è stata in generale, finora, l'inclusione degli incunaboli nelle banche dati on line: Lorenzo Baldacchini, nello specifico, esplora le questioni relative ai legami tra IGI e SBN (Servizio bibliotecario nazionale): egli, se da un lato problematizza le incongruenze e le deformazioni di un rapporto non risolto - o, meglio, di una parziale impermeabilità del catalogo on line di SBN alla ricezione degli stampati del Quattrocento - contestualmente evidenzia i rischi e i nodi da sciogliere (tra cui la presenza di una terminologia tecnica ancora troppo varia!), nonché le cautele necessarie per arrivare a una soluzione apprezzabile. E comunque, secondo Barbieri (che ha preso a riferimento gli sviluppi dell'incunabolistica inglese), la banca su supporto informatico non sostituisce, ma semmai, come una sorta di indice cumulativo, rinvia ai repertori cartacei, a cui viene ancora riservato il ruolo di descrivere l'incunabolo.

Due saggi, di particolare interesse, sono meritevoli di una specifica segnalazione: uno, di Federica Fabbri, propone un ottimo esempio di studio su un gruppo di incunaboli, da cui emerge con chiarezza la natura per così dire ibrida di questo oggetto: sì testo a stampa, ma connotato da tante e tali varianti da farne quasi un unicum, come un manoscritto; l'altro, di Bettina Wagner, ci apre una finestra sull'Europa, con l'illustrazione dei progetti e delle attività di gestione relativi agli stampati del Quattrocento alla Bayerische Staatsbibliotek di Monaco. Tali e tanti sono gli stimoli che la lettura di questo volume propone. E, a buon diritto, c'è da pensare che la strada da percorrere sia ancora molta.


Tra i libri del passato e le tecnologie del presente. La catalogazione degli incunaboli, atti del seminario (Ravenna-Bologna, 22-23 aprile 2009), a cura di L. Baldacchini e F. Papi, Bologna, Editrice Compositori, 2011, 173 pagine, 15,00 euro.

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