Rivista "IBC" XIX, 2011, 1

musei e beni culturali / pubblicazioni, storie e personaggi

F. Dell'Amore, Storia della musica da ballo romagnola. 1870-1980, Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena) - Verucchio (Rimini), Liscio@museuM - Pazzini Editore, 2010.
Ballando in Romagna

Paola Sobrero
[direttrice dell'Istituzione Cultura Savignano e del Liscio@museuM di Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena)]

Dopo il primo volume edito nel 2008, Carlo Brighi. Suoni e immagini della Romagna fra Ottocento e Novecento (di Antonella Imolesi Pozzi, Elisabetta Righini, Paola Sobrero), Liscio@museuM, il Centro di documentazione virtuale sulla musica e il ballo romagnoli che da tre anni svolge la sua attività a Savignano sul Rubicone nell'ambito delle iniziative e dei servizi culturali della città, pubblica il secondo contributo della sua collezione editoriale. Un volume di oltre 350 pagine, riccamente illustrato nella raffinata veste editoriale di Pazzini Editore, risultato di oltre vent'anni di studi e di ricerche del musicologo Franco Dell'Amore, esperto di musica etnica, antica e contemporanea, noto per i numerosi libri, saggi e articoli realizzati sulla storia musicale della Romagna, sia in ambito colto che folclorico.

Il volume traccia una lunga storia, fondata su documenti d'archivio, letteratura, periodici, manifesti, volantini, programmi, iconografia, materiali e repertori musicali, testimonianze orali. Una storia che percorre più di un secolo, dai balli tradizionali staccati al formarsi di una nuova consuetudine popolare, quel genere di musica da ballo tipicamente romagnola, sopraffatta a sua volta dal liscio nazionale. Una musica nota soprattutto per i suoi più autorevoli interpreti, che ne identificano al tempo stesso periodi e sviluppi fondamentali: gli anni della formazione, legati alla leggendaria figura del savignanese Carlo Brighi, detto Zaclèn; l'epoca della creazione e dell'affermazione del genere musicale, rappresentata per eccellenza dalla non meno carismatica figura di Secondo Casadei; e infine l'apice del successo, segnato contemporaneamente dal progressivo declino, con la consacrazione del liscio come attrazione spettacolare e divertimento di massa, il periodo del più noto Raoul Casadei.

La prima parte del libro, che potrebbe essere intitolata "storia della musica da ballo in Romagna", esamina in rispettivi capitoli i vari balli staccati della tradizione folclorica e i nuovi balli di coppia ottocenteschi, provenienti da Parigi e da Vienna, la cui imitazione e il cui adattamento ai gusti dell'epoca attecchirono a tal punto da soppiantare i vecchi balli e favorire l'imporsi di una nuova consuetudine. Seguono quindi i capitoli dedicati ai luoghi e alle feste da ballo nell'Ottocento, alle prime orchestre e ai loro repertori, ai balli negli stabilimenti balneari romagnoli dal 1870 al 1920, ai compositori e alle orchestre nel primo ventennio del Novecento. È sorprendente ripercorrere la nascita di orchestre e orchestrine che fra la seconda metà dell'Ottocento e il primo ventennio del Novecento proliferarono in Romagna invadendo gradualmente occasioni festive e rituali, scandendo calendari laici, civili e religiosi, pubblici e privati, adattandosi alle occasioni e ai luoghi più disparati e diversi.

Così come sorprende sapere, una volta per tutte, che questa musica, di provenienza colta, è successivamente penetrata e si è consolidata in ambiti collettivi, ricreativi, ludici, ma anche solenni, celebrativi e rituali, di gruppi, aggregazioni, leghe, associazioni, circoli, partiti politici, il che le ha attribuito un valore aggiunto di solidarietà, di condivisione, di partecipazione, che è appartenuto prevalentemente all'esperienza dei ceti popolari. La seconda parte del libro, che potrebbe intitolarsi "storia della musica da ballo romagnola", prende le mosse dall'influenza dell'America e del jazz su questa musica, e dal boom delle orchestre dal secondo dopoguerra agli anni Cinquanta, per raccontare la nascita di quello straordinario fenomeno musicale e di costume che fu l'avvento del liscio e dell'industria della musica da ballo romagnola, che raggiungerà il suo culmine negli anni Settanta del Novecento.

Oltre che scandire, esplicare e interpretare evoluzioni, tappe, momenti forti e fasi critiche di un fenomeno che non ha mai avuto soluzioni di continuità, il lavoro di Dell'Amore rappresenta il primo contributo complessivo e completo a una storia che non si perde nella notte dei tempi ma ha origini precise e persino piuttosto recenti, e che non ha nulla a che fare con le aie contadine né con la preesistente tradizione musicale e folclorica. Una storia di infiniti plagi che assume i tratti di una vera e propria epopea, fatta di individui, di famiglie, di generazioni, di popolo. Di tanta gente. Una tradizione il cui valore, e la cui tenacia, risiedono anche e soprattutto nel suo incomparabile aspetto di vicenda collettiva.


F. Dell'Amore, Storia della musica da ballo romagnola. 1870-1980, Savignano sul Rubicone (Forlì-Cesena) - Verucchio (Rimini), Liscio@museuM - Pazzini Editore, 2010, 358 pagine, 40,00 euro.

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