Rivista "IBC" XVIII, 2010, 1
Dossier: MAP for ID - Musei come luoghi di dialogo tra culture
musei e beni culturali, dossier /
Da anni l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) rivolge particolare attenzione ai temi dell'interculturalità, realizzando progetti speciali sia a livello regionale che europeo. Con il progetto "Etno - Indagine di rilevamento del patrimonio culturale extraeuropeo in Emilia-Romagna", nel 2004, con la direzione di un comitato scientifico e la messa in campo di un gruppo di lavoro multidisciplinare, l'IBC ha avviato una sistematica azione conoscitiva presso i musei di tutto il territorio regionale, tesa a individuare la presenza, consistenza e provenienza dei materiali etnografici esposti o custoditi nei depositi museali.
Le operazioni di rilevamento, che si sono protratte fino al 2006, sono servite a far emergere un ricco ed eterogeneo patrimonio pressoché sconosciuto, fatto di collezioni, raccolte e oggetti d'arte che sono espressione di culture, gruppi etnici e comunità provenienti da altri continenti (America, Asia, Africa, Oceania), un patrimonio giunto fino a noi grazie all'opera e alla passione di viaggiatori, di entusiasti e talvolta bizzarri collezionisti o di missionari in terre lontane.
Coerentemente con le finalità del progetto "Etno", alla conclusione dell'indagine ha fatto seguito l'attivazione di azioni di valorizzazione del patrimonio emerso, tra cui la mostra "Lo sguardo altrove. Il progetto 'Etno' e il patrimonio extraeuropeo in Emilia-Romagna". L'esposizione (corredata da un catalogo) è stata anche l'occasione per contribuire all'attuale dibattito internazionale sul ruolo del museo etnografico e delle sue collezioni nel creare le condizioni di reciproca comprensione e di scambio culturale all'interno della crescente dimensione multietnica. Conoscere e valorizzare questo importante e multiforme patrimonio conservato nei musei è importante, oggi, non solo perché esso è portatore di forti contenuti artistici, antropologici ed etnologici, ma anche perché rappresenta il polo intorno a cui creare potenti occasioni di percezione e comprensione della diversità culturale, e quindi di integrazione.
Da qui hanno preso le mosse altre iniziative per promuovere la partecipazione degli operatori museali a esperienze di confronto e di apprendimento a livello europeo. Il progetto "Museums Tell Many Stories" (2005-2007) ha riguardato la formazione del personale che si occupa di mediazione culturale proprio sui temi dell'interculturalità, utilizzando le collezioni e le "storie" che quegli oggetti raccontano. Coordinato dall'IBC, il progetto ha dato la possibilità, a un gruppo di partecipanti selezionati fra i musei etnografici dell'Emilia-Romagna, di confrontarsi con le esperienze di altre istituzioni europee nell'elaborazione di idee e metodologie di interpretazione per rendere accessibili al pubblico collezioni appartenenti a diverse culture.
Ed eccoci nel 2008, l'anno europeo dedicato al dialogo interculturale, che ha sottolineato ulteriormente l'importanza e la necessità di insistere in questa direzione. L'IBC lo ha celebrato con la presentazione di un altro progetto europeo, "MAP for ID - Museums as Places for Intercultural Dialogue". Ideato come proseguimento e approfondimento del precedente progetto "Museums Tell Many Stories" e finanziato dal programma comunitario "Lifelong Learning" Grundtvig per il biennio 2007-2009, "MAP for ID" puntava a sviluppare il potenziale dei musei come luoghi di educazione alla multiculturalità, promuovendo un coinvolgimento più attivo e diretto delle diverse comunità presenti sul territorio e favorendone il dialogo e la reciproca conoscenza.
Il progetto, coordinato dall'IBC, ha visto la partecipazione del British Museum (Londra), del Museo de America (Madrid), della Fondazione Musei e Visitatori (Budapest), della Chester Beatty Library (Dublino), del Settore educazione al patrimonio della Città di Torino, di Amitié (Bologna), del Museo degli sguardi di Rimini, di Imagine Identity and Culture (Amsterdam). Tra le attività realizzate:
· lo svolgimento di ricerche sugli approcci alla promozione del dialogo interculturale nei musei e l'individuazione di casi esemplari;
· lo sviluppo di linee guida per le buone prassi;
· la realizzazione di trenta progetti pilota nei musei di alcuni dei paesi partner (Italia, Paesi Bassi, Spagna e Ungheria);
· la disseminazione dei risultati attraverso conferenze, video, pubblicazioni e un sito internet dedicato (www.mapforid.it).
In particolare la pubblicazione finale, I musei come luoghi di dialogo interculturale: esperienze dall'Europa (in italiano e in inglese), raccoglie sia le riflessioni maturate nel corso del progetto, sia una sintetica descrizione delle trenta esperienze pilota realizzate nei musei italiani, olandesi, spagnoli e ungheresi. Nella loro ricchezza e diversità, queste ultime sono state il cuore pulsante di "MAP for ID", e hanno a loro volta generato una serie di iniziative, contatti e rapporti che è difficile restituire in forma scritta. In questo dossier vengono presentate sinteticamente le sette esperienze pilota dell'Emilia-Romagna.
In ultima analisi, il filo che lega tutte le attività scaturite dal progetto "MAP for ID" è stato il desiderio di ripensare il ruolo del museo nella contemporaneità: un museo che sa parlare al pubblico, ma che ancora prima di parlare sa ascoltare, che parte dal presente per esplorare il passato e immaginare il futuro, lasciandosi guidare dai bisogni e dalle attese delle persone che di questo presente e di quel futuro sono e saranno protagonisti. Un museo, in ultima istanza, che considera "patrimonio" non solo gli oggetti, ma anche e soprattutto gli individui e la ricchezza che ognuno porta con sé: storie, idee, emozioni, desideri, timori, speranze.
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