Rivista "IBC" XVII, 2009, 3

territorio e beni architettonici-ambientali / pubblicazioni, storie e personaggi

V. Emiliani, Vitelloni e Giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e "boom", Roma, Donzelli Editore, 2009.
Una bella gioventù

Valeria Cicala
[IBC]

È un fiume in piena questo bel libro di Vittorio Emiliani: Vitelloni e Giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e "boom". Racconta, in pagine fitte, episodi e persone di anni importanti. Un'Italia densa di vita, di passione, di scoperte. Lo si legge con enorme piacere. È un libro di storie e di storia; una bella storia che ci appartiene, ma che ci restituisce un Paese che sembra tanto lontano e soprattutto diverso, sicuramente più sereno. Un Paese animato da profonda cultura, da conflitti politici che adesso appaiono tersi. I protagonisti erano uomini che pensavano di costruire, di proiettare la propria terra in una dimensione più ampia. La curiosità intellettuale era profonda. Anni di speranze, di progetti, di pochi soldi, ma di genialità e talento che si spandevano su un tessuto sociale in evoluzione.

Emiliani scrive con quella passione per il paesaggio umano e per i luoghi che, da sempre, contraddistingue il suo stile di giornalista e scrittore; non indugia sulla nostalgia: vuole raccontare, ristabilire relazioni familiari e amicali. Scrive e rinnova una memoria che è un intreccio costante di atmosfere, di persone in movimento, pur nella fatica di mezzi più limitati, ma nella grande capacità di vivere e apprezzare le opportunità. C'è, in questo libro, una prosopografia lombarda e non solo, che riguarda poi alcune generazioni, le quali saranno fondamentali nella crescita intellettuale e politica italiana. Un affresco padano. Sfumato di ironia, ma consapevole della tensione morale sottesa a quegli anni. È un bianco e nero che esalta la provincia, che permette di capire, una volta di più, che sono gli uomini, quelli spesso arrivati da realtà più appartate, periferiche, che poi animano i grandi contesti, danno impronta a imprese di vario genere, non di rado proprio quelle culturali.

Il giovanissimo Vittorio, cresciuto tra l'orizzonte della Romagna e di un Montefeltro molto amato, dopo aver terminato il liceo classico a Ferrara, si ritrova a essere catapultato a Voghera, a causa degli impegni di lavoro del padre. A questo punto, mentre pregustava l'iscrizione all'Università di Bologna, il trasferimento impone l'iscrizione all'Università di Pavia, che sebbene fosse di grande tradizione, lo allontanava da un contesto di rapporti e amicizie, da una dimensione che si configurava di spessore per gli studi, ma anche gioiosa e confortevole. Sarà, invece, questo asse Voghera-Pavia-Milano che farà crescere lo studente già predisposto a osservare, a scrivere. Su questa linea ferroviaria si viaggia per le prime importanti esperienze di lavoro e di impegno, anche politico.

La "scoperta" di Milano, in quegli anni Cinquanta esplosiva di giovani talenti in ogni ambito, è fondamentale. E gli incontri epocali sono tanti. Ma Emiliani, anche attraverso le storie che lo riguardano, propone la ricchezza e le potenzialità non di un luogo, bensì di una terra in cui umori politici e culturali crescevano, così come si consolidavano aziende e fabbriche. Stabilirsi a Voghera significherà costruire frequentazioni, avviare proficue amicizie a Pavia e a Milano. A cominciare dall'esperienza giornalistica al "Cittadino" per introdursi poi a "Comunità", al clima del "Mondo" e poi dell'"Espresso", a cui fu chiamato, ma al quale preferì l'esperienza milanese del "Giorno".

L'autore, sia chiaro, non vuole parlare semplicemente della sua piena e felice esperienza di lavoro, né tanto meno travolgere il lettore nella malinconia di un presente informe. Tiene molto di più a proporre i contenuti e i valori di una stagione importante, che si è poi frantumata. Si sono aperte, in qualche caso, voragini culturali e anche morali, ma l'impegno speso, e ancora testimoniato, di chi è cresciuto per sua fortuna in un momento privilegiato, è storia del nostro Paese. Si può attingere a un serbatoio di conoscenze che sono, pur sempre, un correttivo, una sferzata a un orgoglio sonnolente.


V. Emiliani, Vitelloni e Giacobini. Voghera-Milano fra dopoguerra e "boom", Roma, Donzelli Editore, 2009, 218 pagine, 16,00 euro.

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