Rivista "IBC" XVII, 2009, 3

musei e beni culturali / mostre e rassegne, progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni

Vetus litus. Archeologia della foce. Una discarica di materiali ceramici del III secolo a. C. alla darsena di Cattolica lungo il Tavollo, a cura di L. Malnati e M. L. Stoppioni, Borgo San Lorenzo (Firenze), All'Insegna del Giglio, 2008.
La discarica delle meraviglie

Federica Guidi
[archeologa e saggista]

Ci sono tanti modi per vedere brillare gli occhi di un archeologo: mettergli a disposizione una discarica (antica, s'intende) è senz'altro uno dei migliori. Infatti, attraverso gli scarti e con l'accurato studio di tutto ciò che è stato gettato via e dimenticato, è possibile ricostruire uno spaccato fedele delle società antiche e comprenderne meglio il vivere quotidiano. Così è stato possibile fare a Cattolica (Rimini), in occasione dei lavori per la costruzione di una piccola darsena alla foce del fiume Tavollo nel 2004, grazie al rinvenimento di una grande vasca rettangolare. Vasca che, almeno nell'ultima fase di vita e frequentazione, fungeva da scarico per un antico impianto produttivo del III secolo avanti Cristo, stipata fino all'inverosimile con materiali ceramici e laterizi.

La volontà di realizzare un progetto di ampio respiro ha visto la collaborazione tra l'Istituto regionale per i beni culturali (coordinamento di Fiamma Lenzi e Antonella Salvi), il Comune di Cattolica, la Soprintendenza per i beni archeologici dell'Emilia-Romagna e l'Università di Bologna. Allo scavo, poi, è seguita una mostra, curata da Maria Luisa Stoppioni e articolata tra Museo della Regina di Cattolica, Galleria comunale Santa Croce e Sala Lavatoio. Tra dicembre 2008 e giugno 2009 - grazie alle anfore vinarie, ai grandi doli, alle ceramiche da cucina, al vasellame da mensa e a qualche frammento coroplastico - l'esposizione ha offerto ai visitatori la possibilità di comprendere meglio quali fossero le potenzialità produttive, commerciali ed economiche, di un'area, quella di Cattolica, che per chi solcava le acque non sempre sicure del medio Adriatico rappresentava un approdo naturale, con la possibilità di rifornirsi di acqua dolce e un'ampia insenatura riparata dai venti e dalle correnti.

Alla mostra sono stati affiancati una guida breve e il ventitreesimo volume dei "Quaderni di Archeologia dell'Emilia Romagna", monografia a cura del soprintendente Luigi Malnati e della stessa Stoppioni. Il volume coglie l'occasione per riesaminare, alla luce dei nuovi dati archeologici, i processi di romanizzazione dell'area romagnola e marchigiana, a seguito della battaglia di Sentino (295 avanti Cristo), l'evento che segna l'inizio della cacciata dei Galli dalla regione, sui tempi e i modi della quale, come bene illustra il contributo di Valeria Cicala, gli studiosi sono tutt'altro che concordi. Ai chiari saggi introduttivi di Malnati, Cicala, Dall'Aglio e Harari, segue un'attenta analisi dei dati emersi dallo scavo, con l'esame degli aspetti produttivi, commerciali, economici e tecnologici, assieme allo studio puntuale dei materiali stessi grazie ad analisi archeometriche, geochimiche e minero-petrografiche.

Oltre alle molte centinaia di vasi rinvenuti (solo le anfore sono quasi mille), particolare attenzione merita il ritrovamento di una moneta romana in bronzo, perduta da chi lavorò al riempimento della fossa, un oggetto che puntualizza l'inquadramento cronologico già ben delineato dalle ceramiche. Di grande interesse è poi anche l'iscrizione votiva suddipinta su una coppa a vernice nera che inneggia a Giove e pone nuove domande sui culti adriatici di età medio-repubblicana. La terza parte del volume (e del progetto) è dedicata al restauro dei materiali, effettuato grazie alla creazione di un vero e proprio cantiere scuola, che, sotto la direzione tecnica di Florence Caillaud, ha reso agevole il delicato passaggio dallo scavo al museo, permettendo al dato di cantiere di arricchirsi di tutte quelle informazioni che il restauro porta con sé, e di giungere alla corretta divulgazione, fine ultimo di una mostra ben concepita.


Vetus litus. Archeologia della foce. Una discarica di materiali ceramici del III secolo a. C. alla darsena di Cattolica lungo il Tavollo, a cura di L. Malnati e M. L. Stoppioni, Borgo San Lorenzo (Firenze), All'Insegna del Giglio, 2008 ("Quaderni di Archeologia dell'Emilia Romagna", 23), 239 pagine, 28,00 euro.

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