Rivista "IBC" XVII, 2009, 3

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni, pubblicazioni, storie e personaggi

Le scienze dell'antichità nell'Ottocento. Il carteggio fra Adolphe Noël des Vergers e i segretari dell'Instituto di Corrispondenza Archeologica Wilhelm Henzen e Heinrich Brunn, a cura di H. Blanck, Argelato (Bologna), Minerva Edizioni, 2009.
Epistolari archeologici

Valeria Cicala
[IBC]

"Dopo la pubblicazione, per opera di Marco Buonocore, delle lettere di Adolphe Noël des Vergers indirizzate a Giovanni Battista de Rossi, insigne epigrafista e archeologo [Atti del convegno internazionale di studi 1994: Adolphe Noël des Vergers (1804-1867). Un classicista eclettico e la sua dimora a Rimini, a cura di Rosita Copioli, Rimini, Associazione Adolphe Noël des Vergers, 1996], segue qui, a una distanza di quattordici anni e nell'ambito del progetto più vasto di rendere noto l'intero Fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, il carteggio dello studioso francese con due eminenti personaggi dell'Instituto di Corrispondenza Archeologica: con Wilhelm Henzen, dal 1845 Secondo e dal 1856 Primo Segretario; e con Heinrich Brunn, dal 1857 al 1865 Secondo Segretario. Con questa pubblicazione si adempie un impegno già preso una quindicina di anni fa". Così scrive Horst Blanck presentando questo interessantissimo epistolario che ci porta, secondo le felici parole di Jean Léclant, "au coeur même de cette étonnante Europe érudite du milieu du XIXe siècle".

L'Instituto di Corrispondenza Archeologica, futuro Istituto archeologico germanico di Roma, tuttora centro dell'archeologia internazionale, fondato nel 1829, era il più antico, e anche l'unico istituto sovranazionale che affrontasse scientificamente le ricerche di antichistica. Adolphe Noël des Vergers era uno studioso eccezionale anche rispetto all'eclettismo ottocentesco. Fu orientalista e curatore di testi di arabistica; responsabile di un progetto (poi realizzato dai tedeschi) di un corpus delle epigrafi latine, su incarico del ministro Villemain insieme al suocero Ambroise Firmin Didot (il più colto editore dell'epoca); gli fu guida paterna in questa impresa Bartolomeo Borghesi, maestro di tutti per quanto attiene a un rinnovato metodo di studi per l'antichità e l'epigrafia, del quale des Vergers medesimo promosse e curò la stampa delle opere per il governo di Napoleone III, cui collaborò Henzen. Tra le molteplici vocazioni dello studioso francese, da segnalare che scoprì la più bella tomba di Vulci con Alessandro François, e ne studiò le pitture: sua è la famosa e monumentale opera L'Étrurie et les Étrusques ou dix ans de fouilles dans le Maremmes Toscanes (1862-1864).

I due epistolari di cui si compone il volume sono introdotti da due dense biografie di Henzen e Brunn e da due eccellenti saggi sui rapporti di des Vergers con l'Instituto e sulle prime pubblicazioni delle pitture della tomba François. Le lettere sono riccamente commentate, con un fondamentale corredo di documenti: ritratti, foto, piante di luoghi, disegni, lucidi di vasi, e dei bellissimi affreschi, come quelli di Vulci, o del ciclo dell'Odissea scoperti sull'Esquilino a Roma: testimonianza di vere e proprie avventure scientifiche, dallo stesso ritrovamento della tomba di Vulci all'individuazione, con Pietro Rosa, della villa di Orazio vicino a Licenza, in Sabina. Anche l'indice dei nomi e dei luoghi è un esempio di qualità e rigore scientifico. Solo Horst Blanck poteva affrontare una prova così complessa e impegnativa.

ll volume, recentemente presentato al Festival del Mondo antico di Rimini, propone introduzioni di: Rosita Copioli, presidente dell'Associazione Adolphe Noël des Vergers; Jean Léclant, Secrétaire perpétuel de l'Académie des Inscriptions et Belles-Lettres; Marcello Di Bella, direttore della Biblioteca Gambalunga; Henner von Hesberg, direttore dell'Istituto archeologico germanico. Nel piano editoriale dell'Associazione - che ha come scopo la tutela e la valorizzazione dei due beni di des Vergers rimasti a Rimini, la magnifica Villa di San Lorenzo in Correggiano e il Fondo della Gambalunga - il libro di Horst Blanck è stato concepito insieme all'inventario del Fondo, che sarà pubblicato a cura di Paola Delbianco nella collana "Immagini e Documenti" dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna.


Le scienze dell'antichità nell'Ottocento. Il carteggio fraAdolphe Noël des Vergerse i segretari dell'Instituto di Corrispondenza ArcheologicaWilhelm HenzeneHeinrich Brunn, a cura di H. Blanck, Argelato (Bologna), Minerva Edizioni, 2009, 392 pagine, 48,00 euro.

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