Rivista "IBC" XVII, 2009, 2

musei e beni culturali / mostre e rassegne, progetti e realizzazioni, pubblicazioni

Virgo Mater Regina. Percorsi per una conoscenza dei simulacri vestiti in Diocesi di Imola, a cura di M. Violi e L. Bortolotti, Imola (Bologna), Circolo culturale "Luigi Einaudi", 2008.
Virgo Mater Regina

Lidia Bortolotti
[IBC]

Due anni fa, sulle pagine di questa rivista, si riferiva di un restauro, realizzato con finanziamento dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, e di due convegni organizzati dallo stesso IBC nell'ambito del Salone del Restauro di Ferrara, tra 2005 e 2006, su una particolarissima tipologia di manufatti: i sacri simulacri vestiti, in particolare le Madonne. Questi oggetti, ancora poco indagati, se si escludono alcuni studi condotti in ambito veneto, toscano e umbro, presentano specifiche peculiarità sotto il profilo storico, artistico e antropologico, nonché problematiche conservative di notevole interesse, meritevoli di specifici progetti culturali.

Con l'espressione "Madonne vestite" si indicano quelle raffigurazioni della Vergine Maria, sola o con il Bambino (ma non mancano quelle col solo Bambin Gesù e con Santi), assai diffuse nella pietà popolare sia in ambito nazionale che europeo (Francia e Penisola Iberica in particolare) soprattutto nei secoli XVII-XIX. Una specifica statuaria che può presentare caratteristiche tipologiche diverse a seconda dell'epoca di produzione, dell'area geografica di provenienza, nonché del culto a cui è destinata. Si tratta quasi sempre di veri e propri manichini, generalmente rifiniti nelle sole parti del corpo (testa, mani e piedi) destinate a restare visibili una volta completata la vestizione, mentre le parti nascoste dagli abiti sono tendenzialmente poco rifinite e realizzate con materiali eterogenei, ma con una particolare attenzione per gli aspetti funzionali, come le eventuali articolazioni e la capacità di sostenere opportunamente il corpo e le vesti generalmente sontuose. Non mancano peraltro statue lignee dipinte risalenti ai secoli XIII-XV, originariamente realizzate per essere esposte senza la sovrapposizione degli abiti, adattate in un secondo tempo alla vestizione, uso che ne ha determinato inevitabilmente modifiche, talvolta minime oppure tali da comportare un completo smembramento.

Nel tempo queste Madonne sono state oggetto (e in molti casi lo sono tuttora) di una coinvolgente e appassionata devozione popolare di matrice profondamente arcaica, che vede i devoti, o più spesso le devote, in uno stretto rapporto di comunicazione con il simulacro. Un rapporto che si esprime attraverso la preparazione e/o la donazione delle vesti e soprattutto nel rito della vestizione, codificato secondo precisi canoni, che solitamente avviene in coincidenza con le festività dedicata alla sacra effigie: le feste dell'Immacolata, della Madonna del Rosario o del Carmine. Rituali che diventano espressione di intensi valori devozionali e taumaturgici, in cui le stoffe, le vesti, il corpo, gli occhi, le mani diventano veicolo di esperienze emotive non sempre accolte con indulgenza negli ambiti curiali più intransigenti che vi hanno ravvisato l'espressione di forme di superstizione piuttosto che di autentica fede, determinando talvolta la dispersione e l'alienazione di un pregevole patrimonio culturale.

L'argomento, ricco e in buona parte ancora inedito, sollecita costantemente la nostra attenzione e ben si presta alla realizzazione di eventi espositivi e pubblicazioni che hanno il merito di richiamare l'attenzione del pubblico, specialistico e non, su una tematica tanto singolare quanto pregnante. È il caso della mostra "Virgo Mater Regina. Percorsi per una conoscenza dei simulacri vestiti in Diocesi di Imola " realizzata presso l'Oratorio imolese di San Rocco nel dicembre 2008, promossa dal locale Circolo culturale "Luigi Einaudi", curata da Marco Violi, Giovanni Corrado e da chi scrive. Evento patrocinato da Regione Emilia-Romagna, Provincia di Bologna, Città di Imola - Assessorato alla cultura, Diocesi di Imola e IBC. È stata, ed è bene sottolinearlo, la prima esposizione dedicata a questa tipologia di beni in Emilia-Romagna e ha inteso implicitamente promuoverne un recupero intellettuale ancor prima che materiale. L'evento è scaturito dal progetto di inventariazione informatizzata promosso su scala nazionale dalla Conferenza episcopale italiana dal 1998, avviato nella Diocesi di Imola l'anno successivo, tuttora in corso, e già preceduto dal lavoro della locale Soprintendenza. Il progetto ha consentito, tra l'altro, il ritrovamento e la catalogazione di un considerevole numero di sacri simulacri vestiti: Madonne, Bambinelli e alcune figure di Santi.

Se, a parte qualche rara eccezione, in territorio emiliano-romagnolo le statue abbigliate sono state spesso oggetto di una sorta di disconoscimento, liturgico ma anche artistico (che ne ha determinato la rimozione dai luoghi di culto e spesso la collocazione in depositi polverosi, con un rischio inevitabile di degrado), nella Diocesi di Imola le cose sono andate meglio. L'indagine condotta a tappeto da Marco Violi ha rivelato una presenza assai consistente di statue vestite (o che per secoli sono state tali) ancora oggi oggetto di venerazione. Non è difficile reperirne esemplari, particolarmente belli e preziosi, nei vari musei d'arte sacra sorti in seno alle parrocchie: in particolare, quelli di Bagnara di Romagna, Castelbolognese e Dozza.

A corredo della mostra è stato pubblicato un denso catalogo monografico curato da Marco Violi e da chi scrive. Oltre ai contributi scientifici dei due curatori, contiene le schede di approfondimento delle singole opere in mostra redatte dallo stesso Violi, una scheda di restauro di un simulacro ligneo seicentesco raffigurante una Madonna del Carmine, redatta da Marilena Gamberini, e uno splendido apparato fotografico dei manufatti, realizzato da Sergio Orselli. All'infaticabile Marco Violi, infine, va ascritta anche la curatela dell'importante volume Il Museo e la Pinacoteca diocesani di Imola. Catalogo delle collezioni d'arte, pubblicato dalla stessa Diocesi imolese nel 2006.


Virgo Mater Regina. Percorsi per una conoscenza dei simulacri vestiti in Diocesi di Imola, a cura di M. Violi e L. Bortolotti, Imola (Bologna), Circolo culturale "Luigi Einaudi", 2008, 70 pagine, 10,00 euro.

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