Rivista "IBC" XVI, 2008, 4
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni
"L'irripetibile stagione de 'Il giornalino della Domenica'" (dall'1 ottobre al 2 novembre 2008 a Casa Saraceni, Bologna), è stata una mostra per molti versi singolare. Una mostra di illustrazioni volta a rievocare un'epoca della nostra storia recente attraverso le tavole e i numeri originali di una rivista per ragazzi che è rimasta una pietra miliare nel campo dell'editoria e dell'immagine. Il primo numero uscì il 24 giugno 1906. Come scrive nella presentazione in catalogo Fabio Roversi-Monaco, presidente della Fondazione Cassa di risparmio in Bologna, ente organizzatore e ospitante della rassegna, non fu né la prima né l'ultima testata del genere, ma fu quella che più di ogni altra ha lasciato un segno indelebile nei bambini nati oltre un secolo fa.
C'è di che rimanere sorpresi nello scorrere i nomi degli autori che firmavano la rivista (sia di chi scriveva, sia di chi disegnava) e nel rendersi conto della loro modernità. Sorprende anche la considerazione in cui erano tenuti i bambini all'epoca, il credito che si dava alla loro intelligenza e alla loro capacità di comprensione, credito che oggi a fatica si tende ad attribuire agli adulti. L'orientamento attuale sembra proprio quello contrario, appiattire tutto verso il basso, verso l'omologazione e il pensiero unico. Basta sfogliare alcuni dei cosiddetti magazines, pieni solo di servizi di viaggi, moda o gossip sull'inutile starlette di turno, con l'indicazione, per ogni articolo, del tempo di lettura, quasi a rimarcare l'idea di un usa e getta.
Invece, sul "Giornalino della Domenica", scrivevano Pascoli e Deledda, Capuana e Salgari, Trilussa e Fucini, Marinetti e Testoni, disegnavano Cervellati e Wildt, Kienerk e Sartorio, Casorati e Dudovich, tutti coordinati dal direttore e indiscusso ideatore dell'opera, Luigi Bertelli in arte Vamba. Nomi che la dicono lunga sull'educazione che i ragazzi ricevevano dalla società di allora, un'educazione che su quelle pagine non nasceva da rigidi precetti dogmatici a cui obbedire ciecamente ma scaturiva spontaneamente dal confronto, dal dialogo critico, dalla modernità delle tematiche di volta in volta affrontate. Un intento pedagogico-moraleggiante che derivava direttamente dalla creatività degli autori e da un'estetica che, con la propria ricercatezza, contribuiva automaticamente ad allargare gli orizzonti, ad aprire la mente.
La mostra è stata curata da una delle massime esperte del settore, Paola Pallottino, che nel saggio di apertura del catalogo restituisce il senso di una pubblicazione che "nasceva numero per numero con un senso di vigile attualità; aveva il suo articolo di fondo, rubriche fisse, articoli storici collegati allo svolgersi del calendario nazionale, alle ricorrenze dei centenari; pubblicava interviste con i personaggi che potevano interessare i ragazzi; teneva dietro alle scoperte; seguiva gli sviluppi delle industrie, della marina, dell'esercito e dell'armata; dava lezioni spicciole di politica, di geografia, di scienze naturali; e in mezzo a tanta varietà fiorivano fiabe, novelle, versi, romanzi - poesia, insomma, non imbalsamata in vetrina né campata tra le nuvole". Così, "mentre nelle pagine bianche i migliori scrittori d'Italia scrivevano per i ragazzi, i ragazzi stessi discutevano tra loro da un punto all'altro d'Italia, imparando a conoscersi e a godere o a soffrire delle gioie e dei dolori comuni".
Dove sono oggi i nostri migliori scrittori? Dove scrivono? Chi li legge? Riusciamo a immaginare un mensile che pubblichi novelle, che parli di storia e filosofia invece che di diete, addominali o delle "10 regole per farla impazzire a letto"? I tempi sono cambiati, certo, ma non devono essere per forza peggiori. Che una mostra siffatta sia stata realizzata a Bologna non è casuale. Questa è infatti considerata la capitale dell'illustrazione e del fumetto italiano. Basterebbe il nome di Andrea Pazienza. Ma aggiungiamo anche Magnus, Bonvi, Marcello Jori, Lorenzo Mattotti, Stefano Ricci... Sono cominciate qui, con le strisce a fumetti, le carriere di alcuni tra i più apprezzati artisti figurativi a livello internazionale. Non male per un genere ancora da tanti considerato "minore".
L'irripetibile stagione de "Il giornalino della Domenica", a cura di P. Pallottino, Bologna, Bononia University Press, 2008, 174 pagine, 30,00 euro.
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