Rivista "IBC" XV, 2007, 2

biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni

A. Ferri, M. Giberti, La comunità ebraica di Imola dal XIV al XVI secolo. Copisti, mercanti e banchieri, Firenze, Leo S. Olschki, 2006.
Ebrei a Imola

Lidia Bortolotti
[IBC]

Nell'area geografica corrispondente all'attuale territorio dell'Emilia-Romagna, sarebbero stati presenti nuclei ebraici fin dall'età romana, occupati prevalentemente nell'esercizio del commercio, analogamente a quanto avveniva in area lombarda. Una presenza che si fa più consistente nei secoli successivi, fino a raggiungere un ragguardevole sviluppo nel XV secolo. A Bologna la comunità ebraica si svilupperà notevolmente in età medievale, il corposo insediamento bolognese sarebbe stato decisivo per la successiva diffusione degli ebrei nel resto della regione, originata soprattutto dall'istituzione sempre più capillare dei banchi di prestito. In età rinascimentale è plausibile che questa area geografica sia stata, anche per la sua centralità, quella con l'insediamento ebraico più significativo. In particolare, prima del Trecento, non erano mancati nuclei ebraici nei centri più prossimi all'Adriatico: Rimini, Forlì, Lugo e Ferrara.

Un ponderoso contributo - elaborato da due valenti studiosi imolesi, Andrea Ferri e Mario Giberti - si aggiunge ora ai già innumerevoli studi su questo argomento. Il libro La comunità ebraica di Imola dal XIV al XVI secolo. Copisti, mercanti e banchieri, con due studi di Carmen Ravanelli Guidotti e Mauro Perani, pubblicato dalla casa editrice Leo S. Olschki di Firenze nella collana "Storia dell'ebraismo in Italia" diretta da Cesare Ioly Zorattini, è stato presentato a Imola (Bologna) il 12 novembre 2006, alla presenza di alcuni eminenti esperti di studi ebraici riuniti a convegno presso la Biblioteca comunale. I lavori, presieduti da Shlomoh Simonsohn dell'Università di Tel Aviv, sono stati animati dagli interventi di Yosef Kohen e Yaakov Lattes dell'Università Bar Ilan ("Notizie rabbiniche sugli Ebrei a Imola" e "Il fantastico e l'immaginario nella Shalshelet ha-Kabbalah dell'ebreo imolese Gedalyah Ibn Yachyah") e di Mauro Perani ("I manoscritti ebraici conservati a Imola").

Il volume consta di due corpose parti in cui si viene delineando la storia di questo significativo insediamento ebraico, di cui a tuttora non esisteva un'indagine organica. Andrea Ferri ricompone accuratamente il profilo storico e sociale del nucleo imolese, contestualizzandolo nell'ambito delle più diffuse comunità ebraiche della Romagna, dal Trecento fino alla sua disgregazione, avvenuta alla fine del Cinquecento. Le minuziose indagini archivistiche e bibliografiche condotte hanno permesso di analizzare sia i rapporti e le vicende interne della comunità ebraica imolese, sia i suoi innumerevoli rapporti con altre comunità correligionarie presenti sul territorio, nonché con la società cristiana. Se per i secoli XIV e XV le fonti manoscritte più utilmente indagate risultano essere quelle notarili, per il Cinquecento la principale fonte è rappresentata dai verbali del Consiglio comunale di Imola. In particolare l'analisi comparata tra talune fonti ebraiche e quelle cristiane ha evidenziato aspetti singolari, oltre che ignoti, dell'ebraismo locale: per esempio, la feconda attività dei copisti ebrei imolesi relativa a una produzione libraria attestata fin dal 1360.

Di grande interesse risulta lo studio di Mario Giberti dedicato agli insediamenti urbani degli ebrei di Imola. Ricostruendo l'ubicazione delle case, delle due sinagoghe e del cimitero, l'architetto Giberti ci permette di cogliere momenti peculiari di quella storia "minuta", privata e comunitaria, sempre di grande rilievo. Il volume è infine corredato da un breve scritto di Carmen Ravanelli Guidotti su reperti ceramici rinvenuti a Imola nell'area abitata dagli ebrei: si tratta dei cosiddetti "piattini zudioli", conosciuti in tutto il territorio emiliano-romagnolo, prodotti per le comunità ebraiche locali e destinati, forse, al Seder (cena) della Pasqua ebraica. Mauro Perani chiude lo studio con un saggio dedicato a un manoscritto di grande pregio conservato presso la Biblioteca comunale di Imola, una Bibbia ebraica medievale copiata a Toledo, in Spagna, corredata da splendide miniature e portata in Italia da un ebreo spagnolo espulso, come i suoi correligionari, nel 1492.

 

A. Ferri, M. Giberti, La comunità ebraica di Imola dal XIV al XVI secolo. Copisti, mercanti e banchieri, Firenze, Leo S. Olschki, 2006, 509 p., euro 50,00.

 

Azioni sul documento

Elenco delle riviste

    Istituto per i beni artistici culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna - Cod. fiscale 800 812 90 373

    Via Galliera 21, 40121 Bologna - tel. +39 051 527 66 00 - fax +39 051 232 599 - direzioneibc@postacert.regione.emilia-romagna.it

    Informativa utilizzo dei cookie

    Regione Emilia-Romagna (CF 800.625.903.79) - Viale Aldo Moro 52, 40127 Bologna - Centralino: 051.5271
    Ufficio Relazioni con il Pubblico: Numero Verde URP: 800 66.22.00, urp@regione.emilia-romagna.it, urp@postacert.regione.emilia-romagna.it