Rivista "IBC" XI, 2003, 4
musei e beni culturali, biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni
Da alcuni anni, tempi comunque relativamente recenti, il patrimonio storico artistico delle comunità ebraiche italiane è stato sempre più oggetto di approfonditi studi. Non poteva essere altrimenti visto che nell'arco di duemila anni, dai tempi di Roma repubblicana all'età moderna, la penisola italica è stata luogo di vita privilegiato per un cospicuo numero di comunità ebraiche che qui vantano la più lunga continuità in Europa. Non v'è dunque da stupirsi se in questa area geografica, divenuta per molteplici ragioni luogo di intrecci, scambi e fusione culturale tra ebrei e non ebrei, sia stato prodotto anche in questo specifico ambito uno straordinario patrimonio artistico e culturale. Mai totalmente isolati dall'ambiente circostante, come invece si è spesso verificato nell'Europa orientale, gli ebrei italiani hanno avuto modo di manifestare nello stile di vita, negli edifici religiosi, negli oggetti di culto, nella produzione libraria, tratti comuni con le comunità accanto cui vivevano, esprimendo - oltre che profondi valori culturali - un elevato gusto estetico.
Un contributo sostanzioso a questi studi viene dal volume I beni culturali ebraici in Italia: situazione attuale, problemi, prospettive e progetti per il futuro, curato da Mauro Perani, (docente di ebraico, codicologia e paleografia ebraiche presso l'Università di Bologna: vi sono raccolti gli atti del convegno svoltosi a Ravenna dal 22 al 24 maggio 2001 presso il Dipartimento di storie e metodi per la conservazione dei beni culturali dell'Università di Bologna. In quell'occasione alcuni tra i maggiori esperti degli specifici ambiti relativi all'ampia produzione di beni culturali ebraici, italiani e non, si sono ritrovati per fare il punto sulle più recenti scoperte, sullo stato dei censimenti, sulla conservazione e sulla valorizzazione di questo straordinario patrimonio.
Le relazioni hanno preso in esame, tra gli altri, aspetti della recente legislazione in materia di beni culturali, particolarmente quella relativa al patrimonio conservato negli archivi delle comunità italiane. Quindi ampio spazio è stato dedicato al ricco patrimonio archeologico, costituito dalle catacombe giudaiche romane, in particolare quelle di Villa Torlonia e di Vigna Rondanini, come pure quelle dell'Italia meridionale e dell'area sicula, ma anche dalle sinagoghe di Ostia (Roma) e Bova Marina in Calabria. Inoltre sono state prese in esame le significative testimonianze archeologiche degli ebrei di Sardegna che in quest'isola vissero fino al 1492.
Né è mancata la trattazione del tema relativo alla documentazione epigrafica, di primaria importanza per lo studio del giudaismo antico e tardoantico, fonte d'informazioni su aspetti sia linguistici che demografici, sia di vita culturale che sociale, altrimenti difficilmente reperibili. Una relazione, riferita al Triveneto, sottolinea l'importanza delle lapidi cimiteriali ai fini di una sistematica conoscenza della diffusione delle comunità ebraiche dal medioevo all'età moderna: lapidi solitamente poste nei numerosi cimiteri ebraici ancora esistenti sul territorio, ma talvolta anche disperse in luoghi singolari.
Nel panorama delle dissertazioni sono stati infine toccati temi molto particolari e specifici: la musica sinagogale, i significati delle ketubbah (i contratti matrimoniali), le problematiche relative al censimento dei manoscritti e delle opere a stampa conservati nelle biblioteche italiane, ed ancora sono state date indicazioni sulle corrette linee metodologiche di ricerca sull'arte cerimoniale ebraica italiana. La rassegna delle realtà museali ebraiche in Italia e le problematiche di conservazione e divulgazione della documentazione da parte del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano chiudono il volume.
I beni culturali ebraici in Italia: situazione attuale, problemi, prospettive e progetti per il futuro, a cura di M. Perani, Ravenna, Longo Editore, 2003 (Le Tessere, 6), 269 p., Ç 25,00.
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