Rivista "IBC" XIV, 2006, 4

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni, storie e personaggi

L'Archivio e Centro studi "Aldo Borgonzoni" sul Web.
www.aldoborgonzoni.com

Anna Maria Aldrovandi Baldi
[giornalista]

Recentemente istituito e corredato da una settantina di immagini, il sito dell'Archivio e Centro studi dedicato al Maestro Aldo Borgonzoni riporta esaurienti notizie biografiche, bibliografiche, regesti fotografici, donazioni, articoli e mostre, notizie sul collezionismo, monografie tematiche (www.aldoborgonzoni.com). È già stato visitato da oltre 1.500 collezionisti con 400 opere autenticate, per le quali è stata fatta richiesta d'inserimento nel volume di prossima pubblicazione: "Primo catalogo generale dei dipinti e delle tecniche miste di Aldo Borgonzoni". Ai collezionisti e ai cultori d'arte è data la possibilità di inserirsi nell'indirizzario aggiornato e di avere, su richiesta, una prima valutazione non onerosa delle opere possedute. I servizi d'inserimento temporaneo vanno dall'egida dell'archivio per le mostre, all'uso editoriale delle immagini, ai calendari delle rassegne in corso, all'elenco di monografie, cataloghi e DVD, ai rapporti dei critici d'arte con l'archivio.

La visita del sito porta a meglio conoscere un artista che ha percorso quasi tutto il Novecento, interessato ai mutamenti sociali e culturali del tempo, curioso osservatore di mode e avanguardie, ma saldamente legato alla sua identità figurativa. Interessante, a questo proposito, lo scritto di Carlo Ragghianti del 1961: "Lei, caro Borgonzoni, è fra coloro per i quali non è necessario, anzi sarebbe lesivo e contrario, il passaggio da un mondo vissuto con profonda comunicazione, a un linguaggio pittorico a riduzione astratta o afigurale, mediato dalla calma di un calcolo intellettuale [...]. Lei è un emotivo, pieno di movimenti improvvisi, sottili, veementi dell'animo e della fantasia".

Importanti anche le parole attuali del figlio di Borgonzoni, Giambattista, volte a dissipare equivoci al suo riguardo: "I cicli pittorici intitolati 'Concilio Vaticano II' e 'Mondo contadino' sono rappresentativi di un'indagine inesausta sulla realtà e hanno raccolto l'interesse dei critici e scrittori come Arcangeli, Bo, De Micheli, Quintavalle, Spadoni, Celli, Celati, Raimondi. Purtroppo molti fruitori d'arte tendono a totalizzare questi 'segni' dimenticando gli altri aspetti della creatività settantennale di Aldo Borgonzoni. Egli ha rappresentato le continue trasformazioni della società italiana, dagli orrori della guerra degli anni Quaranta, all'urbanesimo alienante degli anni Sessanta, fino alla manipolazione medianica del potere tipica degli anni Novanta".

Già prima della guerra Borgonzoni si connota con opere di marca espressionista, per avvicinarsi, poi, alla "Scuola romana" di Mafai. Dopo un breve ciclo di stampo cubista, passa al Neorealismo, confermando presto, tuttavia, che la connotazione espressionista è quella che più gli si addice. L'impegno civile, le tragedie della guerra, le stragi dei partigiani e di Marzabotto, diventano i temi privilegiati fino alla metà degli anni Cinquanta, quando, con il gruppo di "Cronache", partecipa al rinnovamento della pittura emiliana. Gli anni Sessanta lo portano a Londra, Zurigo, Bratislava, Zagabria, con mostre che gli permettono di incontrare la cultura europea e di essere presente agli stravolgimenti politici di quegli anni: a Praga, nel 1968, vide e ritrasse, con schizzi e bozzetti, il dramma cecoslovacco. "In quell'occasione" - ricorda Giambattista Borgonzoni - "ha partecipato a dibattiti nel clima del 'socialismo umano', purtroppo interrotti dall'invasione sovietica, e successivamente ha ospitato in Italia alcuni artisti cecoslovacchi esuli".

Oggi al Museo "Mario Rimoldi" di Cortina d'Ampezzo (Belluno), dove Borgonzoni ha realizzato opere importanti, è conservata la sua tavolozza accanto a quella di De Pisis e di Rosai. Nel 1995 l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna ha restaurato il ciclo degli affreschi donati dall'artista a Medicina (Bologna), il suo paese natale. Due anni dopo il direttore della Galleria d'arte moderna di Bologna, Danilo Eccher, invita il Maestro a partecipare con quattro opere alla rassegna "Arte iconica", confermando così, all'artista ultraottantenne, il valore di una creatività intatta. Una creatività ancora ricca di frutti: nel marzo 2007, nell'Oratorio di Santa Cita a Palermo, verrà presentata una rassegna di opere pittoriche di Aldo Borgonzoni sul Concilio Vaticano II.

 

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