Rivista "IBC" XIV, 2006, 4
territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / mostre e rassegne, pubblicazioni
"Il mondo in scala" è il titolo di un'interessante rassegna di cartografia storica aperta dal 21 settembre al 3 ottobre 2006, nell'ambito della rassegna "Storia e Ambiente", presso il Dipartimento di discipline storiche dell'Università di Bologna, e curata (come il rispettivo catalogo) da Carla Giovannini e Stefano Torresani, con progetto espositivo e grafico di Paola Stanzani e Zeno Orlandi. I documenti esposti sono stati scelti dalla raccolta iconografica inserita nel cospicuo fondo librario dell'Istituto di storia economica e sociale che fu fondato e diretto da Luigi Dal Pane (1903-1979), poi confluito nella Biblioteca dipartimentale di discipline storiche. Questa mostra ha purtroppo avuto una brevissima durata, del tutto sproporzionata rispetto all'interesse e la qualità estetica dei pezzi esposti, un insieme costituente un ampio spaccato di cartografia storica, proiettato su di un ventaglio tipologico assai vario, dagli atlanti di ampi territori alla minuzia dell'ambito poderale, dalla scientificità della carta idraulica all'illustrazione panoramica a volo d'uccello.
Clou della rassegna il nucleo esposto nella sala del Priore, che fu il "centro di comando dell'antico monastero di San Giovanni in Monte": qui sono stati esposti i pezzi ritenuti più interessanti e curiosi della raccolta che Dal Pane aveva avviato intorno al 1960. Catalizzava immediatamente lo sguardo la lunghissima "striscia litografica" su fogli ripiegati a soffietto, di oltre quattro metri e mezzo del Panorama della Strada Ferrata delle Alpi Cozie, Moncenisio del 1872, veduta a volo da Torino a Modane, dalle colline piemontesi al paesaggio alpestre, con piccole vedute dei paesi traversati, e tutto il percorso ferroviario, con ponti, stazioni e gallerie, carta quasi a metà fra il souvenir e il ritratto celebrativo. Poi l'elegante e raffinato Golfo di Venezia del celebre cosmografo Vincenzo Coronelli (1650-1718), con porti e attracchi di un mare Adriatico visto nell'ottica del controllo veneziano, con un ricco cartiglio contenente le mappe di tutte le fortezze marittime.
Ancora: la preziosissima e minuziosissima pianta di Bologna di Gregorio Monari del 1745, che individua tutti i tratti porticati della città e ben 225 riferimenti topografici. E il disegno a penna, colorato ad acquerello, della Strada da Pistoia al Confine Modenese [...] dell'Ingegnere Anastagio Anastagi, del 1766, con ricca descrizione del paesaggio attraversato, con ritratti di paesi, mulini, osterie, ferriere, tabernacoli, e la registrazione di tantissimi toponimi. Infine tre cabrei di matrice toscana, del 1780, relativi a località della val di Chiana, dove alla minuzia descrittiva di campi e fabbricati colonici fa da contrappunto la raffigurazione del tavolo del perito, ove con fiamminga precisione risaltano gli strumenti per la trasposizione cartografica.
Fuori da questa "stanza delle meraviglie" erano allineati diversi tipi di atlanti, dal XVI a XIX secolo, atlanti terrestri di scuola olandese e francese, atlanti storici (di geografia antica e moderna), atlanti corografici e statistici; fra questi ultimi si notava quello del Regno delle Due Sicilie di Benedetto Marzolla del 1832, forse la prima rappresentazione di significato tecnico scientifico delle province meridionali italiane. E, continuando col tema statistico, la bellissima Carta Geografica, Statistica e Postale dell'Italia, del 1821, incisa da Stanislao Stucchi, assai significativa testimonianza delle comunicazioni verso lo scadere del primo quarto del XIX secolo. E ancora complessiva del paese la carta ferroviaria del 1885, a mostrare una forte dimensione progettuale, in parte tradita nel Novecento: non è un caso che il documento sia accompagnato da una relazione per sollecitare una linea fra Ravenna e Venezia.
Non poteva mancare una sezione sulle carte della nostra regione, con gli esemplari delle due piante dedicate da Giovanni Antonio Magini al territorio bolognese (1599), separato in Parte Alpestre e Piano, dove in entrambi si vede il segno della via Emilia, unica strada rappresentata nel suo atlante regionale d'Italia. Poi la celebre carta di Andrea Chiesa della pianura bolognese, nelle edizioni del 1742 e del 1762, e quella di Domenico Vandelli dedicata agli Stati del Serenissimo Duca di Modena, del 1746, prima carta di un notevole dettaglio di quei territori fra il Po e il Tirreno. Ancora sull'Emilia-Romagna una serie di corografie a tema idraulico, a dimostrazione della centralità della pianura fra Venezia, Ferrara e Bologna per il problema della regimazione delle acque e in particolare dell'inalveamento del Reno, rovello di generazioni di idraulici e insieme stimolo di ricerca scientifica e tecnica. Concludevano questa preziosa esposizione altre corografie italiane e una ricca esemplificazione di perizie agrimensorie di prevalente area emiliana, veri e propri resoconti del terreno agricolo e specchio della capacità lavorativa dei contadini che lo avevano abitato.
Il mondo in scala. Le rappresentazioni del territorio nelle carte Dal Pane, a cura di C. Giovannini e S. Torresani, Bologna, Dipartimento di discipline storiche dell'Università di Bologna - Consorzio Università - Città di Bologna, 2006, 52 p., s.i.p.
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