Rivista "IBC" XII, 2004, 3

linguaggi, pubblicazioni

Lei capisce il dialetto? Raffaello Baldini fra poesia e teatro, a cura di G. Bellosi e M. Ricci, Ravenna, Longo Editore, 2003;C. Martignoni, Per non finire. Sulla poesia di Raffaello Baldini, Pasian di Prato (Udine), Campanotto Editore, 2004.
Tutto il rumore del mondo

Vittorio Ferorelli
[IBC]

"U i à da ès un post / dvò ch'e' va réss tótt e' malàn de mònd". Ci vorrebbe tutta la bravura di un attore come Ivano Marescotti per far capire il senso di questi due versi anche a chi non conosce il dialetto romagnolo. Li ha scritti Raffaello Baldini, il poeta nato a Santarcangelo di Romagna nel 1924, autore di sei raccolte (E' solitèri, Galatei, 1976; La nàiva, Einaudi, 1982, da cui provengono i versi citati; Furistìr, Einaudi, 1988; Ad nòta, Mondadori, 1995; Ciacri, Einaudi, 2000; Intercity, Einaudi, 2003) e tre monologhi teatrali (Carta canta, Zitti tutti!, In fondo a destra, Einaudi, 1998). Nel 2003, anno in cui a Baldini è stata conferita la cittadinanza onoraria di Ravenna, la società Nekamè e l'editore Longo hanno pubblicato un volume che raccoglie, insieme a una nota dello stesso poeta e ad alcune interviste, una selezione degli interventi critici sulla sua produzione.

Lei capisce il dialetto? Raffaello Baldini fra poesia e teatro, curato in modo impeccabile da Giuseppe Bellosi (studioso del dialetto e poeta egli stesso) e Manuela Ricci (responsabile di Casa Moretti a Cesenatico), fa parte di un omaggio al poeta organizzato proprio da Marescotti. L'attore per l'occasione ha messo in scena Il silenzio anatomico, un monologo scaturito dai testi baldiniani, soprattutto dall'ultimo, Intercity. Un elemento chiave della poesia di Baldini, e su questo si sofferma più d'uno dei contributi critici raccolti nel volume, è infatti la sua natura orale e teatrale. Nei dialoghi o nei soliloqui ritmati dai suoi versi, il poeta mette in scena altrettanti psicodrammi, a comporre una galleria di personaggi e di situazioni tanto "paesani", nella forma, da suonare, nella sostanza, implacabilmente universali: il matto, il cieco, il vecchio, "Sisto dla Nita", "Géro dla Zopa", "la Barbara", l'assoluzione, l'ultima panchina, la superstrada...

Alla preziosa silloge del 2003 ha fatto idealmente seguito, nel giugno di quest'anno, la prima monografia critica dedicata all'autore. Clelia Martignoni, docente di letteratura italiana moderna e contemporanea all'Università di Pavia, ha ricostruito con perizia, per l'editore udinese Campanotto, l'itinerario baldiniano, partendo da un inquadramento sulla poesia romagnola dopo gli anni Settanta e passando per una disamina analitica delle singole raccolte, alla ricerca delle aree tematiche e delle tipologie testuali dominanti. Le conclusioni non possono che essere provvisorie, e non a caso il titolo della monografia è Per non finire, quasi a richiamare la tensione da cui nascono gli psicodrammi dei personaggi baldiniani, perennemente in bilico tra parola e silenzio.

Nel 1996, in una intervista rilasciata a Manuela Ricci per "IBC", a proposito dei questi suoi personaggi, il poeta si schermiva. Con ironia sottile: "Non ne so molto. So che sono gente che si può incontrare in piazza, al cinema, al caffè. Con cui magari conversiamo amabilmente tutti i giorni. In fondo, sono gente, credo, almeno spero, come noi. Soltanto che loro parlano, parlano, si parlano addosso. Noi no. Ed è meglio così". Meglio, sì, perché altrimenti prima o poi ci renderemmo conto anche noi che "u i à da ès un post / dvò ch'e' va réss tótt e' malàn de mònd". La pronuncia di Marescotti non lascerebbe dubbi: "ci deve essere un posto / dove va a finire tutto il rumore del mondo". E i poeti veri sanno dov'è.


Lei capisce il dialetto? Raffaello Baldini fra poesia e teatro, a cura di G. Bellosi e M. Ricci, Ravenna, Longo Editore, 2003, 287 p., _ 15,00.

C. Martignoni, Per non finire. Sulla poesia di Raffaello Baldini, Pasian di Prato (Udine), Campanotto Editore, 2004, 299 p., _ 13,00.

 

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