Rivista "IBC" XII, 2004, 3

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / leggi e politiche, pubblicazioni

E. F. M. Emanuele, Evoluzione e vicende delle fondazioni di origine bancaria, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2004.
Alle origini del "non profit"

Stefano Luppi
[storico dell'arte, collaboratore della Biblioteca civica "Poletti" di Modena]

Per chi si occupa di arte e cultura da vari punti di vista - scientifico e storico, divulgativo e di comunicazione, bibliografico, organizzativo - volumi come questo sono fondamentali per chiarirsi le idee. Evoluzione e vicende delle fondazioni di origine bancaria, pubblicato di recente per i tipi delle Edizioni Scientifiche Italiane, racconta la storia delle vecchie casse di risparmio italiane soffermandosi in larga misura sugli ultimi 12 anni, periodo nel quale una serie di leggi hanno visto la nascita di fondazioni delegate all'attività benefica tradizionale degli istituti di credito, attività perseguita attraverso un'ampia disponibilità economica. Autore del volume è il professor Emmanuele Francesco Maria Emanuele, presidente della Fondazione della Cassa di risparmio di Roma, una delle maggiori in Italia e tra le più lungimiranti anche per aver dato vita al Museo del Corso, in grado di produrre una raffinata attività espositiva già ben nota a livello nazionale.

La legge "Amato" del 1990 porta alla privatizzazione delle casse di risparmio nate in Italia nell'Ottocento (quella di Roma risale al 1836) con la trasformazione in società per azioni e la nascita delle fondazioni come enti conferenti la proprietà della banca; successivamente, tra il 1998 e il '99, la legge "Ciampi" ne definisce l'assetto giuridico, civilistico e fiscale e ne riconosce l'autonomia gestionale di soggetto privato. La normativa "Tremonti" del 2001 ribalta la legge "Ciampi" in termini di gestione delle risorse e dell'assetto amministrativo, provocando la sollevazione delle 89 fondazioni italiane. Ben si comprende infatti come questi enti, che vorrebbero agire come partner dello Stato in nome della sussidiarietà, in comparti dove la domanda è crescente e la risposta insufficiente per mancanza di risorse pubbliche, abbiano scatenato appetiti politici francamente inaccettabili.

Si è così giunti al 2003, a una sentenza costituzionale che ha sancito definitivamente la natura privata di questi soggetti e l'incostituzionalità di organi di indirizzo a maggioranza di rappresentanti di amministrazioni pubbliche: le fondazioni sono enti privati senza fini di lucro gestiti da personalità della comunità locale di riferimento. Oggi finalmente - dopo una serie di interventi legislativi contorti che risparmiamo al lettore ma che sono ben illustrati nel volume - con la pubblicazione in "Gazzetta Ufficiale" del decreto attuativo della legge di riforma le fondazioni possono concentrarsi unicamente sul non profit. Certamente queste giovani strutture andranno potenziate - oggi sono dotate solo di personale amministrativo a cui andrebbe affiancato quello scientifico - ma il percorso deve essere compiuto in maniera autonoma e non sotto la pressione dispotica del legislatore.

Si tratta di strutture, come detto, solide economicamente (patrimonio complessivo: 37 miliardi di euro) che nel 2002 hanno complessivamente erogato 1.043,8 milioni di euro attraverso 20.438 interventi e progetti in settori come l'istruzione, le attività culturali e artistiche, la ricerca, la sanità e il volontariato. Se si vuole trovare un piccolo difetto a questo indispensabile manuale di quasi cinquecento pagine si può pensare alla mancanza di dati relativi proprio all'attività filantropica di questi anni: occorrerebbe infatti un libro bianco delle fondazioni che descriva ogni intervento messo in atto. Ma certamente l'argomento meriterebbe uno studio a parte che si prende qui l'occasione per invocare.

Dopo avere descritto le complesse vicende delle fondazioni, con chiarezza pari alla sua fama di docente di scienza delle finanze presso l'Università LUISS di Roma, il professor Emanuele conclude con una speranza che è la stessa del lettore del testo: "[...] la vera solidarietà [delle fondazioni] possa coniugarsi con l'efficienza e con la valorizzazione di quelle idee ed iniziative che offrono un contributo concreto al progresso sociale". Poiché le idee serie da parte dei giovani manager culturali non mancano, nei settori culturali e sociali di pertinenza delle fondazioni si può quindi prevedere uno sviluppo radioso.


E. F. M. Emanuele, Evoluzione e vicende delle fondazioni di origine bancaria, Napoli, Edizioni Scientifiche Italiane, 2004, 496 p., _ 36,00.

 

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