Rivista "IBC" XXVI, 2018, 2

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni

È giunta alla quarta edizione la manifestazione dedicata alle case e ai luoghi degli scrittori in Emilia-Romagna.
Ospiti delle parole

Alberto Calciolari
[IBC]
Isabella Fabbri
[IBC]

La rassegna Dove abitano le parole. Scopriamo le case e i luoghi degli scrittori in Emilia-Romagna è giunta quest’anno alla sua quarta edizione. Sono stati 38 gli scrittori coinvolti e una cinquantina gli eventi proposti nelle case museo, nelle biblioteche che conservano fondi o materiali dei diversi autori o nei luoghi che a uno scrittore sono legati per questioni biografiche e/o letterarie: la Ferrara di Giorgio Bassani, la bassa parmense di Giovannino Guareschi, di cui peraltro ricorreva quest’anno il cinquantesimo della morte, la Modena di Lodovico Castelvetro, l’Appennino parmense e reggiano di Attilio Bertolucci e Umberto Monti.

Si è trattato, come sempre, di una sorta di piccolo festival diffuso che ha interessato le città capoluogo – in particolare Bologna, Modena, Piacenza, Reggio Emilia – ma anche paesi grandi e minuscoli che hanno dato i natali a uno scrittore e che vogliono ricordarlo, magari approfittando di questa nascita illustre per riflettere sulla propria storia.

Dove abitano le parole 2018 si è svolta in maggio – il mese dei libri! – nei due ultimi fine settimana del mese, dal 18 al 20 e dal 25 al 27. Enti locali e istituzioni culturali sono stati invitati a partecipare con un apposito bando. Accanto agli scrittori che, anno dopo anno, vengono riproposti, numerosi sono stati gli autori coinvolti per la prima volta. Fra questi ricordiamo Cristina Campo, nata a Bologna, scrittrice preziosa e riservata che vanta comunque un pubblico di appassionati e fedeli lettori e lettrici. L’incontro a lei dedicato nella Biblioteca delle Donne di Bologna con la sua biografa Cristina De Stefano è stato molto interessante e intenso.

E ancora Mario Melloni nato a San Giorgio di Piano (Bo) e più noto al pubblico con il suo pseudonimo: Fortebraccio. Sì, proprio lui, il padre nobile della satira politica italiana, corsivista dell’”Unità”, giornalista e politico prima democristiano e poi comunista, inventore di battute fulminanti e di una impietosa galleria di politici messi quotidianamente alla berlina.

Un altro scrittore ritrovato è Giuseppe Campi di San Felice sul Panaro (Mo). Ingegnere, poeta, dantista, ma soprattutto patriota che del Risorgimento italiano ha interpretato e vissuto tutte le fasi più significative: dai moti degli anni Trenta all’Unità. San Felice gli ha dedicato una serata di letture e musica dal titolo programmatico: L’Italia chiamò!

Un’altra scoperta è stata quella di Piero Gigli, alias Jamar 14, illustre concittadino di Finale Emilia. Poeta e pittore, Gigli ha partecipato al movimento delle avanguardie artistiche del primo Novecento ed è stato animatore di gruppi futuristi a Milano e a Genova.

L’elenco potrebbe continuare con autori come Lodovico Castelvetro da Modena, Rinaldo Corso da Correggio, Valente Faustini da Piacenza, Antonio Baldini da Santarcangelo (in realtà Baldini è nato e morto a Roma, ma la sua famiglia era originaria di Santarcangelo e i suoi eredi hanno lasciato alla biblioteca locale un ricco fondo di materiali). Vorremmo però ricordare ancora Ezio Raimondi, grande italianista e presidente dell’Istituto regionale per i beni culturali dal 1992 al 2011.

Raimondi era nato a Lizzano in Belvedere (Bo) nel 1924. L’Unione dei comuni dell’Appennino bolognese e Marco Tamarri, da anni instancabile animatore culturale sul territorio, gli hanno dedicato un trekking letterario con partenza dalla stazione di Porretta Terme e arrivo alla casa natale. Con letture strada facendo e spuntino montanaro finale.

Ma le novità dell’edizione 2018 non sono finite. All’interno della rassegna sono state infatti organizzate due mostre, una alla Biblioteca Malatestiana di Cesena (aperta fino al 2 settembre) e una alla Biblioteca dell’Archiginnasio di Bologna. Sotto l’identico titolo La voce delle carte, le due mostre hanno esposto lettere (a Bologna) e preziosi manoscritti autografi (a Cesena) dei più importanti letterati e artisti della prima metà del Novecento, provenienti dal fondo dello scrittore Giovanni Papini, acquisito negli anni Novanta dall’IBC.

Infine non possiamo dimenticare la straordinaria “mappa degli scrittori” on line dedicata agli scrittori nati o vissuti a Bologna nell’Ottocento e Novecento. L’autore è Roberto Ravaioli e la mappa, autentica miniera di informazioni, citazioni e immagini, è navigabile sul sito di Biblioteca Salaborsa di Bologna al seguente indirizzo: https://www.bibliotecasalaborsa.it/content/mappascrittori/

Come ogni anno finita una edizione, subito nascono progetti per quella successiva. Li elenchiamo alla rinfusa, anche se non sappiamo se riusciremo a concretizzarli. Useremo l’elenco come un memo delle cose da fare: Censire i fondi letterari acquisiti negli anni dall’IBC e affidati in deposito a biblioteche, archivi e musei! Organizzare un itinerario fluviale-letterario sul Po! Parlare finalmente di Corrado Govoni!

Come sempre Dove abitano le parole è stata realizzata da Alberto Calciolari, Isabella Fabbri e Priscilla Zucco, con la consulenza scientifica del professore Andrea Battistini.

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