Rivista "IBC" XXV, 2017, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni
Definiamo “paesaggio” il prodotto di innumerevoli azioni complementari create da coloro che, costruendo un tessuto di relazioni tra gli elementi del reale, lo abitano, non le grandi decisioni arbitrarie che producono monumenti e propaganda. […] La virtù urbana, l’urbanità, è al contempo la costruzione collettiva delle relazioni sociali […] e l’ambiente che queste esprimono e promuovono.
Lucien Kroll,
Tout est paysage, Sens & Tonka, éditeurs, Paris, 2012, pag.15
(traduzione a cura dell’autore) (
1)
La città di Ferrara è nata e si è sviluppata attorno all’acqua, ma per una serie di vicende storiche e mutamenti sociali l’ha dimenticata, finendo per voltare le spalle al fiume. Smart Dock è un invito a riconquistare la darsena rivolto alla cittadinanza e in modo particolare alla popolazione giovanile. Catalizzatore di questo processo di riappropriazione positiva sono gli ex magazzini fluviali di Ferrara, realizzati nel 1940 dall’Ing. Savonuzzi e dichiarati di interesse culturale dalla sovrintendenza regionale.
Il progetto, ideato e coordinato dall’Associazione per la Promozione Sociale Basso Profilo, a partire da marzo 2015 si è articolato in una serie di azioni cofinanziate da Provincia di Ferrara, associazioni Basso Profilo, Scuola di Musica Moderna e Fiumana Consorzio Wunderkammer, patrocinate dal Comune di Ferrara e realizzate grazie alla collaborazione del Dipartimento di Architettura/CITER, dei cittadini e di una nutrita rete di partner tra i quali Associazione Encanto, Canoa Club Ferrara e il battello Nena. La creazione di un giardino di alberi da frutta per la darsena ha avviato il progetto. Un’azione concreta per sottolineare l’importanza della dimensione della cura e del tempo in un percorso di rigenerazione urbana. Il coraggio e la forza per sfidare un terreno difficile, la grazia e la pazienza per mantenere vivo il cambiamento.
Con la vittoria del bando regionale “Giovani per il Territorio”, promosso dall’Istituto regionale per i beni culturali, è stato possibile consolidare il progetto durante il 2016 e allargare la rete di partner. Smart Dock si è sviluppato secondo tre linee d’azione fortemente connesse tra loro: la familiarità, quindi azioni programmate con regolarità, eventi musicali, giochi, sport, percorsi turistici e impegno civile;la consa pevolezza, cioè raccolta e restituzione di materiale storico-documentario relativo al paesaggio fluviale e attività didattiche rivolte ad adolescenti e bambini; infine lo sguardo laterale, iniziative in grado di determinare un cambio di prospettiva nella percezione del valore del fiume a Ferrara, con un evento site-specific di elettronica che ha coinvolto artisti provenienti da tutta Italia e un laboratorio cittadino per scrivere un manifesto di gestione collettiva della darsena. Questo documento, grazie al coinvolgimento dell’Urban Center "è Ferrara”, diventeràpresto parte integrante del regolamento cittadino dei beni comuni, permettendo a sempre più soggetti di riappropriarsi del lungo fiume.
L’impatto prodotto da Smart Dock sulla comunità di riferimento è stato molto alto. Nel 2016, in nove mesi di progetto, hanno partecipato in maniera diretta alle azioni promosse circa 3000 giovani, una cifra che raddoppia, se si considerano anche gli altri target raggiunti (bambini, adulti, anziani) e supera le 7500 persone, includendo le fasi preliminari del percorso (autunno 2015). Ciascuna iniziativa ha contribuito alla costruzione di un risultato complessivo intangibile, ma fondamentale: la riscoperta della darsena da parte dei ferraresi. Una riappropriazione perseguita grazie ad un percorso di consapevolezza, ma anche e soprattutto ludica, perché, come ci ricorda il filosofo Henri Lefebvre ne Il diritto alla città, non bisogna sottovalutare l’importanza dei giochi dei bambini e degli adolescenti, dello sport e della festa. Solo attraverso il ludico, infatti, si riesce ad entrare negli interstizi della società del consumo, in quanto la centralità ludica “conferisce al tempo priorità sullo spazio” e “pone l’appropriazione al di sopra del dominio” ( 2).
Per comprendere al meglio la ricaduta di Smart Dock è importante poter leggere il progetto nel suo contesto. La darsena del fiume Volano, per lunghi tratti abbandonata, lambisce il quartiere Giardino, un’area caratterizzata da un ricco mix etnico e sociale, ma in difficoltà nella costruzione collettiva di una nuova identità positiva. Ultimato il restauro degli ex magazzini fluviali, dal 2012 il palazzo è diventato – grazie alla gestione del Consorzio Wunderkammer – sede di attività legate alla formazione, allo sport, alla musica, al design e all’arte. Nel giro di pochi anni le associazioni consorziate hanno dato vita ad un centro di innovazione culturale, una contemporanea “camera delle meraviglie” per raccogliere e potenziare le capacità artistiche e produttive dei giovani.
In risposta a una narrazione del quartiere Giardino costruita attorno alla presenza di tossicodipendenza e prostituzione, episodi di violenza e un diffuso sentimento di insicurezza, con Smart Dock la “camera delle meraviglie” si è aperta al quartiere. Quella che fino a ieri era una banchina abbandonata è diventata una piazza urbana, un parco dove far giocare i propri figli o trascorrere una serata in compagnia di amici e buona musica.La darsena di Ferrara oggi è più smart, non perché sia più tecnologica, ma perché in grado di mettere a sistema, con intelligenza, le sue risorse fisiche e sociali per la costruzione di uno scenario condiviso per il futuro.
1 “Nous voulons appeler "paysage" la forme produite par d'innombrables actions compatibles d’habitants qui tissent continuellement les rapports entre les choses, et non le grandes décisions arbitraires qui produisent du monumental, de la propagande. […] La vertu urbaine, l'urbanité, est la construction collective de relations sociales […] et du milieu qui l'exprime et la favorise ».
2 Henri Lefebvre, Le droit à la ville, Ed.economica, Paris, 2009 (trad. it di Gianfranco Morosato, Il diritto alla città, Ombre corte, Verona, 2014, pag.127).
Palazzo Savonuzzi, ex magazzini generali di Ferrara, prospetto a nord est. Realizzati nel 1940-41 su progetto dell’Ing. Arch. Savonuzzi e restaurati nel 2008-09 dal Comune di Ferrara, dal 2012 gli ex magazzini della darsena di Ferrara sono sede del Consorzio Wunderkammer e della Scuola di Musica Moderna. Foto di Leonardo Delmonte, aprile 2016
Un fiume di musica, maggio-luglio 2016. Tre mesi di concerti per trasformare ogni giovedì il tratto di darsena difronte Palazzo Savonuzzi in una piazza sul fiume. Iniziativa a cura della Scuola di Musica Moderna, la motonave Nena, l’Osteria dal 1997 di Via De Romei con la collaborazione di Encanto e Consorzio Wunderkammer. AMF Combo in concerto, 5 maggio 2016, foto di Bruno Droghetti.
Puliamo la darsena, 15 maggio 2016. Giornata di pulizia partecipata del verde pubblico lungo la darsena di San Paolo. Iniziativa a cura dei partner del progetto Smart Dock e del Comune di Ferrara, con la collaborazione del Centro Servizi alla Persona di Ferrara, delle Guardie Giurate Ecologiche Volontarie, dell’Unione Pescatori Estensi e il supporto tecnico di HERA. Foto di Maria Giovanna Govoni, editing fotografico a cura di Leonardo Delmonte.
Idropolitana, 26 giugno-2 luglio. Una settimana per scoprire il paesaggio urbano muovendosi esclusivamente lungo il fiume con il battello Lupo. Un’occasione unica per vedere da un’altra prospettiva il paesaggio ferrarese. L’esperimento di Idropolitana si è concluso sabato 2 luglio con una crociera fluviale e lagunare a bordo del battello Nena, che, partendo dalla darsena di Ferrara ha raggiungo piazza San Marco a Venezia. Iniziativa promossa da Associazione Fiumana e Canoa Club Ferrara in collaborazione con gli altri partner del progetto “Smart Dock”. Foto di Tonina Droghetti, 28 giugno 2016.
Aacqua dolce Summer Camp. Ludonauti. Fluviali, giugno-novembre 2016. Attraverso laboratori con insegnanti madrelingua di inglese e spagnolo, giochi di gruppo, attività di educazione ambientale, laboratori teatrali e la realizzazione di un piccolo orto didattico, bambine e bambini dai 5 ai 13 anni hanno scoperto la bellezza della darsena di Ferrara con il summer camp ACQUA DOLCE. Le proposte didattiche e ludiche per bambini sono proseguite in autunno con due percorsi: il ciclo LUDONAUTI, narrazioni sul tema del fiume tratte dall’immaginario della tradizione popolare e dalla letteratura contemporanea e FLUVIALI, un viaggio nella storia locale per scoprire la matrice idrica del paesaggio ferrarese con laboratori e visite museali. “Acqua Dolce” e “Ludonauti” sono iniziative a cura dell’APS Encanto-Centro interculturale italo-español in collaborazione con Le Piccole Canaglie, La Vite di Archimede, Carife e il Consorzio Wunderkammer. Il Ciclo “Ludonauti” è stato curato dall’Associazione Fiumana. Crediti: foto di APS Encanto, editing fotografico a cura di Leonardo Delmonte.
Electrodock. 10 settembre 2016. L’estetica post-industriale della banchina, unita al paesaggio fluviale e all’architettura razionalista del palazzo Savonuzzi, rendono questo luogo il set perfetto per un evento di musica elettronica. Con Electrodock dj, giovani produttori indipendenti, fondatori di etichette di respiro europeo, si sono esibiti da una chiatta attraccata al molo davanti agli ex magazzini fluviali, offrendo uno sguardo diverso sulla darsena di San Paolo, luogo per molto tempo inaccessibile. Iniziativa a cura dell’Associazione Basso Profilo in collaborazione con Wunderkammer, Osteria 2 Gobbi, Suono&Immagine. oto di Leonardo Delmonte.
Campionati italiani di paracanoa discesa e regionale canoa marathon. 9 ottobre 2016. Smart Dock è anche riappropriarsi della darsena attraverso lo sport per tutti. Nel campionato italiano di discesa in canoa si sono sfidati una trentina di atleti con disabilità fisiche o mentali. Al campionato regionale di canoa Marathon hanno partecipato quaranta atleti dai 14 ai 60 anni che si sono confrontati in un circuito di 20 km sul canale Boicelli dalla Sede del Canoa Club Ferrara al Centro Canoa Beppe Mazza alla chiusa del Po. Inziativa a cura di Canoa Club Ferrara, in collaborazione con Federazione Italiana di Canoa e Kayak, Comitato Italiano Paralimpico, CONI Italia, Federazione Italiana Sport Disabilità Intellettiva Relazionale), Centro Canoa B.Mazza e consorzio Wunderkammer. Sede del Canoa Club Ferrara, murales realizzato nell’estate 2016 dallo streetartist Psiko, foto di Leonardo Delmonte.
Fiume in classe, novembre 2016. Nel mese di novembre i giovani studenti della classe 3 E della Scuola Secondaria di I grado M.M.Boiardo e i loro insegnanti sono stati coinvolti in un percorso di conoscenza storica del Po di Volano e co-progettazione del futuro della darsena cittadina. I laboratori sono stati documentati da una classe del Liceo scientifico Antonio Roiti attraverso video e immagini fotografiche. Iniziativa a cura dell’Istituto Comprensivo Statale Alda Costa e Liceo Scientifico A.Roiti in collaborazione con Consorzio Wunderkammer, Manfredi Patitucci, Paola Bonora. Foto di Manfredi Patitucci ©, 18 novembre 2016.
Darsena bene comune - 26 novembre 2016. Grazie ad una giornata di progettazione partecipata le associazioni e i cittadini ferraresi hanno ricostruito in maniera collettiva il paesaggio della darsena estense con mappe memoriali e redatto un manifesto “Darsena bene comune” che, in virtù del patto di collaborazione siglato con il Comune di Ferrara e la collaborazione dell’Urban Center “È Ferrara”, diventerà parte integrante del nuovo regolamento dei beni comuni della città. I partecipanti sono stati suddivisi in cinque tavoli tematici: sport, ambiente e mobilità, lavoro, abitare, turismo e cultura. Iniziativa a cura di APS Basso Profilo e Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Ferrara - CITER in collaborazione con “è Ferrara” Urban Center e consorzio Wunderkammer. Crediti: foto di Leonardo Delmonte.
Volano bene comune. 26 novembre-17 dicembre 2016. Una mostra che racchiude in fotografia la vita e le attività che si svolgevano sul corso d’acqua del Volano e in alcuni tratti dell’attuale Idrovia Ferrarese, in un arco di tempo che va dalla seconda metà dell’Ottocento alla seconda metà del Novecento. Dalla costruzione del Canale Boicelli per favorire il polo industriale allo sviluppo della Darsena di San Paolo negli anni Trenta, senza dimenticare il trasporto di merci e persone fino agli anni Settanta. Il contributo di enti, istituzioni, associazioni e privati ha permesso ai curatori di raccogliere fonti scritte, iconografiche ed orali riguardanti la navigazione interna sull’asse del Po di Volano. Iniziativa a cura di Maria Bonora, Mauro Borghi, Paola Chiorboli e Leopoldo Santini. Foto di Leonardo Delmonte.
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