Rivista "IBC" XXV, 2017, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / leggi e politiche, progetti e realizzazioni
Come si può inquadrare il tema dei borghi antichi e della loro valorizzazione e sopravvivenza nella società globalizzata? Come indirizzare le trasformazioni paesaggistiche e territoriali per la ridefinizione dell'assetto e del ruolo dei beni culturali? In questi ambiti possiamo collocare il percorso che ha intrapreso l’Istituto per i beni culturali insieme al “Club dei Borghi più Belli d’Italia” per un piano di azioni formalizzato attraverso una convenzione.
Il cambiamento di vita di sempre più ampie fasce di popolazione mondiale, passate da lavori particolarmente legati al mondo dei campi e al ciclo delle stagioni ad attività connesse alla trasformazione industriale, determina bisogni sociali diversi e tra questi le necessità di “tempo libero” e “ferie”, in gran parte riversate nel fenomeno del turismo.
Ora, possiamo considerare il turismo nelle sue molteplici sfaccettature ma se la crescita è generalizzata, inevitabilmente aumenta anche l’ambito del “turismo culturale” che è quello di nostro interesse.
In questi ultimi anni si è riscontrato uno sviluppo nella richiesta da parte dei tour operator nazionali e internazionali di mete nuove, diverse da quelle già storicamente acquisite. Di qui l’esigenza di individuare nuove tappe per un turismo culturale più evoluto e meno massificato dove il turista tipo, che probabilmente ha già avuto modo in passato di visitare le grandi città d'arte in Italia o all'estero anche attraverso tour organizzati, oggi si rivolga a destinazioni culturali più originali e suggestive e una organizzazione del viaggio più autonoma e personalizzata.
Si può capire quindi il recente grande interesse nato nei confronti dei piccoli borghi storici che custodisconoancora i segni e le suggestioni culturali del passato e di un paesaggio, ad esso strettamente legato, che non è possibile trasmettere durante le massificate visite organizzate presso le grandi città d'arte.
In quest’ottica l’Italia si presenta con un patrimonio straordinario di centinaia di piccoli e piccolissimi borghi che, per ragioni storiche e morfologiche, sono assai caratterizzati in termini di geografia, paesaggi, beni culturali, filiere del cibo, usi e costumi. La varietà e la ricchezza di storia, cultura e bellezza costituiscono un grande elemento di offerta turistica potenziale.
Nascono così diverse associazioni che hanno l'obiettivo di valorizzare e mettere in rete queste realtà che, ovviamente per via della piccola dimensione, da sole difficilmente potrebbero divenire oggetto di destinazioni singole, ma uniti e associativamente organizzati diventano particolarmente attrattivi e rappresentativi di quell'Italia meno nota, di autenticità e di luoghi da scoprire.
Fra le altre, l’associazione “Club dei Borghi più Belli d'Italia”, con la quale l’IBC ha recentemente deciso di convenzionarsi, condividendone i principi e aderendo alla forte valenza pubblica (essendo parte di ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani), è governata dai sindaci stessi dei comuni associati. L’attività dell’associazione ha avuto in questi anni uno straordinario successo con un volume d’affari per l'anno 2012 pari a 1159,8 ML. di euro corrispondenti a 12,2 ML. di pernottamenti di cui 63,2 % di provenienza nazionale e 36,8 % internazionale. (fonte ISTAT)
Questa associazione ha tra i suoi compiti istituzionali:
- fare della bellezza l’elemento fondamentale sul quale basare lo sviluppo della comunità;
- riunire e collegare in un circuito di eccellenza i comuni che rispondono ai criteri sanciti nella carta di qualità;
- costruire, per tutti i suoi membri, un luogo di confronto, di scambio di esperienze e di ricerca finalizzato alla protezione, alla valorizzazione alla promozione e allo sviluppo economico e sociale dei più belli tra gli antichi borghi del nostro paese;
- diffondere, presso l’opinione pubblica nazionale e internazionale, la conoscenza delle bellezze della provincia italiana;
- creare un “marchio” di originalità e armonia su cui edificare, per italiani e stranieri, nuove opportunità di offerta turistica e attraverso le quali partecipare successivamente alle attività di analoghe esperienze internazionali di valorizzazione e promuovere le produzioni tipiche locali;
- rendere i pubblici poteri consapevoli della necessità di conciliare il rispetto del patrimonio culturale ed ambientale con la necessità dello sviluppo economico promuovendo l’occupazione e il miglioramento della qualità della vita degli abitanti, soprattutto per quanto riguarda i piccoli comuni.
L’IBC ha scelto di convenzionarsi con questa associazione, perché se è vero che l’Istituto ha raggiunto nel corso degli anni risultati straordinari nella catalogazione, nella ricerca e nella tutela del patrimonio culturale regionale, ed è diventato un punto di riferimento indiscusso sia in Italia che all’estero per quel che riguarda la cultura e il patrimonio, alla luce delle trasformazioni sociali e culturali sopraggiunte si è pensato che il nuovo approccio alla promozione dei beni culturali non potesse più fare a meno di una stretta connessione con soggetti nati specificamente, e quindi tecnicamente meglio attrezzati, per la promozione turistica.
Ritenuto che il “Club dei Borghi più Belli d’Italia” fosse il soggetto più vicino ai compiti istituzionali dell’IBC, si è proceduto a dare avvio all’accordo che contempla le seguenti iniziative – come recita il testo dell’accordo:
- Creare un sistema che permetta ai “Borghi più Belli” dell’Emilia-Romagna di valorizzare maggiormente il patrimonio museale attraverso la certificazione dei piccoli musei per farli aderire alla rete regionale denominata “Musei di Qualità”. L’obiettivo è quello di inserire tale rete negli itinerari che i “Borghi più Belli d’Italia”, attraverso il tour operator esclusivista “Borghi Italia Tour Network”, propone a livello nazionale e internazionale.
- In considerazione del fatto che IBC già propone idee per la valorizzazione dei paesaggi naturali e urbani al fine di costituire itinerari turistico-culturali si tratta di individuare, in maniera sperimentale, i 14 Borghi più Belli d’Italia della regione dove effettuare una analisi che permetta la definizione di itinerari turistico-culturali. Tali itinerari potrebbero avere il marchio di qualità congiunto IBC e Borghi, potrebbero essere promossi dal tour operator che per “Borghi più Belli d’Italia” si occupa di definire pacchetti turistici esclusivi.
- Valorizzare i territori dei Borghi attraverso l’individuazione di Focus identitari specifici.
- Istituire, in collaborazione con le amministrazioni comunali dei Borghi dell’Emilia-Romagna e l’Università, laboratori che con finalità didattiche identifichino e studino uno o più edifici pubblici di valore storico culturale al fine di redigere proposte-progetto atte a mettere in sicurezza o a limitare il rischio sismico in codesti edifici salvaguardandone il valore culturale, storico e architettonico.
Tra i suoi compiti istituzionali dell’IBC, la promozione dei beni culturali della regione Emilia-Romagna è attuata attraverso molteplici azioni: tra queste anche la certificazione del marchio “Musei di Qualità” attestato dall’ente stesso. IBC con la collaborazione del Club può, in termini promozionali, incrementare gli accessi al proprio patrimonio culturale e diffondere la conoscenza delle relazioni tra museo e territorio, tra patrimonio culturale e paesaggio, tra tradizione e tessuto sociale che sono l’essenza della identità culturale di un “luogo”.
Dall’altra parte un’associazione come il “Club dei Borghi più Belli d’Italia”, che ha come scopo la promozione turistica dei propri comuni associati, ha grande interesse a promuovere un patrimonio che abbia un marchio di qualità riconosciuto, in quanto ne qualifica l’offerta agli occhi di chi acquista il prodotto.
Venerdì 20 gennaio 2017, presso la biblioteca Guglielmi dell’IBC, è stato firmato ufficialmente l’accordo e presentato alla stampa: hanno siglato l’atto Angelo Varni, presidente dell’Istituto per i beni culturali e Fiorello Primi, presidente del “Club dei Borghi più belli d’Italia”.
Hanno presenziato all’evento l’onorevole Dorina Bianchi, sottosegretaria di Stato del Ministero dei Beni, delle Attività Culturali e Turismo, Andrea Corsini, assessore Regionale al Turismo e Commercio e il professor Riccardo Gulli, delegato per l’edilizia e la sostenibilità ambientale dell’Università di Bologna, in rappresentanza del Rettore dell’Alma Mater di Bologna. Assai gradita la visita di Evelina Cristillin, presidente Nazionale di ENIT (Agenzia Nazionale Italiana del Turismo).
Questo progetto riveste un notevole valore sperimentale in quanto se la collaborazione tra soggetti votati alla tutela e valorizzazione dei beni culturali e soggetti orientati alla promozione turistica sarà fruttuosa, potrà essere replicato a livello nazionale in altre regioni d’Italia: da questo deriva l’interesse manifestato da Ministero, Regione e Università.
Da ciò scaturisce un altro ambito di considerevole interesse pubblico, cioè la possibilità di convenzionamento dei Comuni con l’Università per lo studio della vulnerabilità sismica di edifici storici. Il tema della salvaguardia del patrimonio storico artistico e della prevenzione al rischio sismico si potrebbe in quest’ottica affrontare in maniera sistemica, soprattutto alla luce della recente attività sismica in Italia centrale che ha determinato la quasi completa distruzione dei borghi di Amatrice e Visso – facenti parte del “Club dei Borghi più Belli d’Italia” –, eliminando di fatto uno straordinario patrimonio culturale comune costituente la principale fonte di reddito, derivante dal turismo, per le popolazioni residenti.
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