Rivista "IBC" XXIII, 2015, 4

musei e beni culturali, biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni, storie e personaggi

"Le scienze dell'antichità nell'Ottocento tra nazionalismi e internazionalità", Rimini, Musei comunali, 2 dicembre 2015.
Nel nome di Adolphe

Valeria Cicala
[IBC]

A Rimini, il 2 dicembre 2015 nella Sala del Giudizio dei Musei Comunali, si è svolto un incontro di studi dedicato alla presentazione dei tre volumi, usciti alla fine del 2014, sulla figura, gli ambiti di ricerca e le relazioni di Adolphe Noël des Vergers, ricostruiti attraverso libri, carte, stampe, disegni e reperti archeologici del fondo "des Vergers" della Biblioteca Gambalunga.

Filippo Delpino e Angela Donati hanno presentato  L'universo internazionale della cultura e delle arti tra Rimini, Parigi e Roma. Il Fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, a cura di Paola Delbianco, pubblicato a Bologna, dall'editore Compositori, nel 2014. Claudio Franzoni ha portato la sua attenzione su  Le scienze dell'antichità dell'Ottocento. Percorsi romagnoli e riminesi, a cura di Rosita Copioli, edito sul numero monografico della rivista "L'Arco", nel 2014. Mentre Susanna Sarti ha posto l'accento sul volume di Giulio Paolucci,  Archeologia romantica in Etruria: gli scavi di Alessandro Fran ç ois e Adolphe Noël des Vergers, edito a Roma, da Quasar, sempre nel 2014.

L'incontro è stato coordinato da Rosita Copioli, presidente dell'associazione internazionale intitolata ad Adolphe Noël des Vergers, creata nel 1993, la quale ha come obiettivo lo studio e la valorizzazione del fondo della Gambalunga e della villa di des Vergers a Rimini (quest'ultima illustrata da Emanuele Mussoni nel recente  Villa des Vergers-Ruspoli e il giardino di Pietro Porcinai, 2011).

Il volume  Le scienze dell'antichità nell'Ottocento. Percorsi romagnoli e riminesi, che raccoglie gli atti delle conferenze che si svolsero dal 23 ottobre 2009 al 16 aprile 2010, rievoca la storia della cultura di dimensione europea che animava quella Romagna, che fu rappresentata nel Novecento da Augusto Campana, ma che ebbe tra Sette e Ottocento eminenti figure di riferimento quali Giuseppe Garampi, Giovanni Cristofano Amaduzzi, Angelo e Francesco Gaetano Battaglini, Gaetano Marini, Bartolomeo Borghesi, Luigi Tonini. Queste personalità diedero un contributo agli studi di antichistica che non ha pari in altre regioni italiane, e nella stessa capitale.

L'universo internazionale della cultura e delle arti tra Rimini, Parigi e Roma. Il fondo des Vergers della Biblioteca Gambalunga di Rimini, a cura di Paola Delbianco, è un immenso libro, un patrimonio di acquisizioni nuovissime su terreni ancora inesplorati delle imprese culturali ottocentesche (fino all'Algeria e al mondo arabo), nelle quali la Francia imperiale napoleonica investiva su tutti i piani. Il politico e l'economico non vi erano mai disgiunti, in una dimensione progettuale di impressionante grandiosità, che aveva riguardato l'Italia come luogo d'origine dell'impero romano. Vicina a San Marino Repubblica della libertà, rifugio di Bartolomeo Borghesi e viatico per le imprese epigrafiche del mondo latino, Rimini era una postazione e un osservatorio strategico, favoriva vantaggiosi affari, e anche il  loisir dei bagni di mare appena inaugurati.

Il volume di Giulio Paolucci,  Archeologia romantica in Etruria: gli scavi di Alessandro François e Adolphe Noël des Vergers, è stato costruito sulla base degli epistolari di des Vergers e François, conservati per la maggior parte nel Fondo riminese. Per la prima volta Paolucci li integra e studia, con altri fondi, documenti, e risultati di scavi, che egli ha condotto spesso in prima persona, contribuendo anche con essi ad arricchire il Museo civico archeologico delle Acque di Chianciano che dirige e che ha allestito come luogo espositivo "di eccellenza", dei reperti del territorio. Oggi, nell'immaginario collettivo che riguarda l'archeologia in Italia, nominare François vuol dire suscitare l'epopea di Vulci. Gli scavi di Vulci furono tra i più famosi anche nell'Ottocento, e ancora oggi la tomba, gli affreschi, i reperti, hanno continuato a occupare un posto speciale tra le avventure nel mondo etrusco.

Attraverso l'importante lavoro di ricerca che questi libri, preziosi per i contenuti, propongono, si rinnova ancora la centralità culturale di Rimini, il ruolo radicato e ribadito dalle sue istituzioni culturali di città proiettata a consolidare il suo patrimonio investendo negli studi e nella creatività.


"Le scienze dell'antichità nell'Ottocento tra nazionalismi e internazionalità", Rimini, Musei comunali, 2 dicembre 2015.

 

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