Rivista "IBC" XXI, 2013, 2

musei e beni culturali / mostre e rassegne

In aprile, con il fine settimana dedicato ai teatri storici dell'Emilia-Romagna, sono tornati "I luoghi del bel canto". Pensando anche a quelli colpiti dal terremoto.
Musica per ricostruire

Lidia Bortolotti
[IBC]

Il 13 e il 14 aprile 2013 si è rinnovato l'appuntamento con i teatri storici dell'Emilia-Romagna: 24 dei 101 teatri censiti sono stati protagonisti di un fine settimana di aperture straordinarie, visite guidate gratuite, spettacoli musicali, opere e concerti.


La prima volta è stata in autunno. L'iniziativa forse era partita un po' in sordina, con diciassette teatri che avevano aderito raccogliendo dal pubblico un positivo riscontro. Così, a distanza di pochi mesi, c'è stata la replica. La risposta dei teatri che hanno aderito è stata nella maggioranza dei casi entusiastica, corrisposta da un ottimo esito quanto alla partecipazione del pubblico. Ventiquattro teatri storici, dal Piacentino al Riminese, hanno dato vita nel fine settimana di metà aprile a manifestazioni diversificate, con finalità molteplici e convergenti.

Da un lato c'era l'intento di richiamare l'attenzione dei cittadini verso quella straordinaria macchina che è la sala teatrale, dando modo di osservarla anche da una prospettiva diversa rispetto a quella fruita da semplice spettatore, come all'Arena del Sole di Bologna. Ma è stata anche l'occasione per celebrare Giuseppe Verdi nel bicentenario della nascita. L'anno in corso è peraltro ricco di spunti celebrativi importanti, ricorrendo anche il bicentenario della nascita di Richard Wagner e i 150 anni della nascita di Pietro Mascagni. E, passando dai musicisti celebri ai teatri storici, a Bologna ricorre il duecentocinquantesimo dell'apertura del Teatro Comunale e del teatrino di Villa Aldrovandi Mazzacorati, entrambi presenti nella manifestazione, il primo aperto alle semplici visite guidate, il secondo anche con lo spettacolo Solo, un monologo dell'attore Alessandro Tampieri, in cui le parole di Dante, Pirandello, Fo e Baricco guidano lo spettatore attraverso diversi generi e periodi della drammaturgia italiana con personaggi accomunati dal senso di solitudine estrema: la lucida follia di Enrico IV, l'affabulazione del Giulàr, la famelica condanna del Conte Ugolino. Un percorso molto apprezzato dal pubblico.


Ma il fil rouge della manifestazione, oltre al tema verdiano (risultato prevalente), è stato dipanato dall'attenzione rivolta ai teatri colpiti dal terremoto nel maggio del 2012. Un proposito ben esplicitato dal Teatro Socjale di Piangipane, presso Ravenna, che ha presentato un ricco programma musicale finalizzato alla raccolta di fondi destinati a due circoli no profit dell'area modenese colpita, per sostenere iniziative culturali e musicali. La banda "Città di Ravenna" e il soprano Federica Balucani, molto apprezzati dal numeroso pubblico intervenuto, hanno proposto un repertorio concentrato su Verdi per oltre la metà del programma, dall'immancabile marcia trionfale dell'Aida alle arie più conosciute dellaTraviata, ed è proseguito con l'esecuzione di celebri colonne sonore arrangiate per la banda, concludendosi con un allegro e giocoso pot-pourri di arie romagnole.

Dalla parte opposta della regione, nel Piacentino, un folto pubblico ha popolato l'antico borgo medievale di Vigoleno, dove all'interno del castello si trova un piccolissimo teatro fatto realizzare negli anni Venti dall'allora proprietaria Maria Ruspoli Gramont, che ne affidò la realizzazione al pittore russo Alexandre Jacovleff (Pietroburgo, 1887 - Parigi, 1938). Alle visite guidate ha fatto seguito un apprezzato concerto nel cortile del castello, con il Trio Verdi e la presenza straordinaria di Azusa Kinashi, soprano solista della Corale "Giuseppe Verdi" di Parma; nel programma: brani tratti da NabuccoTrovatoreTraviataRigolettoForza del destino, Lombardi alla prima crociataAidaOtello, ma anche dalla Turandot di Puccini e dalla Cavalleria Rusticana di Pietro Mascagni, arie e canzoni di Tosti, di Gastaldon, Cherubini, Yradier e Marchetti; e, per concludere, pezzi tratti da operette e canzoni napoletane per rivivere le vecchie atmosfere dei Cafè chantant del primo Novecento.

Anche a Fiorenzuola il weekend di apertura dei teatri è andato bene: non sono mancati né i visitatori curiosi di conoscere questo bel teatro ottocentesco, restaurato pochi anni fa, né gli spettatori alle performance in programma. Si è registrato il tutto esaurito anche a Fidenza, nel teatro intitolato a Girolamo Magnani, lo scenografo prediletto da Verdi. Qui si sono avvicendati diversi gruppi corali locali con un programma verdiano intitolato Cori in festa per un amico. Nella vicina Fontanellato, poi, si sono esibiti "Grandi e Piccoli insieme in coro".


Le proposte sono state estremamente diversificate. Se, giustamente, la musica è stata l'indiscussa protagonista, non sono mancate le possibilità di osservare da diverse angolature questi spazi così particolari: non solo le sale teatrali e il luogo della scena, ma anche i vani adiacenti, destinati a tutti quei momenti di socialità che il teatro induce naturalmente. Come è successo a Bagnacavallo, al Comunale di Ferrara e all'Alighieri di Ravenna, o come a Cesena, in cui le visite guidate al Teatro Bonci erano finalizzate a far conoscere l'allestimento dello spettacolo Chi ha letto il Decamerone?, drammaturgia e regia di Gabriele Marchesini, con gli studenti del corso per allievi attori selezionati nelle scuole superiori e nelle università cittadine (lo spettacolo, promosso dal Comune di Cesena e dal Teatro Perché di Bologna, è stato realizzato nel 700° anniversario della nascita di Giovanni Boccaccio).

Taluni teatri hanno proposto anche mostre: a Correggio, con "Le stagioni dell'Asioli (2009-2013)" nelle fotografie di Tiziano Ghidorsi, e a Novellara, dove oltre alla visita a questo pregevole spazio, riproposizione in scala ridotta del Municipale di Reggio Emilia, è stato possibile visitare una mostra documentaria allestita nel locale Museo civico per far conoscere i momenti significativi della storia teatrale della cittadina, un tempo sede della corte dei Gonzaga, dal Rinascimento fino al 1868, anno di inaugurazione del teatro, recentemente dedicato al tenore Franco Tagliavini.

A Portomaggiore, invece, il Teatro Sociale della Concordia si è svelato in una veste inconsueta, essendo la sala teatrale vera e propria in attesa di restauro. Il Comune, dopo aver acquisito la struttura e proceduto con una serie di interventi urgenti per scongiurare la definitiva rovina dell'edificio, ne ha potuto restaurare la sola facciata e recuperare il ridotto, restituendo in parte dignità al teatro e rendendo fruibili tutti gli ambienti posti nella parte anteriore dell'edificio. Nel foyer è stata allestita una piccola pinacoteca. Una sala del primo piano, utilizzata anche per conferenze, concerti e presentazioni, ospita dieci ritratti di ferraresi illustri dipinti da Remo Brindisi; in un'altra sala adiacente sono state esposte una serie di opere del pittore Federico Bernagozzi, mentre dipinti di altri autori contemporanei sono posti negli spazi attigui. Nell'atrio del piano terra trovano sede le mostre temporanee, dedicate in particolare a pittura e fotografia, organizzate dai Servizi culturali del Comune in primavera e in autunno. In questa occasione i visitatori hanno potuto osservare dal piano terra la sala del Teatro Sociale della Concordia nello stato attuale, in attesa dei necessari restauri, senza potervi accedere per evidenti motivi di sicurezza.

Chi si è recato allo Stignani ha potuto visitare, oltre al teatro, la mostra "200 anni di teatro a Imola", allestita nelle sale adiacenti al Ridotto in occasione del bicentenario di questo contenitore, realizzato nel 1812 nella soppressa chiesa di San Francesco. L'esposizione, curata dall'Archivio storico comunale di Imola in collaborazione con il Teatro comunale, ha ripercorso le particolari vicende di questa struttura attraverso tavole di progetto, disegni per decorazioni e affreschi, manifesti per spettacoli e intrattenimenti, libretti di sala. Nel Ridotto, con la proiezione del video in alta definizione dell'Otello di Giuseppe Verdi (con Placido Domingo, Barbara Frittoli, Leo Nucci; direttore, Riccardo Muti; produzione, Teatro alla Scala di Milano), il Maestro è stato celebrato con la magia del grande spettacolo lirico, che attualmente non è quasi più possibile realizzare nei teatri medi e piccoli.

In altri teatri le visite erano intervallate da momenti musicali, come al Teatro comunale "Luciano Pavarotti" di Modena, o come a Busseto, che ha presentato La Peppina a Teatro, una visita animata in compagnia di Giuseppina Strepponi che intrattiene amabilmente gli ospiti cantando per loro al termine della visita (soprano, Virginia Barchi). E ancora al Comunale di San Giovanni in Persiceto, dove le visite guidate con Miriam Fornì erano precedute da un'introduzione musicale dedicata a Giuseppe Verdi a cura dell'Associazione musicale "Leonard Bernstein" (Barbara Favali, soprano, e Donatella Scagliarini al pianoforte, in: Caro nome da RigolettoLa Vergine degli Angeli da La forza del destinoAve Maria daOtelloSaper vorreste da Un ballo in maschera.

A Sant'Agata Bolognese la visita al teatro a cura di Romeo Grosso è stata seguita da uno spettacolo-conferenza, W Verdi, con Umberto Fiorelli voce recitante, musiche dal vivo eseguite dall'Ensemble Bibiena, e immagini di Federico Zuntini.

Ampio e vario il programma proposto a Gambettola nel piccolo teatro da poco riaperto. Il sabato è stato possibile assistere alla presentazione in anteprima nazionale dello spettacolo di narrazione Etna, storie popolari alle pendici del vulcano del cuntastorie siciliano Alessio Di Modica. Mentre alla domenica il mezzosoprano Francesca Bagli e la pianista Fabiola Crudeli si sono esibite in un programma di arie e di musiche verdiane. Chiuso nei primi anni Cinquanta, il Comunale di Gambettola è rimasto a lungo inutilizzato e destinato a usi impropri; solo di recente la struttura è stata completamente recuperata e ha ripreso con rinnovata energia l'attività teatrale e culturale. Considerate le piccole dimensioni (100 posti a sedere), l'amministrazione ha voluto destinarlo al perseguimento di ben determinate finalità: come il progetto "La Baracca dei Talenti", un laboratorio permanente che, in collaborazione con l'Azienda sanitaria di Cesena, intende sperimentare e sviluppare pratiche del teatro in diversi ambiti del disagio psicofisico, realizzando attività volte all'integrazione e all'inserimento sociale di persone con disabilità. Al contempo viene proposto un calendario di eventi culturali aperti a tutto il pubblico.

A Longiano, dove durante le due giornate è stato possibile visitare il Teatro "Errico Petrella", al sabato si sono esibiti coristi e musicisti della classe di canto del Conservatorio "Bruno Maderna", con un programma di arie e di musiche verdiane realizzato e diretto da Gabriella Morigi e l'accompagnamento al pianoforte di Pia Zanca. La domenica si è esibita in un analogo programma verdiano una giovane e valente pianista: Sara Castiglia.

A San Giovanni in Marignano il "Teatro dei Cinquequattrini", con la complicità di "Incontramusica" e la collaborazione dell'Assessorato alla cultura del Comune, ha realizzato il programma di apertura al Teatro "Augusto Massari" proponendo Letture arie e cori dedicate a Giuseppe Verdi.

Il delizioso Teatro "Angelo Mariani" di Sant'Agata Feltria è stato aperto alle visite del pubblico per l'intero fine settimana; nella serata domenicale il numeroso pubblico è stato intrattenuto dal duo Sergio Zampetti e Luigi Verrini con il concerto per flauto e chitarraMelodie dall'Ottocento, che comprendeva le immancabili arie verdiane ma anche musiche di Schubert, Chopin, Rossini. Il pubblico entusiasta è stato coinvolto nel canto corale del Va, pensiero, rispondendo con un lunghissimo applauso finale.


Ancora una volta questi luoghi simbolo del sapere attivo, spazi dell'incontro e della socializzazione in cui le comunità rinascono e crescono, interpretando con formule diversificate un'amicizia antica hanno confermato la loro vitalità. La stessa vitalità che si vuole riportare nei teatri duramente colpiti dal terremoto di un anno fa. Per raggiungere questo obiettivo è stata promossa una raccolta di fondi a cui si può partecipare con un versamento sul conto corrente "Pro Teatri" (IBAN: IT 87 H 0200802450 000102267869).

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