Rivista "IBC" XXI, 2013, 2
biblioteche e archivi / progetti e realizzazioni
La Nuova scuola di musica "Vassura Baroncini" di Imola nasce dall'unificazione delle due scuole comunali, la Scuola "Vassura Baroncini" e il Centro giovanile "Cà Vaina", che hanno svolto nel tempo un ruolo di primo piano nella formazione musicale degli imolesi (www.vassurabaroncini.it).
La Scuola comunale di educazione musicale "Vassura Baroncini" trae le sue origini dai legati testamentari di Pietro Baroncini e di don Antonio Vassura.
Pietro Baroncini (Imola, 1824-1898) aveva lasciato al Comune tutti i suoi beni con l'obbligo di erogare una parte della rendita per migliorare "la condizione dell'arte musicale" a Imola. Il legato testamentario prevedeva che, dopo un trentennio, metà della somma ricavata dagli investimenti doveva essere erogata per istituire due stipendi: il primo per l'insegnamento di contrappunto, canto e strumenti a fiato, il secondo per l'insegnamento di violino e strumenti ad arco. L'altra metà doveva essere investita per conseguire altri fini, come l'acquisto di un palazzo per il liceo musicale, l'istituzione di una scuola di pittura e di un grande collegio educativo per poveri. In questo contesto, nel 1925, l'amministrazione comunale, insieme a un comitato cittadino e con contributi di vari enti imolesi, promosse la costituzione della scuola di musica "Pietro Baroncini", che dal 1928, a trent'anni dalla morte del benefattore, potè usufruire dell'erogazione dell'Eredità Baroncini.
La scuola, con sede in via Cavour, in un edificio allora denominato "ex asilo vecchio", fu inizialmente diretta dal professore Ottino Ranalli di Bologna e presieduta da don Pietro Poggi. Dal programma del saggio finale del 1926, a chiusura del primo anno scolastico, risultano gli insegnamenti di pianoforte, violoncello, canto corale ed esercitazione d'orchestra. Dopo Ranalli diressero la scuola i maestri Turibbio Baruzzi, Federico Barera, Filippo Ivaldi e Orlando Sabbatani.
Durante la Seconda guerra mondiale, nel 1943, la sede di via Cavour venne requisita e destinata agli sfollati. Gli insegnanti continuarono le lezioni a casa propria e in un locale dell'Opera nazionale dopolavoro, portando a termine l'anno scolastico '43-'44. Dopo la parentesi bellica i corsi ripresero il 18 novembre 1946 in via Verdi, nel ridotto del Teatro comunale. Dal 1949 la sede della scuola fu a Palazzo Tozzoni, fino a che chiuse nel 1955.
Nel 1979 - grazie alla disponibilità di una nuova sede, la villa di viale Carducci, lasciata da Anita Serantoni, nipote di don Antonio Vassura (Imola, 1875-1945), compositore, maestro di cappella del Duomo di Imola e insegnante della scuola "Pietro Baroncini" - la scuola riaprì con il nome di "Vassura Baroncini", intitolata ai suoi benefattori, con un progetto didattico elaborato dal maestro Piero Luigi Zangelmi e dal professore Leopoldo Montanari.
Da allora ha avuto un numero costantemente elevato di allievi, bambini e adulti, ripartiti tra i corsi di formazione primaria, culturale e di orientamento professionale. Diversi musicisti si sono avvicendati alla direzione: Piero Luigi Zangelmi, Gherardo Macarini Carmignani, Gino Poggi, Franco Scala, Franco Giovannelli e Fabrizio Bugani.
Dal 2012 la scuola è stata unita al Centro musicale "Cà Vaina", che, sorto nel 1993 per iniziativa del Comune di Imola e in collaborazione con alcune realtà musicali locali, nasce come centro giovanile di aggregazione. Ha fatto della musica uno dei punti di forza delle attività rivolte ai giovani, dotandosi di sale prova, di uno studio di registrazione (intitolato al giovane musicista Massimo Raitano) e di uno spazio "live" disponibili per gruppi di appassionati e professionisti, e proponendo corsi di musica pop, rock, jazz, folk.
L'unione tra la scuola "Vassura Baroncini" e il centro "Cà Vaina" suggella i percorsi e le esperienze di collaborazione che negli ultimi anni hanno visto cooperare le due realtà, superando la divisione tra generi musicali, con un progetto che accoglie e sintetizza le esperienze di anni di didattica musicale in una proposta che è più appropriata al tempo e al contesto culturale e sociale di oggi.
L'obiettivo della nuova scuola è fare educazione e formazione musicale come momento di crescita personale dell'individuo, non solo dal punto di vista tecnico-strumentale, ma anche e soprattutto come esperienza socializzante e di confronto con l'altro. Molteplici sono le tipologie degli allievi, da coloro che per la prima volta si avvicinano al mondo dei suoni, agli adulti che si dedicano alla pratica di uno strumento o della voce per diletto, passando per le ragazze e i ragazzi ai quali viene offerta anche la possibilità di un percorso professionalizzante. Quello che risulta è una offerta formativa strutturata e flessibile, con un'attività didattica articolata in corsi strumentali, corsi teorici, laboratori e attività varie di musica d'insieme (cori, piccoli gruppi, orchestra).
Una particolare attenzione è rivolta agli utenti più giovani, per i quali, a partire dai 4 anni di età, sono predisposti percorsi educativi specifici che permettono un approccio guidato al mondo dei suoni, e agli utenti con disagio, a favore dei quali da oltre 15 anni viene attivato un corso di musicoterapia.
La scuola è inoltre agenzia attiva nell'ambito degli interventi di qualificazione scolastica del diritto allo studio dell'amministrazione imolese, con laboratori, seminari, lezioni aperte e lezioni-concerto che si rivolgono alle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria di I grado del Comune.
Dal 6 aprile scorso la scuola ha una nuova grande sede all'interno dell'antico complesso dell'Annunziata, in via Fratelli Bandiera 19. L'edificio, risalente alla seconda metà del Cinquecento, fu prima sede del monastero francescano femminile e successivamente dell'orfanotrofio femminile. Venne poi adibito a uso scolastico per gran parte del Novecento. In occasione dell'apertura della nuova sede si è provveduto al riordino e all'inventariazione dell'Archivio e alla catalogazione della Biblioteca della scuola.
L'archivio della Scuola di musica "Pietro Baroncini" (1926-1955, pezzi 22) è conservato presso l'Archivio storico comunale di Imola, dove è disponibile per la consultazione. È costituito dalla documentazione sopravvissuta alla dispersione che l'archivio subì probabilmente al momento della requisizione della sede nel 1943. Si tratta di documentazione relativa all'attività amministrativa e didattica della scuola (corrispondenza, domande di iscrizione, registri degli esami, inventari), fotografie di insegnanti e di allievi. La documentazione prodotta dalla scuola dopo la riapertura del 1979 è stata versata all'Archivio storico comunale ed è stata oggetto di una ricognizione.
L'Archivio storico comunale di Imola conserva inoltre l'Archivio della Fondazione "Pietro Baroncini" (1898-1992, pezzi 184), costituito da atti costitutivi, verbali del consiglio di amministrazione, carteggio, libri contabili, documentazione relativa alla gestione del patrimonio e documentazione relativa alla scuola di musica e l'Archivio "Antonio Vassura" (secolo XX, buste 5), costituito da manoscritti musicali, partiture, edizioni a stampa e parti musicali ciclostilate.
La Biblioteca - formatasi tra il 1979, anno di riapertura della scuola, e oggi, a partire dalla sedimentazione del materiale didattico utilizzato da insegnanti e studenti e dai nuclei donati nel corso degli anni - è costituita da circa 4000 pezzi ed è conservata presso la scuola.
In occasione del trasferimento nella sede nuova si è pensato a un riordino di questo materiale per renderne più semplice e immediata la fruizione. Un ambiente all'interno della scuola è stato adibito a biblioteca e in essa sono stati collocati i materiali, individuando 3 aree legate alla tipologia dei documenti: musica a stampa, volumi di saggistica e riviste, CD musicali e dischi in vinile.
In seguito al riordino si è provveduto alla suddivisione dei documenti in due macrosezioni: FM (Fondo Moderno) per il materiale corrente, DEPO (Deposito) per il materiale storico. Il Fondo Moderno è disponibile per la consultazione diretta nella Biblioteca e per il prestito secondo le normative vigenti, mentre il Deposito, formato da opere deteriorate o anteriori al 1949, è escluso dall'utilizzo diretto e può essere consultato solo per ricerche o studi particolari. In questa sezione confluirà nel tempo anche il materiale corrente che progressivamente si deteriorerà in seguito all'utilizzo o che comunque dovrà essere escluso dalla consultazione libera perché di pregio o storico (per esempio donazione di musica a stampa anteriore al 1949). Tutti questi documenti sono esclusi dal prestito; se necessario e se la legislazione vigente lo permette, sarà possibile effettuare delle riproduzioni.
La collocazione adottata per i documenti all'interno di ogni tipologia risponde alle esigenze di un utilizzo intuitivo da parte di insegnanti e allievi, e segue criteri di accorpamento legati al singolo strumento, alla famiglia di strumenti e al genere musicale. Per il materiale sonoro si è ritenuto più opportuno mantenere la collocazione originaria.
La Musica a stampa, conservata originariamente in 114 buste, è stata ricondizionata suddividendola in base ai criteri predetti: Archi (Viola, Violino, Violoncello), Arpa, Chitarra, Fisarmonica, Legni (Clarinetto, Flauto, Oboe), Ottoni (Corno, Tromba, Trombone), Percussioni, Pianoforte. Altre buste identificano la Musica d'insieme per adulti e per bambini, il Canto vocale, la Musica da camera e la Teoria. Queste ripartizioni sono state utilizzate sia per il materiale corrente collocato nel Fondo Moderno sia per il materiale collocato nel Deposito.
Tra la musica a stampa non mancano edizioni ormai rare o con dediche autografe degli autori, come alcuni spartiti per violino appartenuti al direttore d'orchestra Carlo Felice Cillario e da lui donati alla scuola di musica. È altrettanto interessante un consistente nucleo di circa settecento pezzi di musica per chitarra raccolti da Sergio Sangiorgi, appassionato cultore dello strumento, e donati alla biblioteca della scuola. Questo nucleo offre una ricca scelta di edizioni italiane e straniere di trascrizioni per chitarra, con una particolare attenzione agli autori sudamericani.
Le Registrazioni sonore sono formate da due nuclei legati all'evoluzione tecnica dei supporti. All'iniziale nucleo dei dischi in vinile, circa 80 pezzi, esclusi dal prestito, si è aggiunto negli anni recenti un nucleo molto più consistente di CD musicali, 352 pezzi, disponibili per il prestito. Si tratta per la maggior parte di musica classica, molti le edizioni allegate alla rivista "Amadeus".
I Libri e le Riviste compongono un nucleo di un centinaio di titoli tra saggi, enciclopedie, testi e libretti di opere e alcuni volumi di pertinenza imolese, insieme a una decina di titoli di riviste come "La Cartellina", "Il Fronimo", "Musica domani", "Amadeus", "Giornale della musica".
Completano il materiale due nuclei storici di interesse musicale, che sono conservati presso la Biblioteca comunale e di cui per ora è stato fatto solo un lavoro di ricognizione al momento del trasferimento dalla vecchia sede della scuola. Si tratta del Fondo "Vassura Serantoni", costituito dai libri e dalle edizioni musicali arrivati attraverso il lascito testamentario di Anita Serantoni, che comprende circa 300 opere (tra cui edizioni dell'Ottocento e degli inizi del Novecento) di proprietà della donatrice e dello zio Antonio Vassura, di cui la Biblioteca comunale conserva un piccolo fondo musicale. Il secondo fondo è costituito da edizioni musicali e manoscritti che appartenevano alla Scuola di musica "Pietro Baroncini", attiva dal 1925 al 1955, ed erano utilizzati per l'attività didattica: circa 400 brani musicali (edizioni o manoscritti) raccolti in 21 buste e riordinati secondo una classificazione basata sull'organico strumentale. Il fondo, attualmente in fase di studio, è costituito da spartiti, partiture, parti databili tra la fine dell'Ottocento e la prima metà del Novecento.
È in corso la catalogazione del materiale del Fondo Moderno e del Deposito all'interno del Polo UBO/SBN: il materiale già catalogato è visibile nel catalogo on line (sol.unibo.it/SebinaOpac/) selezionando "Biblioteca comunale Imola Nuova Scuola Comunale di Musica".
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