Rivista "IBC" XX, 2012, 4
biblioteche e archivi / convegni e seminari, pubblicazioni, storie e personaggi
Nell'ultimo decennio non pochi sono stati gli studi dedicati a bibliotecari del XIX secolo (e in qualche caso anche archivisti, ma legati strettamente al mondo delle biblioteche), in particolare operanti in quella stagione postunitaria che qualcuno ebbe a definire una "primavera bibliografica". Esempi di questo interesse sono: il profilo biobibliografico di Tommaso Gar (1807-1871) di Arnaldo Ganda (2001), quello di Vincenzo Joppi (1824-1900) a cura di Francesca Tamburlini e Romano Vecchiet (2004) e i convegni su Salvatore Bongi (a cura di Giorgio Tori, 2003) e Desiderio Chilovi, curato da Luigi Blanco e Gianna Del Bono (2007).
I due volumi che raccolgono gli atti del convegno dedicato nel 2002 dalla Biblioteca dell'Archiginnasio a Luigi Frati rappresentano uno dei contributi più significativi a questo filone, nonché quello di gran lunga più ponderoso. Come ricorda nell'Introduzione Pierangelo Bellettini, direttore dell'Archiginnasio e curatore del volume, al già ricco programma del convegno si sono aggiunti, oltre all'inventario del fondo speciale Luigi Frati curato da Lanfranco Bonora e Anna Maria Scardovi, all'elenco bibliografico delle sue opere a stampa e al prezioso indice dei nomi di persona (entrambi a cura di Giuseppina Succi), anche altri saggi "che mirano a completare il quadro biografico" di Frati, fatica dello stesso Bellettini.
Siamo di fronte a un personaggio che resse le sorti della biblioteca bolognese dal 1858 fino al 1902, pochi mesi prima di morire, e questo potrebbe forse già giustificare le dimensioni dell'opera. Ma quella di Frati fu una figura centrale della vita culturale della città, anche al di là della sua funzione. Non bisogna tuttavia pensare a un omaggio di carattere celebrativo a una gloria locale, perché anzi i due volumi sono stati occasione per analisi e riflessioni critiche su mezzo secolo di storia culturale bolognese. Il titolo dato al convegno e alla pubblicazione, Una foga operosa, sintetizza bene la figura del personaggio Frati, con il suo attivismo, che qualche volta sconfina in un eccesso di accentramento, quasi di gelosia del proprio lavoro e delle proprie funzioni, tanto da provocare talvolta conflitti con altri studiosi e con l'amministrazione comunale.
A Bellettini si devono i saggi schiettamente incentrati sulla biografia e sulle sue vicende professionali e familiari, e precisamente, nel primo volume, Il contesto familiare, la formazione e le esperienze giovanili di Frati e Successi e contrarietà nella carriera di un bibliotecario (entrambi frutto di rigorose e pazienti ricerche d'archivio) e La dinastia, nel secondo volume. Il contesto è completato dai contributi di Anna Maria Buzzolara sui giovanili interessi archeologici di Frati, di Alberto Preti sulle sue esperienze politiche di "cattolico-liberale" e di Mario Fanti sugli anni che precedettero la nomina a direttore della biblioteca.
Più legati alla storia dell'istituzione e alla biblioteconomia sono i saggi di Anna Manfron, che ricostruisce con dovizia di documentazione archivistica le complesse vicende dei fondi pervenuti in seguito alle soppressioni postunitarie delle congregazioni religiose a Bologna, e di Saverio Ferrari, che analizza con competenza l'evoluzione storica dell'ordinamento per materie delle raccolte dell'Archiginnasio (questione che - giova ricordarlo - provocò una vivace polemica di Frati con Giuseppe Fumagalli sul finire del secolo). Di grande interesse anche la ricostruzione di Maurizio Avanzolini circa la genesi e l'evoluzione della principale opera del Frati, quella Bibliografia bolognese che ancora oggi è uno strumento insostituibile per la ricerca e che non solo campeggia nelle sale di consultazione delle principali biblioteche, ma - come ci ricorda Marilena Buscarini nel saggio conclusivo del primo volume - è oggi consultabile on line.
Nel secondo volume, oltre ai contributi già citati, saranno da ricordare quelli di Angela Donati sulla presenza del Frati nella Deputazione di Storia Patria, di Maria Rosaria Celli Giorgini sulla formazione dell'Archivio di Stato di Bologna, nonché quelli di Cristiana Morigi Govi sull'esperienza di Frati al Museo Civico e di Paola Giovetti, Carmen Ravanelli Guidotti e Massimo Medica, rispettivamente sul rapporto del bibliotecario bolognese con le collezioni numismatiche, la ceramologia e la miniatura. Il quadro potrebbe sembrare completo, ma Bellettini nell'introduzione indica già nuovi filoni di future ricerche su Frati, quali lo studio e la conservazione della decorazione parietale araldica dell'Archiginnasio, la sua attività di catalogatore e ricercatore di incunaboli, nonché tutto il suo impegno per l'incremento delle raccolte che solo nei primi anni della sua direzione, dal 1859 al 1864, si arricchirono di ben 26.000 volumi.
Una foga operosa. Luigi Frati e l'organizzazione degli istituti culturali bolognesi nella seconda metà dell'Ottocento, Atti del Convegno, Bologna, 16 novembre 2002, a cura di P. Bellettini, Bologna, Studio Costa Editore, 2010, 2 volumi ("Biblioteca de 'l'Archiginnasio'", serie III, 9), 942 pagine, 25,50 euro.
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