Rivista "IBC" XX, 2012, 1

musei e beni culturali / convegni e seminari, inchieste e interviste, didattica, progetti e realizzazioni

Per reggere ai cambiamenti, i musei non possono essere solo luoghi in cui si apprende. Devono apprendere essi stessi. Il progetto europeo "LEM - The Learning Museum" li aiuta a farlo...
Scambiando si impara

Elena Di Federico
[ricercatrice alla Fondazione Fitzcarraldo, Torino]
Margherita Sani
[IBC]

L'intervista di Elena Di Federico a Margherita Sani, che coordina il progetto "LEM - The Learning Museum" per conto dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC), è stata pubblicata sul sitowww.risorsebeniculturali.itnel mese di dicembre e viene qui riprodotta per gentile concessione del Centro risorse per i beni culturali del Piemonte.


Per stare al passo con i tempi e seguire i cambiamenti delle società, i musei non possono limitarsi a essere dei luoghi in cui si impara: devono essere sempre più istituzioni che imparano. Il gioco di parole riesce meglio in inglese, dove suona così: "To keep up with change, museums are not only expected to be learning places, but learning organisations themselves". E proprio questa frase si trova in apertura del sito del progetto "LEM - The Learning Museum" (www.lemproject.eu): un progetto di rete aperta di istituzioni museali e culturali dedicate all'apprendimento degli adulti, una grande opportunità di formazione all'insegna della mobilità e del peer learning [l'apprendimento tra pari, ndr].


Musei che imparano: da chi, cosa e perché?

Si impara dal pubblico, dalle "comunità" che lo compongono, dai diversi stakeholders, e soprattutto si impara dai colleghi di altri paesi. Questo è uno dei temi chiave di "LEM": lo scambio di esperienze tra musei internazionali, attraverso la creazione di una rete aperta di organizzazioni, museali e non, attive in vari paesi europei, che consente lo scambio di conoscenze ed esperienze attraverso gruppi di lavoro ed esperienze di mobilità di qualche settimana (o addirittura mesi), per veder lavorare i colleghi stranieri, capire il funzionamento di un'altra organizzazione dal suo interno.

Cosa si impara dipende dalle conoscenze di ciascuno, ma nel progetto "LEM" nessuno si mette mai nel ruolo di "chi insegna" o "di chi impara": l'obiettivo è di avere una rete strutturata, e aperta, di organizzazioni, ciascuna con le proprie esperienze e competenze, che consenta lo scambio reciproco. I musei partner del progetto si rendono disponibili a ospitare colleghi stranieri per un periodo di durata variabile (mediamente due settimane), ospitandoli e inserendoli anche nelle attività del museo. Certo, ci sono musei che hanno grandi competenze, penso per esempio al museo di Cap Science di Bordeaux, che usa molto le nuove tecnologie per le attività didattiche e di marketing, e quindi può trasmettere questo tipo di competenze; ma ci sono altri musei che utilizzano le nuove tecnologie, solo in altro modo, per cui diventa interessante non tanto "insegnare" o "imparare" quanto "scambiare", confrontarsi.

Poi ci sono i gruppi di lavoro tematici, che approfondiscono cinque argomenti specifici: "Nuove tendenze per i musei del XXI secolo", "Musei e popolazione che invecchia", "Ricerca sul pubblico, stili di apprendimento e visitor relation management", "Musei come luoghi di apprendimento", e "Dialogo interculturale". Anche i gruppi di lavoro includono visite di studio presso le istituzioni della rete "LEM".


Cosa si intende per rete "aperta"?

La rete di "LEM" è aperta ad accogliere in qualsiasi momento nuove organizzazioni che vogliono aggiungersi come partner associati. Non parliamo solo di musei: può trattarsi di un museo, di una rete di musei, di un'organizzazione culturale interessata all'educazione degli adulti, alle politiche culturali, all'audience development... La pagina "Become an associate partner" del sito di "LEM" fornisce tutte le istruzioni per unirsi alla rete, che a oggi conta 38 istituzioni da 20 Paesi dell'Unione Europea e dagli Stati Uniti di America, ma continua a espandersi.


Quali sono i vantaggi per i partner associati?

I partner associati accedono a una serie di contenuti riservati pubblicati sul sito internet di "LEM", possono partecipare ai gruppi di lavoro tematici e agli scambi presso altre istituzioni, proprio come i partner di progetto che sono coinvolti sin dall'inizio. Questo è possibile perché la mobilità dei partecipanti a "LEM" è sempre finanziata, per tutti, dallo schema "Grundtvig": gli operatori interessati, partner o associati, devono presentare di volta in volta domanda per un grant che copra le loro spese di viaggio. Naturalmente, unirsi alla rete è gratuito, occorre fornire i propri dati, una dichiarazione e una presentazione dell'istituzione da pubblicare sul sito di "LEM", come per gli altri partner.


Si scrive peer learning, si legge mobilità?

Il peer learning è una risorsa fondamentale per i professionisti del settore museale (e non solo). "LEM" propone il peer learning grazie alle visite di studio presso i partner di progetto, che si rendono disponibili a ospitare i colleghi, e grazie ai gruppi di lavoro tematici. La mobilità degli operatori museali è fondamentale per la crescita professionale e la condivisione di esperienze; in effetti "LEM" è anche l'occasione di sperimentare uno schema di mobilità per gli operatori dei musei europei, con l'utilizzo dello schema "Grundtvig".

Si tratta di una mobilità molto qualificata, visto il profilo delle organizzazioni che ospitano; una mobilità che crediamo sia essenziale per sostenere il peer learning e lo scambio di esperienze a livello europeo. Peraltro, con l'aiuto di un valutatore esterno, "LEM" sta valutando sia l'apprendimento all'interno della rete, sia gli aspetti quantitativi del progetto (visite al sito web, iscrizioni alla newsletter, allargamento della rete in termini geografici...).


Quante visite di studio sono già state organizzate?

A oggi (gennaio 2012) si sono svolte tre visite di studio nell'ambito dei gruppi di lavoro tematici: due visite a Glasgow, sui temi del dialogo interculturale e dell'audience development, e una a Berlino, sul dialogo interculturale. I partecipanti ricoprono ruoli vari all'interno di musei, istituzioni o organizzazioni culturali: direttori di musei, responsabili della didattica o del marketing, direttori di associazioni museali... Le altre esperienze di mobilità presso i partner della rete partiranno dal 2012. Intanto ci sono già stati vari eventi pubblici, conferenze che sono aperte a tutti, non soltanto a partner e associati. Questi appuntamenti sono riportati sul sito, insieme a materiali di approfondimento e risorse.


Già, il sito di "The Learnig Museum": una miniera di informazioni!

Il sito è molto ricco, in effetti, anche perché non pubblichiamo solo informazioni che arrivano dai partner: chiunque può proporci contributi e materiali da pubblicare, purché naturalmente siano coerenti con i temi di "LEM". Crediamo che sia importante mettere a disposizione quanti più riferimenti e risorse possibili, non solo per gli operatori museali; penso per esempio a uno studente che stia preparando una tesi su alcuni temi toccati da "LEM": già ora sul sito trova moltissimi riferimenti utili, materiali di lettura, progetti collegati, report di attività... il tutto in un orizzonte europeo, perché questo è l'orizzonte di "The Learning Museum".

[Elena Di Federico]



Il progetto "LEM - The Learning Museum"


Tempi e costi

Durata: 1 novembre 2010 - 31 ottobre 2013.

Costo complessivo: 633.417,00 Euro.

Finanziamento dell'Unione Europea: 474.770,00 Euro (Programma "Lifelong Learning Grundtvig").


Obiettivi

Questo progetto europeo di rete intende creare uno spazio permanente di scambio e confronto per gli educatori museali e gli educatori degli adulti. A questo fine ha creato un sito web dinamico e ricco di informazioni, organizza conferenze e incontri internazionali, pubblica e diffonde i risultati dei gruppi di ricerca che operano al suo interno, organizza azioni di mobilità e scambio di operatori all'interno del partenariato, sostiene lo scambio di informazioni e l'apprendimento all'interno della comunità professionale di riferimento. Attraverso i suoi partner e i suoi partner associati, "LEM" intende coinvolgere l'intera comunità museale e quanti si occupano di educazione degli adulti in Europa.


Partner

· Coordinatore: Istituto per i beni artistici, naturali e culturali della Regione Emilia-Romagna (Italia);

· Musei dell'Alta Austria (Austria);

· Museo Gallo-Romano di Tongeren (Belgio);

· Associazione musei tedeschi (Germania);

· Associazione musei danesi (Danimarca);

· Ministero della cultura e del turismo della Grecia - Direzione musei, mostre e programmi educativi (Grecia);

· Associazione musei finlandesi (Finlandia);

· Ministero della cultura della Spagna - Direzione musei statali (Spagna);

· Cap Sciences di Bordeaux - Centro di cultura scientifica, tecnica e industriale (Francia);

· Galleria nazionale d'Irlanda (Irlanda);

· Chester Beatty Library (Irlanda);

· Città di Torino - Settore patrimonio culturale (Italia);

· Amitié srl (Italia);

· Estate Academy of Rumšiškės Museum (Lituania);

· Museo nazionale d'arte della Lettonia (Lettonia);

· European Museum Academy (Paesi Bassi);

· Museo Sverresborg Troendelag (Norvegia);

· Rete nazionale dei musei rumeni (Romania);

· Centro nordico per l'educazione al patrimonio (Svezia);

· Glasgow Life / Musei di Glasgow (Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord);

· The Manchester Museum, Università di Manchester (Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord);

· Istituto nazionale per l'educazione continua degli adulti (Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord);

· Università di Denver, Museo di Antropologia (Stati Uniti di America);

· Partner associati: www.lemproject.eu/the-project/associate-partners.


Gruppi di lavoro

Data l'estensione della rete e l'eterogeneità dei suoi partner, il progetto "LEM" ha scelto di strutturare il proprio lavoro di ricerca e approfondimento utilizzando un modello organizzativo decentralizzato, suddiviso per gruppi di interesse, ai quali i partecipanti alla rete aderiscono liberamente sulla base delle tematiche che più stanno loro a cuore. I gruppi di lavoro sono cinque, ciascuno coordinato da un partner e da un tutor dell'IBC, e si focalizzano sui seguenti temi:

· "Tendenze chiave nei musei del XXI secolo" (coordinato dalla Galleria nazionale d'Irlanda);

· "Musei e anziani" (coordinato dal Centro nordico per l'educazione al patrimonio);

· "Stili di apprendimento, ricerche sul pubblico e sviluppo dell'audience" (coordinato dal Cap Sciences di Bordeaux e dal Museo Gallo-Romano di Tongeren);

· "Musei come luoghi di apprendimento - spazi di apprendimento nei musei" (coordinato dai Musei dell'Alta Austria);

· "Musei e dialogo interculturale" (coordinato dall'Associazione dei musei tedeschi e dalla Galleria nazionale d'arte della Lettonia).

I cinque gruppi di lavoro godono di completa libertà per quanto riguarda l'organizzazione del programma di lavoro e hanno un budget per le visite di studio, di cui dispongono in autonomia. Organizzano incontri, si scambiano materiali, raccolgono studi di caso, approfondiscono le migliori pratiche educative nei diversi paesi. Tutti i gruppi di lavoro produrranno uno o più report delle proprie attività nel corso del progetto.


Mobilità

La mobilità è una delle azioni più qualificanti del progetto "LEM". Cinque tra le organizzazioni partner (i Musei di Glasgow, il Manchester Museum, i Musei dell'Alta Austria a Linz, il Museo Gallo-Romano di Tongeren, il Museo Jamtli di Ostersund) hanno dato la propria disponibilità a ospitare colleghi appartenenti alla rete "LEM" per visite di studio, periodi di stage o di job shadowing che vanno da due settimane a tre mesi, per un totale di trenta mobilità nel periodo 2012-2013. Per partecipare a questa iniziativa le persone interessate, che devono appartenere a un'organizzazione partner o a un partner associato della rete "LEM", possono richiedere una borsa di studio alle agenzie nazionali "Lifelong Learning" nei rispettivi paesi. Tutte le informazioni su: www.lemproject.eu/mobility-in-europe.


Conferenze e incontri

Fino a oggi (gennaio 2012) si è tenuta una conferenza internazionale, "The Open and Learning Museum" (Tampere, 12 ottobre 2011), e due seminari internazionali: "Future Forecasting. The Challenges facing Museums & Cultural Institutions" (Dublino, 3 novembre 2011); "The Virtual Museum" (Bertinoro, 18 novembre 2011). Sono state cinque le visite di studio dei gruppi di lavoro: Glasgow, 4-5 aprile 2011; Glasgow, 9-10 novembre 2011; Berlino, 12-13 dicembre 2011, Linz, 6-7 febbraio 2012; Tongeren, 15-16 febbraio 2012.

Nel 2012 sono in programma tre conferenze internazionali: la prima, "The Challenges facing Museums on-site and online in the XXI century", a Dublino, il 23 marzo 2012; la seconda a Riga, il 27 aprile 2012, sul tema del dialogo interculturale; la terza a Ostersund, l'11 ottobre 2012, sul tema degli anziani al museo, anche in concomitanza con l'Anno europeo dell'"Active Ageing and Intergenerational Learning".


Diventare partner associati

Dal momento del suo avvio, nel novembre 2010, "LEM" ha acquisito venti nuovi partner tra musei istituzioni culturali, università, centri di ricerca, fondazioni. Queste organizzazioni, che non appartenevano alla rete al momento della sua istituzione, si qualificano come partner associati. Diventare partner associato non comporta alcun costo e presenta alcuni vantaggi. I partner associati, infatti, godono sul sito "LEM" della stessa visibilità dei partner a pieno titolo, possono partecipare ai gruppi di lavoro e accedere alle azioni di mobilità; infine, accedono all'area riservata del sito, dove vengono caricati i materiali di lavoro prodotti dai diversi gruppi di lavoro, e dove si svolgono le discussioni più interessanti a livello professionale. I musei dell'Emilia-Romagna sono invitati a diventare partner associati del progetto "LEM" seguendo le istruzioni disponibili sul sito: www.lemproject.eu/the-project/associate-partners/become-an-associate-partner.

[Margherita Sani]

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