Rivista "IBC" XIX, 2011, 4

Dossier: Storie di Risorgimento - L'Unità d'Italia vista dall'Emilia-Romagna

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi, dossier /

La storia e le storie: uomini e donne dell'Ottocento

Olga Cavina
[Agenzia informazione e ufficio stampa della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna]
Isabella Fabbri
[IBC]
Paola Fedriga
[Agenzia informazione e ufficio stampa della Giunta regionale dell'Emilia-Romagna]

Le vicende che hanno portato alla nascita dell'idea di nazione, al Risorgimento e all'unificazione politica e territoriale dell'Italia occupano tutto il secolo XIX, un secolo "lungo" e pesante, caratterizzato da guerre, rivolgimenti sociali, mutamenti economici e tecnologici. La grande storia si riflette e si riverbera, però, anche nella piccola storia di innumerevoli destini individuali.

Carbonari e "giardiniere", preti e garibaldini (spesso le due cose coincidono), nobildonne e politici, democratici e moderati: uomini e donne, spesso ricordati ormai solo nella toponomastica urbana, sono stati anche nella nostra regione i protagonisti di un periodo storico affascinante e complicato. In realtà soprattutto uomini, perché le donne, che pure partecipano con convinzione alle battaglie risorgimentali, restano poi tenacemente invisibili o acquistano visibilità solo come mogli, compagne, madri di uomini autorevoli.

Il racconto delle loro storie di vita infonde calore a vicende che il tempo e i manuali scolastici hanno spesso provveduto a ridurre e comprimere in un repertorio di luoghi comuni e immagini codificate. Ripartire da queste vite, tragiche o felici, avventurose o appartate, ma comunque interessanti e notevoli perché segnate da qualcosa che oggi spesso clamorosamente ci manca, e cioè la passione politica e civile, può aiutarci a riflettere sulla nostra storia in modo inedito e stimolare l'esercizio di una memoria fragile e fagocitata dall'invasività del presente.

È sulla base di queste considerazioni che, all'interno delle celebrazioni per i 150 anni dell'Unità d'Italia, è stato progettato e realizzato il sito La storia e le storie. Uomini e donne dell'Ottocento in Emilia-Romagna, dedicato ad alcuni protagonisti del Risorgimento emiliano-romagnolo: risorgimento.regione.emilia-romagna.it. Frutto di una collaborazione tra Agenzia informazione e ufficio stampa della Giunta regionale, Istituto per i beni culturali, Lepida TV e Museo civico del Risorgimento di Bologna, il sito contiene per ora sedici biografie, ciascuna delle quali è corredata da una intervista video,1 una galleria di immagini, approfondimenti tematici, citazioni e letture, link a luoghi e a istituzioni culturali (musei, biblioteche, archivi) che conservano materiali, documenti, immagini, quando addirittura non sono espressamente dedicate a un personaggio, come il Museo "Luigi Musini" di Fidenza o il Museo "Don Giovanni Verità" di Modigliana.

Consultando il sito, ci si può quindi appassionare alle vicende del padre barnabita Ugo Bassi, grande oratore e incantatore di folle, amico e seguace di Garibaldi, giustiziato a Bologna l'8 agosto 1849, esattamente un anno dopo la fiammata antiaustriaca della "canaglia" cittadina, culminata nella battaglia della Montagnola. Oppure si può seguire l'apprendistato politico e civile di Carolina Pepoli Tattini, nipote per parte di madre di Gioacchino Murat, gran dama di idee politiche moderate, che però, in quella stessa giornata, non esita a scendere in piazza con i suoi servi e a fare le barricate.

Ancora: si può ripercorrere la vita inquieta e tragica di Felice Orsini, rivoluzionario di Meldola, autore del fallito attentato a Napoleone III, icona dell'ala più romantica ed estremista del Risorgimento; o rivisitare quella più pacata e appartata di don Giovanni Verità, prete di poche parole e amante della caccia, parroco a Modigliana, terra di confine tra Stato Pontificio e Granducato di Toscana, che si incarica di portare in salvo Garibaldi e il suo aiutante braccati dopo l'esito disastroso della Repubblica Romana e che diventa, così, uno dei protagonisti dell'epopea avventurosa della "trafila".

Ci sono i politici: come Marco Minghetti, leader del partito moderato, e Luigi Carlo Farini, entrambi presidenti del Consiglio dell'Italia unita; Aurelio Saffi, l'ultimo "vescovo" di Mazzini, protagonista del municipalismo democratico emiliano-romagnolo; o il piacentino Giuseppe Manfredi, magistrato e presidente del Senato, la cui lunga vita copre tutto l'Ottocento e si conclude con la Prima guerra mondiale.

Ci sono anche intellettuali e scienziati come il budriese Quirico Filopanti, che teneva in Piazza Maggiore affollate lezioni popolari a cielo aperto di astronomia democratica, a cui si devono la prima idea dei fusi orari e molte importanti norme contenute nella Costituzione della Repubblica Romana. O come il reggiano Antonio Panizzi, che, esule a Londra negli anni Venti dell'Ottocento con la prima ondata di fuoriusciti dal Ducato di Modena, diventa nell'arco di un trentennio direttore del British Museum e della sua Biblioteca, senza mai dimenticare di essere un "Italian Patriot".

Non poteva mancare, infine, Giuseppe Verdi, autore di alcune tra le musiche che meglio rappresentano la colonna sonora risorgimentale, ma anche patriota e poi deputato poco avvezzo ai riti e alle mediazioni della politica parlamentare, ma grande estimatore di Cavour e di Quintino Sella.

Le biografie realizzate dalla redazione del sito riguardano un repertorio necessariamente esiguo di protagonisti delle vicende risorgimentali sul nostro territorio e costituiscono, quindi, solo la prima tappa di un lavoro che vuole essere aperto anche ai contributi di cittadini, scuole e associazioni. Tutti possono, fin da ora, segnalare o inviare materiale su questi e altri personaggi significativi del nostro Ottocento: è sufficiente scrivere all'indirizzo risorgimento@regione.emilia-romagna.it.


Nota

(1) I contributi video sono di: Roberto Balzani, Marco Cattini, Maurizio Festanti, Fausto Fiorentini, Fiamma Lenzi, Alberto Malfitano, Giuseppe Martini, Alberto Melloni, Elena Musiani, Antonio Patuelli, Alberto Preti, Roberto Spocci, Fiorenza Tarozzi, Angelo Varni.

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