Rivista "IBC" XIX, 2011, 4
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali, biblioteche e archivi / leggi e politiche, pubblicazioni
Non basta possedere un patrimonio storico-artistico come quello che può vantare l'Italia, se poi mancano non solo la volontà di conservarlo e renderlo fruibile ma, strettamente connessa a questa, la capacità di coniugare il passato di una grande formazione culturale con nuove forme di creatività, quelle che garantiscono un continuum tra la memoria e una progettualità volta ad azioni innovative, maturate nello sguardo attento al contemporaneo.
Il volume Italia Reloaded. Ripartire con la cultura, scritto con piacevole spirito provocatorio da Christian Caliandro e Pier Luigi Sacco, ed edito dal Mulino, riflette non solo sull'assenza di consistenti investimenti nell'ambito dei beni culturali (il "petrolio" del Paese, come li ribattezzava una discutibile, ma longeva definizione della seconda metà degli anni Ottanta). Il libro traccia anche un sintetico percorso, che bene si attaglia alle analisi storiche e sociologiche condotte nello spirito delle celebrazioni dell'Unità d'Italia, sulle tante occasioni mancate per approfittare della contemporaneità e rovesciare un rapporto, ormai stantìo, tra patrimonio e turismo di massa.
Un turismo che poco si cura dell'effettiva importanza di un'offerta culturale valida, in grado di compenetrarsi con l'attualità, frutto di un'educazione permanente, e di una sperimentazione che allontani l'immagine delle città d'arte o di tanti luoghi e paesaggi dalla fisionomia di pacchetti Disneyland, finendo così per fasciare di cartapesta e banalità anche l'epidermide di una monumentalità eccezionale. Un paese alterato, svuotato di dialoghi e di possibilità di sperimentazione, è quello che, con poche eccezioni, è percorso da turisti a breve termine, e che delineano con viva preoccupazione i due autori.
Di là dall'impegno quotidiano di chi lavora nelle pubbliche istituzioni, sempre più orfane di risorse, sono evidenti gli accenti di una subcultura televisiva e, dunque, l'assenza di infrastrutture mentali corroborate non solo da uno straordinario passato, ma anche da segni di rinnovamento e di apertura; si dovrebbe progettare un futuro culturale proprio per chi abita stabilmente in un determinato ambiente, perché questi possa avvertire un coerente disegno, dal quale non è escluso, ma di cui è il primo protagonista; non scalzato, per esempio, da una sciatta ambientazione di negozi e ristoranti improponibili, in un clima da sagra senza ricorrenze, come spesso accade.
L'Italia, secondo Caliandro e Sacco, si mostra ancora riluttante, al di là una miopia congenita nei confronti del patrimonio, a coniugare l'urgenza della produzione culturale contemporanea con l'esuberanza di un patrimonio che necessita di investimenti spesso congelati anche da un atteggiamento di forte diffidenza nei confronti di nuovi interlocutori economici. Non cerchiamo clienti e fatturato per delle buone pratiche della cultura, bensì idee diffuse e condivise che permettano la crescita delle persone, ma questa crescita si realizza solo se lo studio del passato si relaziona con l'innovazione e scardina steccati sempre meno proponibili.
C. Caliandro, P. L. Sacco, Italia Reloaded. Ripartire con la cultura, Bologna, il Mulino, 2011, 146 pagine, 14,50 euro.
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