Rivista "IBC" XIX, 2011, 4

musei e beni culturali / pubblicazioni

La conservazione dell'arte pubblica in Italia. Il caso del metrò dell'arte a Napoli, a cura di G. Cassese, Napoli, Prismi Editrice Politecnica, 2011.
Conservare l'arte pubblica contemporanea

Claudia Collina
[IBC]

In una breve inchiesta da me condotta sulla rivista "Arte e critica" nel 2003, il direttore dell'IBC - Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, Alessandro Zucchini, affermava che la corretta conservazione è uno dei primi atti di valorizzazione di un bene che l'amministrazione competente ha il dovere di perseguire. L'IBC, a cui leggi regionali assegnano risorse per il finanziamento di interventi di conservazione e restauro, ha da sempre operato in questo senso, tanto da aver dedicato diversi convegni e pubblicazioni alla conservazione dell'arte contemporanea.

Un altro aspetto della valorizzazione è la visibilità delle opere nel loro imprescindibile contesto, intesa non solo come comunicazione dell'evento legato alla promozione, ma come visibilità più strutturale e permanente, che informi il più possibile in maniera storico-critica sull'opera d'arte e sul suo significato in quel luogo. Inoltre, l'educazione al bene culturale, al suo valore, alla sua deteriorabilità e al suo rispetto, sono princìpi che dovrebbero rientrare nell'educazione dell'individuo sin dalla più tenera età, in modo che la "consapevolezza" degli individui nei confronti del patrimonio culturale possa essere stimolo di rispetto e volano per l'azione conservativa delle amministrazioni.

È con questa policy che l'IBC ha partecipato alla giornata di studi organizzata il 19 marzo 2009 da Giovanna Cassese all'Accademia di belle arti di Napoli. Alla giornata hanno preso parte, oltre a chi scrive, Achille Bonito Oliva, Renaldo Fasanaro, Maria Corbi, Paola Del Vescovo, Donato Inverso, Anna Mattirolo, Giuseppe Marcurio, Barbara Ferriani, Marina Pugliese, Stefano Pezzato, Mariella Perletti e Antonio Rava. Nel 2011 sono usciti gli atti, che hanno dato conto dell'importante momento di riflessione sulla conoscenza, conservazione, ripristino, manutenzione e valorizzazione delle opere d'arte collocate in un "non luogo" per eccellenza come il metrò di Napoli; e non solo perché, in quest'occasione, la riflessione è stata estesa a molteplici esperienze diffuse, a diversi livelli, sul territorio nazionale.

Il restauro delle opere d'arte contemporanea partenopee è stato affidato, con diversi cantieri scuola, agli allievi dell'Accademia di belle arti di Napoli che, sotto la guida dei docenti, si sono confrontati con i lavori ideati da Paladino, Kounellis, Pistoletto, De Maria, Cucchi, Ontani, Sol LeWitt e Kosuth, solo per citarne alcuni, per questo straordinario "museo obbligatorio" (la definizione è di Bonito Oliva) con cui si confrontano quotidianamente i cittadini di Napoli. Gli atti - che in apertura e chiusura si avvalgono dei prestigiosi contributi di teoria e prassi del restauro di Giuseppe Basile e Antonio Rava (con cui Cassese condivide da anni il dibattito sulla conservazione dell'arte contemporanea) - sono composti da interventi scientifici e tecnici che hanno restituito la complessità di questa esperienza, dall'idea progettuale all'esecuzione a opera degli artisti, dai cantieri di manutenzione e restauro delle "stazioni dell'arte" alla diagnostica dei depositi superficiali sulle opere, realizzate purtroppo in ambienti poco favorevoli alla loro conservazione, che necessita quindi il monitoraggio e la rimozione continua di particelle e agenti inquinanti derivanti dal traffico autoveicolare.

Nelle pagine si susseguono casi di studio nazionali relativi alle politiche culturali conservative, sia di tipo teorico, sia pratico: il ruolo della Direzione generale per il paesaggio, le belle arti, l'architettura e l'arte contemporanee del Ministero; le "buone pratiche" e le esperienze dell'IBC sulla conservazione preventiva dell'arte contemporanea, scaturite dalla sua conoscenza attraverso censimenti e catalogazioni specifiche come quelle con l'utilizzo dell'esaustiva scheda OAC; le azioni promosse dal Museo d'arte contemporanea della Sicilia (RISO) per il Grande cretto di Burri a Gibellina; l'esperienza di restauro del cosiddetto Blocco 21 del Memoriale italiano di Auschwitz, a opera di Barbara Ferriani, con il cantiere scuola di restauro dell'Accademia di belle arti di Brera; i censimenti di monumenti pubblici diffusi sul territorio della Toscana e del Piemonte.

Questo libro si caratterizza come un grande lavoro sugli aspetti meno mediaticamente clamorosi dell'arte contemporanea, a cui siamo purtroppo continuamente abituati; un lavoro che dà conto del valore di chi opera pazientemente con il coraggio della quotidianità affinché, come scrive Maria Rosaria Nappi, "il livello di comprensione e di adesione all'arte contemporanea [sia] considerato uno dei misuratori dei livelli di civiltà e di cultura di una città o di un gruppo e il distacco da essa può celare una deriva verso l'arretratezza". Ecco perché è importante aver cura delle espressioni artistiche della cultura presente.


La conservazione dell'arte pubblica in Italia. Il caso del metrò dell'arte a Napoli, a cura di G. Cassese, Napoli, Prismi Editrice Politecnica, 2011, 142 pagine, 18,00 euro.

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