Rivista "IBC" XIX, 2011, 3

territorio e beni architettonici-ambientali / mostre e rassegne, pubblicazioni, storie e personaggi

100 anni di storie. Persone, luoghi, attività per l'innovazione nel settore agricolo, a cura della Società Produttori Sementi, Bologna, Bononia University Press, 2011.
Il grano di Bologna

Rebecca Rossi
[giornalista]

Bologna ha un primato. Nel 1911 vi è sorto il primo centro italiano per la ricerca genetica in campo agroalimentare, la Società Produttori Sementi. Acquistata dalla Fondazione Cassa di Risparmio in Bologna nel 1999, quest'anno ha festeggiato il centenario ospitando negli spazi di Casa Saraceni la mostra "100 anni di storie. Persone, luoghi, attività per l'innovazione nel settore agricolo".

Con la nascita della Società si concretizzò l'idea del professor Francesco Todaro: costituire una struttura permanente per la selezione varietale e l'aumento della produzione agricola attraverso la diffusione di sementi migliorate, abbandonando la prassi della coltivazione casuale di varietà locali. Il suo successore, Cesare Orlandi, introdusse poi il metodo dell'ibridazione artificiale, secondo le leggi scoperte a metà dell'Ottocento da Gregor Johann Mendel. E ancora oggi il nome della Società corrisponde agli scopi per i quali è stata fondata e si dimostra in grado di fronteggiare la competizione scientifica internazionale, nonostante la sua modesta dimensione economica.

La mostra ricorda e racconta le motivazioni, l'importante contributo e l'impegno profuso nel corso di un secolo da tanti scienziati, ricercatori, tecnici e operai. Tutti uomini. Unica donna in questo mondo maschile, Cerere, dea romana della terra e protettrice degli agricoltori, maestosamente iconografata con una ghirlanda di spighe in capo, come appare anche nell'affresco che decora il soffitto del salone di Casa Saraceni. E il catalogo pubblicato per il centenario, oltre a volti, edifici e documenti, mostra un repertorio fotografico di spighe, tutte uguali o molto simili agli occhi della maggior parte di noi, eppure così varie e corrispondenti a diversi potenziali produttivi e qualitativi. Anche i nomi delle varietà granicole sono interessanti. Le prime selezionate dalla Società sono state: GentilRosso, Cologna, Marzuolo e Inallettabile. Fra i prodotti attualmente in listino, si trovano, invece: Carisma, Alcione, Aureo, Grecale o Iride. Tutte sono il risultato di una cosiddetta segregazione dei caratteri, di un isolamento delle famiglie, di una selezione delle razze elette; definizioni che non suonano poi così sinistre alle orecchie degli addetti ai lavori.

La Società ha avuto la sua sede principale al numero 2 di via Indipendenza, in pieno centro a Bologna. L'altra sede, dedicata a ricerca, sperimentazione e analisi, era nel complesso di Villa Angeletti, vicino alla stazione, sostituita dopo i bombardamenti del 1944 dalla tenuta di Argelato, che tuttora occupa. Le attività erano comunque dislocate in stabilimenti, aziende e magazzini su tutto il territorio bolognese, con l'aggiunta di circa 3.300 ettari nelle colonie italiane dell'Africa orientale.

I territori eritrei ed etiopici furono sottoposti alla raccolta del maggior quantitativo possibile di cereali da utilizzare per nuovi incroci artificiali. Del resto, un capitolo della storia della Società Produttori Sementi è dedicato al ruolo di primo piano che questa ebbe durante il regime fascista, in particolare nella Battaglia del grano. Lanciata da Benito Mussolini allo scopo di perseguire l'autosufficienza produttiva di frumento, tale Battaglia rappresentò il momento di massima diffusione nazionale (e anche estera) delle sementi prodotte dalla Società. Questo prestigio valse anche la nomina di senatore del regno a Francesco Todaro.

Archiviate le passate contingenze storiche, a metà degli anni Settanta la Società iniziò un processo di riorganizzazione interna. Oggi la ricerca è multidisciplinare, non più incentrata solo sul miglioramento produttivo, ma anche sulla qualità tecnologica delle farine, la salubrità delle produzioni alimentari, i valori nutrizionali, la sostenibilità economica e ambientale. "La ricchezza delle nazioni, la salute degli individui", così Gadda definiva l'agricoltura. In un'epoca di crisi economica e scarsità di finanziamenti all'università e alla ricerca, è importante riconoscere l'esistenza di realtà così vivaci e in continua evoluzione. E questo patrimonio poco conosciuto di storia bolognese merita certamente di essere riportato alla luce del sole, perché possa far germogliare nuovi progetti e nuove iniziative.


100 anni di storie. Persone, luoghi, attività per l'innovazione nel settore agricolo, a cura della Società Produttori Sementi, Bologna, Bononia University Press, 2011, 120 pagine, senza indicazione di prezzo.

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