Rivista "IBC" XIX, 2011, 2

Dossier: Imago - Catalogo di opere grafiche on line

musei e beni culturali, biblioteche e archivi, dossier /

Non solo antico, anche opere e archivi culturali del Novecento

Roberta Cristofori
[IBC]

Imago, fedele ai principi dichiarati fin dalla nascita, a oltre 10 anni di attività, si consolida, nel panorama della diffusione dell'informazione, come deposito di un sapere multidisciplinare altamente specialistico. Gli straordinari giacimenti di immagini conservati nelle istituzioni emiliano-romagnole, siano essi di carattere storico-artistico o documentario, resi fruibili da informazioni bibliografiche qualitativamente controllate nella forma e nei contenuti, uniti a un'alta percentuale di oggetti digitali e a un corretto utilizzo delle potenzialità della rete, hanno dato vita a questa "nuova enciclopedia" in continuo aggiornamento e accrescimento (imago.sebina.it/SebinaOpacIMAGO/Opac).

Dopo le stampe "classiche", "storiche", "popolari" e "devozionali", questo esercizio per la conoscenza, avviato in epoca lontana, ha aperto il catalogo al trattamento di opere d'arte e archivi culturali. I disegni di Renato Brozzi, la grafica e i dipinti della Fondazione "Balestra", la versatile produzione di Augusto Majani, gli "scartafacci" di Giovannino Guareschi, sono stati accolti nel catalogo on line con risultati di grande interesse, facendo emergere un patrimonio di immagini altrimenti "disperso"; una dispersione da intendere non tanto come riduzione allo stato di opere relegate o misconosciute, quanto come polverizzazione dell'informazione, spesso frazionata in mille rivoli, privata dei suoi contesti, sovente non più aggregabile da parte degli studiosi.

La grafica di Renato Brozzi (schizzi, disegni, bozzetti, taccuini, fogli di studio), conservata nell'omonimo Archivio Museo di Traversetolo insieme a un cospicuo nucleo di opere plastiche e pittoriche, di documenti librari ed epistolari, è presente in Imago fin dal suo esordio su web. Le catalogazioni dei disegni preparatori degli oggetti d'arte applicata dell'orafo animaliere - dal 1920 indissolubilmente legato alle commissioni d'ogni tipo del febbrile Gabriele D'Annunzio - enumerano un vasto campionario tecnico e tematico, tessere di uno straordinario mosaico, fondamentali per una corretta valutazione dei prodotti figurativi e per leggere in maniera unitaria l'opera dell'artista.

La grafica contemporanea della Fondazione "Tito Balestra" di Longiano - poeta fra i maggiori del Novecento e collezionista di rara sensibilità - è quasi interamente consultabile in Imago: stampe e disegni di Mino Maccari in primis, ma anche di De Pisis, Guttuso, Vespignani, Citeroni, insieme a un centinaio di dipinti a cui si aggiungono artisti quali Mafai, Rosai, Balestra e altri. La preponderanza dei segni taglienti di Maccari, con i suoi personaggi deformati, travolti dalla vita e dalle convenzioni, restituisce un iter in rapporto a "Il Selvaggio", rivista di cui l'artista fu redattore, disegnatore, poeta, scrittore.

A seguito della riflessione sul tema degli "Archivi compositi del Novecento" che ha animato la Soprintendenza per i beni librari e documentari della Regione Emilia-Romagna a partire dal 2000 (dove l'espressione "archivi compositi" viene intesa nell'accezione già introdotta da Luigi Crocetti per indicare grandi concentrazioni documentarie che vanno al di là delle biblioteche d'autore o degli archivi degli scrittori), Imago ha dato spazio a straordinari mondi di carta, stampati, scritti e disegnati, ad archivi frutto di attività di rilevanti artisti o espressione di personalità dedite a un collezionismo apparentemente minore, che si traduce in impegno civile e salvaguardia di memorie, aprendo alla riflessione su artigianale e creativo, stampa originale e riproduzione, opera d'arte e suoi derivati seriali, approntando metodi catalografici in buona parte inediti per il trattamento di fonti nel rispetto dei contesti.

Disegni, cartoline, fotografie, periodici, ritagli di giornale, ephemera quali menu, programmi, pubblicità, ventole, copertine di libri..., fonti raccolte e create dall'inesauribile e poliedrico illustratore Augusto Majani, hanno avuto la prima stesura nel catalogo on line e successivamente in un catalogo cartaceo edito nel 2007, restituendo il modus operandi di quella straordinaria vis comica che ha caratterizzato una vicenda creativa lunga una vita.

Un complesso documentario come quello di Giovannino Guareschi, composto da libri, periodici, disegni, fotografie e carte d'archivio, approdato in Imago è stato oggetto di una prima analisi filologica; ne è seguito un lavoro di prima lettura "organica" di tutti i materiali, pubblicato a stampa, che ha consentito di sgombrare il campo da logore e abusate valutazioni e di restituire al protagonista la sua statura di uomo di cultura del Novecento. I cataloghi di questi patrimoni, archivi d'arte e di vita, restituiscono il tessuto indispensabile per la storia della cultura.

Qualche rinuncia alla rigidità delle applicazioni, acute interpretazioni del portato normativo, che non derogano dall'obiettivo della condivisione, hanno da subito avuto campo in Imago. La vocazione alla sperimentazione e la ricerca di più consoni linguaggi catalografici si sono estese a materiali "altri", di confine, ad archivi iconografici e/o a fondi documentari e al loro universo di relazioni, lavorando anche per la sintesi dei dati, per poter mettere in rotta patrimoni numericamente ingenti, altrimenti difficilmente affrontabili, e renderne rapidamente fruibili i contenuti nel rispetto della scientificità.

L'impatto delle Regole italiane di catalogazione (REICAT), l'applicazione del modello FRBR (Functional Requirements for Bibliographic Records), l'uscita del Nuovo Soggettario e dell'edizione consolidata preliminare dell'ISBD (International Standard Bibliographic Description), in un momento in cui lo standard non gode di consenso indiscusso a livello internazionale (come dimostra il dibattito sulle regole di catalogazione angloamericane RDA - Resource Description and Access), fanno percepire una certa tensione, in ambito bibliotecario, fra esigenze in fondo concordi. Imago è la sede deputata alla verifica di metodologie; fedele ai principi di Parigi, che avevano fissato il criterio fondamentale dell'uniformità a partire dal rispetto delle differenze, lavora al raggiungimento di sintesi superiori e per un reciproco scambio di vantaggi; offre risultati da esportare e conferma il suo ruolo di apripista nel trattamento catalografico dei materiali speciali. I risultati di questa attività vengono estesi al lavoro sulle immagini trattate nei poli del Servizio bibliotecario nazionale (SBN) della nostra regione.

Oggi, un lavoro di grande interesse è quello in corso sull'Archivio fotografico del Teatro Comunale di Ferrara: la catalogazione - che lavora per insiemi (positivi, negativi, diapositive, immagini digitali) per dare conto della produzione delle stagioni teatrali recuperando video e libretti di sala, a cui in seguito si aggiungeranno manifesti e rassegne stampa - è condotta nel Polo Unificato Ferrarese; al pari, nel Polo Rete Bibliotecaria di Romagna e San Marino, si lavora all'archivio del più importante e innovativo geografo italiano dell'ultimo secolo, Lucio Gambi, catalogando la sua raccolta iconografica, una narrazione compresa in 54 scatole colme di cartoline, fotografie, appunti, parte di un più vasto corpus conservato alla Biblioteca Classense di Ravenna. Pochi esempi nel mare di lavoro di questa regione, sempre e comunque, nonostante tutto, straordinariamente operosa.

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