Rivista "IBC" XIX, 2011, 2

territorio e beni architettonici-ambientali / immagini, media, progetti e realizzazioni

IBC e Dipartimento di architettura e pianificazione territoriale dell'Università di Bologna mettono a punto una banca dati georeferenziata con 2.500 foto dell'Emilia-Romagna vista dall'elicottero.
Vista dall'alto

Luisa Bravo
[assegnista di ricerca in Urbanistica all'Università di Bologna]
Roberto Mingucci
[docente di Disegno all'Università di Bologna]

Nel 2009 l'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) ha avviato con il Dipartimento di architettura e pianificazione territoriale dell'Università di Bologna (DAPT) una ricerca che ha per oggetto la catalogazione e la georeferenziazione di fotografie da elicottero, relative ai voli realizzati nel periodo 1981-1996 sul territorio emiliano-romagnolo. Le fotografie, riferite ad ambiti naturali, rurali, a centri storici minori e capoluoghi di provincia per un totale di 186 comuni dell'intera compagine regionale, risultato di campagne di rilevamento promosse dall'Istituto e di acquisizioni di fondi di fotografi professionisti operanti sul territorio, costituiscono un patrimonio di documentazione e rappresentazione del paesaggio regionale molto esteso (circa duemilacinquecento fotografie) seppure non sistematico.

Rispetto alle fotografie zenitali dei voli dell'Istituto geografico militare e della Royal Air Force, forse più note e più indagate, questi scatti da elicottero, caratterizzati da un piano di ripresa obliquo, aggiungono all'immagine del paesaggio e dell'ambiente costruito il senso della profondità, incorniciando ampie porzioni di territorio in riprese prospettiche a lunga distanza. Dalla loro lettura è possibile investigare elementi naturalistici, strutture insediative, morfologie e segni territoriali di valenza storica, o patterns delle espansioni urbane recenti, fino ai volumi e agli elementi che compongono la struttura geometrica degli edifici e la consistenza dello spazio urbano.

È possibile scoprire monumenti, isolati nei contesti naturali o inclusi nella fitta rete della struttura urbana, entrare nel dettaglio della composizione delle facciate di ville, palazzi e corti rurali, e allo stesso tempo mettere in relazione il manufatto, o i manufatti edilizi, con tutti gli altri elementi urbanistici del contesto, segnare gli allineamenti viari delle matrici territoriali ed evidenziare la struttura degli spazi pubblici, ampliando in tal modo il panorama informativo generale del paesaggio. Queste fotografie ricordano il disegno prospettico e la veduta degli elementi scenografici architettonici e urbani, rappresentativi di una sequenza narrativa del paesaggio, ai quali, in passato, veniva affidato il compito di trasmettere l'immagine della città.

Nel suo dispiegarsi lungo la dimensione temporale, infatti, il paesaggio può essere considerato come una realtà composta da un susseguirsi di scene diverse, "una 'storia' con una moltitudine di protagonisti, tutti fra loro legati nel medesimo racconto",1 di cui sono leggibili le tracce e i segni: una continuità dinamica, suscettibile di ulteriori trasformazioni, di cui la fotografia aerea restituisce un frammento temporale.

La ricerca IBC-DAPT intende pertanto valorizzare questo corposo patrimonio fotografico rendendolo fruibile a tutti quegli utenti che, per motivi di studio o semplicemente per curiosità, vogliano intraprendere un viaggio esplorativo attraverso i crinali, le valli, le campagne, le saline, i fiumi, le spiagge, le città, le chiese, i monumenti, le strade e le piazze dell'Emilia-Romagna.2 A questo fine è stato quindi messo a punto un database, di cui si prevede la pubblicazione in rete entro l'anno: al suo interno, le immagini fotografiche da elicottero, ordinate mediante schede, sono corredate da una serie di campi alfanumerici, identificativi e descrittivi del fotogramma, unitamente alle coordinate geografiche di localizzazione, definite sia in formato UTM, riferibile quindi al sistema di riferimento cartografico regionale, sia in formato WGS84, compatibile con la visualizzazione dei più aggiornati strumenti web (come Google Earth e Google Maps).

All'interno di ogni immagine è stato individuato un punto a cui viene associato il tag di georeferenziazione. Tale punto è inteso come l'elemento più significativo leggibile e individuabile all'interno della porzione di territorio rappresentata nell'immagine. È evidente, quindi, che per gli scatti riferiti ai paesaggi naturali la georeferenziazione mira a localizzare un ambito più o meno esteso (di crinale, di valle, di fiume, di canale, di salina, di pineta, di spiaggia, eccetera), mentre per i paesaggi rurali o urbani essa risulta estremamente puntuale, associata a elementi fisici perfettamente riconoscibili (piazze, vie, chiese, campanili, cimiteri, palazzi, castelli, mura, porte, torri, edifici rurali, mulini, ponti, eccetera) o a elementi urbani estesi, morfologicamente rilevanti (settore urbano, area di espansione, eccetera).

Il database risulta quindi strutturato su elementi tematici che fanno riferimento al paesaggio naturale, agricolo, architettonico e urbano e di essi racconta un processo: dalla trasformazione antropica degli elementi territoriali naturali, legati alle sistemazioni agricole, alla regimentazione dei corsi d'acqua, alla creazione di canali artificiali, fino alla costruzione delle vie di comunicazione e alle grandi infrastrutture interregionali, alle ville e corti rurali all'interno di vaste aree coltivate, o ai monumenti isolati, veri e propri punti di riferimento nell'estesa cornice naturale o agricola; e, ancora, dalla forma urbis degli agglomerati urbani di espansione, costruiti intorno alla struttura storica consolidata, alle piazze dei piccoli centri, fulcro portante del sistema insediativo, elemento ordinatore dell'edificato urbano che dialoga e si interconnette con le linee morbide, a volte sinuose, della morfologia naturale del territorio.

Il tag di georeferenziazione all'interno del database è posizionato in una finestra attiva di Google Maps.3 Il collegamento a un'applicazione web based, con una rappresentazione territoriale cartografica e immersiva, piuttosto che a una semplice base cartografica, deriva da una scelta legata a diversi fattori: in primo luogo Google Maps è uno strumento agile di visualizzazione ed esplorazione delle immagini, di tipo user friendly, estremamente noto ai visitatori del web, che rende il database aperto alla consultazione di un vasta categoria di utenti; non è un prodotto per addetti ai lavori, quindi, ma uno strumento di conoscenza e ampia divulgazione. In secondo luogo, nella visualizzazione di tipo satellitare, esso rende immediatamente raffrontabili gli elementi morfologici e ambientali del territorio, e gli elementi costruiti degli insediamenti urbani, con quelli presenti nella fotografia aerea, risultando molto più potente ed efficace di una cartografia classica nel confronto visivo degli elementi paesaggistici. Poter avvicinare l'osservazione fino ai singoli elementi del costruito, inoltre, permette una navigazione scalare e ricorsiva, in grado di mettere a fuoco, allo stesso tempo, le linee del territorio e gli oggetti fisici dell'ambiente urbano.

In questo modo, alla fotografia aerea è possibile associare una serie di informazioni aggiuntive, che completano il quadro dello scatto con riferimenti al palinsesto naturale e alla stratificazione degli assetti e delle configurazioni dell'azione antropica; queste informazioni permettono una lettura diacronica del territorio: dalla data di scatto dell'immagine fotografica, riferita al periodo 1981-1996, a oggi, considerando che le immagini satellitari disponibili di Google Maps, seppure non in real time, sono successive al 2005 e continuamente aggiornate.

Nell'ambito della ricerca IBC-DAPT, accanto alla formulazione di un database di consultazione agevole e dinamica, si è ritenuto opportuno provvedere anche a una strutturazione dei dati su una piattaforma compatibile con i sistemi di rappresentazione informativa geografica utilizzati dalla Regione Emilia-Romagna. È stato così definito uno strumento di consultazione del patrimonio fotografico da elicottero all'interno di un ambiente GIS (Geographic Information System), sviluppato utilizzando una piattaforma di tipo open source (QuantumGis): su una carta topografica in scala 1:250.000 dell'intero territorio regionale, espressi nelle coordinate in formato UTM, sono stati riportati tutti i tag di georeferenziazione (quelli che nelle schede del database risultano visibili nella finestra di Google Maps, espressi nel sistema di riferimento WGS84). I punti così individuati sulla cartografia restituiscono il tracciato dei voli da elicottero, con la definizione delle aree su cui maggiormente le fotografie sono in grado di documentare il territorio (quelle in cui la nuvola di punti è più densa). A ognuno di essi è associata una scheda informativa, in cui sono contenuti sia l'immagine da elicottero, apribile mediante un link, sia tutti i campi descrittivi a essa associati.

In questo modo è possibile leggere i dati secondo due diverse chiavi di lettura. Nel database il soggetto è la fotografia da elicottero: a essa è associata una navigazione interattiva sul territorio, molto semplice, arricchita di contenuti web aggiuntivi, rivolta a un'ampia fascia di utenti. Nella piattaforma GIS il soggetto è il territorio regionale, su cui è appoggiato un layer, uno shape file, di immagini e informazioni, rivolto a utenti più esperti. Il processo di lettura si muove quindi dalla fotografia al territorio, e viceversa, senza perdita di dati, adattandosi in maniera flessibile alle esigenze di conoscenza e valorizzazione del paesaggio, per usi e utenti diversi. Con interfacce di visualizzazione che interpretano il racconto delle fotografie sul territorio secondo trame narrative differenti, sviluppate di volta in volta dall'osservazione attenta dell'utente.


Note

(1) V. Romani, Il Paesaggio. Percorsi di studio, Milano, Franco Angeli, 2008, p. 84.

(2) Il gruppo di lavoro costituitosi per lo svolgimento della ricerca nell'ambito della convenzione IBC-DAPT, attualmente in corso, risulta così composto: per l'IBC, Piero Orlandi, Anna Gianotti, Andrea Zanelli e Stefano Pezzoli; per il DAPT, Roberto Mingucci, Luisa Bravo e Aurelio Muzzarelli.

(3) Nella finestra attiva di Google Maps all'interno del database, con la funzione Street View (ove disponibile) è possibile l'esplorazione ad altezza uomo dei diversi luoghi mediante un tour virtuale che indaga gli elementi visibili dal cielo, secondo una rappresentazione e percezione dello spazio che è riconducibile alla sperimentazione fisica e associabile alla memoria di ciò che si conosce. Con la funzione Panoramio, navigabile all'interno di Street View, è possibile sfogliare un album fotografico costituito da immagini, sia recenti che d'epoca, caricate sulla piattaforma web direttamente dagli utenti, relative ai monumenti e agli elementi storico-architettonici e urbani più significativi, oltre che alle manifestazioni culturali e agli eventi, mediante scatti da terra o di tipo panoramico dalla cima di torri o palazzi, risultato delle esplorazioni sul territorio di flâneurs contemporanei. Questi strumenti, propri della piattaforma Google, rendono estremamente ricca di informazioni l'esplorazione del database da parte dell'utente.

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