Rivista "IBC" XVIII, 2010, 4

musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni, restauri, pubblicazioni

Il palazzo dell'Imperatore. Cinque secoli di sapere costruttivo e arte figurativa nella dimora Manenti a Reggio Emilia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010.
Il palazzo dell'Imperatore

Rea Silvia Motti
[architetto]

Architettura, arte e storia si intrecciano nel volume dedicato alle trasformazioni della dimora Manenti, uno tra i più significativi palazzi della Reggio cinquecentesca, nel corso di quasi cinque secoli, a formarne il prestigio urbanistico e il ruolo monumentale, che la veste grafica mette in luce con sobria e quasi metafisica eleganza. Il libro, a cura di Giuseppe Adani e Franca Manenti Valli, raccoglie gli interventi monografici di esperti di chiara fama e ricompone il percorso che, in lunghi anni di ricerca, ha interpretato e riscoperto la storia muraria dell'edificio. E la segue, come traccia del suo processo progettuale di formazione e trasformazione, integrandola in un racconto che, insieme alla peculiarità genetica dell'architettura, restituisce anche la qualità delle consuetudini locali, che hanno indirizzato la formazione della parte sud-occidentale del centro storico reggiano.

Una sapiente metodologia interpretativa evidenzia nei segni e nelle occorrenze mensurali, pur empiricamente tramandate quali fondamenti del costruire a regola d'arte, l'originaria matrice dell'estetica classica e agostiniana, nelle linee concettuali basate sul trinomio "forma, misura, numero"; qualità di tradizione ma anche essenziale presupposto edificatorio e cognitivo, in quanto tutti gli interventi strutturali e le trasformazioni d'uso hanno compreso e ripreso l'unitarietà potenziale della misura-forma originaria, tramandandola. Il libro registra pure una vasta gamma di argomenti non secondari inerenti l'identità della dimora: lo scenario storico che ne orientò le funzioni, la descrizione degli apparati decorativi e l'identificazione, ove possibile, degli artisti che eseguirono singoli interventi.

La vicenda architettonica, così rintracciata, denota la singolare "fortuna" della fabbrica, che nei secoli ha supportato modificazioni anche significative della matrice stilistica, sempre esprimendo qualità estetica e potenzialità d'immagine e di funzioni: dalla "forma gentile" voluta dalla famiglia del giurista Guido Panciroli, fino ai modi degli architetti e degli artisti reggiani che intervennero nella notevole ristrutturazione tardosettecentesca, richiesta dai nuovi proprietari, i Trivelli, che avevano portato la lavorazione e il commercio della seta, risorsa locale di tradizione, ad affermarsi sui mercati d'Europa. Alla loro committenza si collegano sia la trasformazione neoclassica, rimasta sostanzialmente inalterata fino a oggi, sia l'eleganza e il prestigio che indussero a destinare la dimora privata a residenza dell'imperatore Napoleone Bonaparte quando, tra il 1796 e il 1805, fu accolto trionfalmente dalla giacobina Reggio, città del Tricolore.

Ma anche nell'attuale prospettiva conservativa, il quotidiano riscontro del contesto urbano assegna al "palazzo dell'Imperatore" un ruolo culturale di primo piano. Anche per questo, lo studio non si esaurisce nel pur fondamentale percorso di restituzione dell'identità storica, ma diventa il modello, o la griglia metodologica, di una ricerca che ha come missione la salvaguardia del sapere murario quale fondamento della conservazione corretta e del restauro architettonico dei centri storici: nella sua intrigante qualità di palinsesto di saperi tecnici, apporti artistici, contesti d'uso, vocazioni progettuali e forma, tra immagine pubblica e vita privata.


Il palazzo dell'Imperatore. Cinque secoli di sapere costruttivo e arte figurativa nella dimora Manenti a Reggio Emilia, Cinisello Balsamo (Milano), Silvana Editoriale, 2010, 379 pagine, 45,00 euro.

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