Rivista "IBC" XVIII, 2010, 1
musei e beni culturali, territorio e beni architettonici-ambientali / itinerari, progetti e realizzazioni, pubblicazioni
La via Emilia è, a tutt'oggi, il segno perenne sul quale corre l'identità geografica e territoriale dell'Emilia-Romagna. La regione prende inizialmente il suo nome da quello della strada che l'attraversa, che la contiene tutta: da Rimini a Piacenza. Era il 187 avanti Cristo quando il console Marco Emilio Lepido ne avviò la costruzione. La via consolare disegna ancora una realtà sociale ed economica; continua ad alimentare creatività, archeologie lontane e storie per una letteratura on the road. Qui, oggi, come ventidue secoli fa, si mischiano lingue e timbri differenti. Si incrociano miti periferici, intrisi di torpore e di nuovi profumi domestici. Forse questa realtà è un'unica città che cambia nome, ma non disorienta. Diviene regione, si riconosce in mille luoghi, anche in mura e paesaggi che a volte sono stati traditi.
Questo preambolo vuol portare l'attenzione su un volume, Via Emilia e dintorni. Percorsi archeologici lungo l'antica consolare romana. Il libro, promosso dall'Associazione Civita con il sostegno di otto fondazioni bancarie (Fondazione Cassa di risparmio in Bologna, Fondazione Cassa dei risparmi di Forlì, Fondazione Cassa di risparmio di Modena, Fondazione Cassa di risparmio di Parma e Monte di credito su pegno di Busseto, Fondazione Cassa di risparmio di Reggio Emilia "Pietro Manodori", Fondazione Cassa di risparmio di Rimini, Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna, Fondazione di Piacenza e Vigevano), nasce dalla volontà di creare nuove opportunità culturali e turistiche su questo straordinario percorso. Il 24 novembre 2009 il volume è stato presentato nel corso di un convegno che si è tenuto a Rimini, laddove giunge la via Flaminia e nasce l'Emilia.
La pubblicazione è suddivisa in due principali sezioni tematiche. Si apre con le premesse istituzionali di Antonio Maccanico, Fabio Alberto Roversi-Monaco e Alberto Ronchi, e con un'introduzione generale di Franco Cardini sul concetto di "strada". La prima sezione si concentra sull'evoluzione storica e sul paesaggio su cui si impianta l'asse viario, e sottolinea la complessità e il valore del tessuto archeologico che insiste su questi territori. Se ne occupano studiosi che con peculiarità differenti hanno dedicato studi e ricerche alla via consolare e agli eventi che si sono susseguiti su questo orizzonte: Giovanni Brizzi, Franco Farinelli e Jacopo Ortalli. Si coglie in queste pagine anche la lezione dei loro maestri: Giancarlo Susini, Lucio Gambi, Guido Achille Mansuelli.
La seconda sezione è focalizzata sulle potenzialità turistiche del patrimonio archeologico. Si parte dalle riflessioni del soprintendente Luigi Malnati sui temi della ricerca, della tutela e della valorizzazione, sempre imprescindibili, e prosegue con un intervento di Massimo Misiti e Alfredo Valeri sulle modalità di progettazione di una "rete archeologica" e di un'attività di ricerca, studio e sopralluoghi, che va sviluppata oltre il libro, per individuare precisi percorsi archeologici. In questa direzione è stato pensato il sito Internet www.viaemiliaedintorni.it, che, a partire dalle nuove modalità interattive del Web 2.0, si propone non solo di informare, ma di far vivere una comunità attorno al tema dell'archeologia. Qui sono consultabili anche i sette itinerari realizzati da Civita, in collaborazione con Fabrizio Ardito, scrittore, giornalista e fotografo, che compongono l'ultima parte del libro.
Via Emilia e dintorni. Percorsi archeologici lungo l'antica consolare romana, Milano, Silvana Editoriale, 2009, 189 pagine, senza indicazione di prezzo.
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