Rivista "IBC" XVII, 2009, 4
biblioteche e archivi / pubblicazioni
Il libro di Anna Galluzzi Biblioteche per la città. Nuove prospettive di un servizio pubblico costituisce senza dubbio una stimolante riflessione sullo stato e sulle prospettive della biblioteca pubblica, in particolare in rapporto alla vita urbana. Le profonde trasformazioni sul piano sociale e culturale hanno avuto riflessi anche su ruolo e funzioni delle biblioteche pubbliche, in particolare nei grandi centri, nonché su domande e aspettative nei confronti delle stesse da parte di una utenza anch'essa profondamente mutata. "La biblioteca è una variabile significativa all'interno delle articolate relazioni e dinamiche che caratterizzano oggi la città": basta pensare a come la biblioteca pubblica possa rivestire il ruolo di elemento strutturante dello spazio urbano - e, al di là della sua specifica natura, al suo valore come spazio pubblico, luogo di incontro, di socializzazione - per comprendere come la riflessione sulle biblioteche pubbliche debba allargare il campo di osservazione ben al di là dei confini dell'edificio e del servizio bibliotecario inteso nel modo tradizionale.
Per affrontare questa complessa analisi, l'autrice fa ricorso a un ampio ventaglio di discipline, dalla sociologia urbana, alla storia, alla statistica, al diritto, all'antropologia, fornendo indicazioni, anche bibliografiche, di notevole interesse, che stimolano ad approfondire e a considerare punti di vista e approcci non consueti nella letteratura sull'argomento. Quale biblioteca pubblica può interpretare le esigenze profonde dello stile di vita metropolitano? Non è un interrogativo banale, visto che di fronte alle sollecitazioni poste dalle mutate condizioni c'è il rischio di oscillare fra una difesa dell'approccio più tradizionale e un ampliamento quasi indefinito dei confini.
Di notevole interesse è l'illustrazione dei casi di studio presenti nel volume, relativi a dodici nuove biblioteche pubbliche di grandi centri urbani appartenenti al mondo occidentale, significativi anche per i differenti approcci testimoniati. Rispetto alla situazione esistente, nel volume si adotta una metodologia di analisi che individua cinque tipologie di modelli: la biblioteca esperienziale, la biblioteca spazio urbano e sociale, la biblioteca-libreria, la biblioteca di nicchia, la reference library. Questa analisi trova poi un fertile sbocco in quello che in fondo costituisce un superamento dei modelli descritti, sfociando in quella multipurpose library che assume al suo interno l'insieme dei modelli esistenti, conciliando anche gli opposti e le apparenti contraddizioni. Una struttura che può fornire spazio e attrezzature per pubblici differenziati: studiosi, lettori, coloro che cercano percorsi di acquisizione del sapere per lavoro, per svago, o anche per vivere un'esperienza conoscitiva.
È da notare come l'analisi condotta non sottolinei solo l'importanza delle grandi biblioteche, ma individui e valorizzi uno specifico spazio e un ruolo anche per gli altri tipi di biblioteca (per esempio, quelle più piccole e specializzate), per i quali si tratta di sviluppare una riflessione operando un esplicito riposizionamento nell'offerta formativa globale. Il possibile profilo di una biblioteca pubblica nella città contemporanea che emerge dal testo, la multipurpose library, disegna uno spazio pubblico confortevole e di qualità, a disposizione per la vita di tutti i giorni e per attività varie: lettura, ascolto musica, incontri. Con una caratteristica importante: offrire il meglio di ciò che oggi sono in grado di proporre gli spazi privati commerciali (un ambiente sicuro e neutrale) permette all'utente di essere libero dalla condizione di "cliente".
Per realizzare questo tipo di biblioteca occorrono molte condizioni, che nel libro sono analizzate nella loro complessità: da quelle urbanistiche a quelle edilizie, a quelle legate alle risorse professionali ed economiche. Ma, secondo l'autrice, la condizione indispensabile è liberarsi da un'impostazione spesso ideologica e snobistica, nonché retorica, che guarda con sufficienza a fenomeni come quelli dei consumi di massa. Fenomeni che forse, più che essere "giudicati" come deteriori, potrebbero essere meglio compresi e utilizzati come veicolo di diffusione e sviluppo culturale, perché le biblioteche continuino ad adempiere a una funzione fondamentale anche in un orizzonte mutato.
A. Galluzzi, Biblioteche per la città. Nuove prospettive di un servizio pubblico, Roma, Carocci Editore, 2009, 180 pagine, 15,30 euro.
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