Rivista "IBC" XVII, 2009, 4

biblioteche e archivi / pubblicazioni

Il Consorzio provinciale di pubblica lettura di Bologna, a cura di M. L. Bongiovanni, G. Franzoni, G. Vignali, Bologna, Provincia di Bologna - Assessorato cultura e pari opportunità, 2009.
Un occhio sempre aperto

Giuseppina Tonet
[IBC]

In occasione del cinquantesimo anniversario del Consorzio provinciale di pubblica lettura di Bologna, l'Assessorato provinciale alla cultura e alle pari opportunità ha pubblicato un volume a cura di Maria Letizia Bongiovanni, Gilberta Franzoni e Giordano Vignali. Il Consorzio venne costituito dalla Provincia di Bologna nel 1958 e rimase attivo fino al 1986. Rappresentò, in Italia, il primo esperimento di diffusione libraria a livello provinciale, con l'adesione di 50 comuni su 60 e l'istituzione di centri di pubblica lettura su gran parte del territorio.

Per usare le parole di presentazione di Carlo Maria Badini, che ne fu il primo presidente, il Consorzio "si propone di diffondere la lettura in tutti quei centri della Provincia, ove le locali Amministrazioni comunali non hanno la possibilità di impiantare o mantenere una propria biblioteca o comunque desiderano - a complemento di quella esistente - ottenere l'invio di opere di lettura e studio [...] mostre, esposizioni, montaggi [...]. Quella cui dunque noi teniamo è un'istituzione moderna, dinamica, rivoluzionaria rispetto alla visione tradizionale che si ha di una biblioteca. Insomma, desideriamo fare di questo Consorzio uno strumento di battaglia che rompa il diaframma oggi esistente fra il libro e il largo pubblico. E per fare questo non si devono disdegnare le innovazioni". Argomentazioni che rendevano la costituzione del Consorzio urgente, "al pari della soluzione di un problema di viabilità, di bonifica o di industrializzazione".

Una ricostruzione dettagliata delle vicende e dell'esperienza consortile viene presentata da Anna Maria Brandinelli nel saggio di apertura del volume, dal titolo significativo: Breve storia di una grande idea. I passaggi sono ricostruiti con precisione, documentati con dati di bilancio, informazioni tecniche, quantificazione degli investimenti e delle raccolte librarie. Dall'incalzante susseguirsi degli interventi e delle iniziative emerge uno spaccato storico dell'epoca e appare con tutta evidenza il carattere innovativo e trainante di molte delle attività realizzate. Una ricchezza di proposte culturali che risalta con ancora maggiore evidenza nella tavola sinottica proposta all'inizio del volume. Presentazioni di libri con gli autori, letture di poesia, cineforum, dibattiti sulla condizione giovanile, la pittura contemporanea, la scuola, il divorzio, le condizioni del lavoro in fabbrica, la condizione delle donne, la conservazione dei centri storici.

Una lunga attività di organizzazione e promozione della cultura sul territorio che il riordino e l'inventariazione dell'Archivio del Consorzio, promosso dalla Provincia di Bologna, consente oggi di documentare in modo ordinato e continuo. L'inventario, organizzato nelle voci del titolario, è pubblicato nel volume, insieme a un ricco apparato iconografico. Una serie di immagini di luoghi e di eventi raccontati attraverso le locandine, i manifesti, gli inviti, le copertine dei libri. Risalta la grande attenzione alla grafica e la modernità della linea comunicativa, impostata con la collaborazione dei più importanti grafici del momento. Basti ricordare per tutti il logo che segna ogni attività del Consorzio: il grande occhio viola e turchino, unico, "guardone", di Concetto Pozzati. "Non si è voluto disegnare due occhi perché un occhio non narra all'altro occhio" ricorda lo stesso artista nel veloce racconto della creazione del marchio, avvenuta nel 1962 tra i tavoli del caffè Zanarini.

Il Consorzio ha avuto sede in via Santo Stefano 28 e le immagini che mostrano quelle stanze e quegli arredi fanno tornare alla mente le parole con cui Giuseppe Guglielmi su "Rinascita" ricordava gli anni passati al Consorzio: "Ho cominciato a lavorare in uno scantinato, poi sono passato in un appartamento accidentato, quindi finalmente in locali spaziosi a pianterreno con una discreta fuga di sale dalle grandi volte, e lì sono riuscito a installare un paio di doppi piani per l'immagazzinamento". Per questa, come per tutte le sedi sul territorio, vennero scelti arredi delle migliori collezioni di design italiano e furono curate con attenzione l'illuminazione e l'organizzazione degli spazi. Ancora oggi quelle sale e quegli scaffali ospitano una raccolta di libri, la Biblioteca dell'Istituto per i beni culturali della Regione Emilia-Romagna, dal 1993 intitolata a Guglielmi, che fu il primo direttore del Consorzio e successivamente passò a dirigere l'IBC.


Il Consorzio provinciale di pubblica lettura di Bologna, a cura di M. L. Bongiovanni, G. Franzoni, G. Vignali, Bologna, Provincia di Bologna - Assessorato cultura e pari opportunità, 2009, 179 pagine, senza indicazione di prezzo.

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