Rivista "IBC" XVI, 2008, 4
territorio e beni architettonici-ambientali / progetti e realizzazioni, pubblicazioni
Con Castelli e fortificazioni del Riminese, a cura di Elisa Tosi Brandi, l'Editrice CLUEB pubblica il primo esito di una ricerca promossa dalla Regione Emilia-Romagna nel 2000 e conclusa nel 2004 su tutte le province. Il progetto, curato dal Dipartimento di paleografia e medievistica dell'Università di Bologna e dall'Istituto per i beni culturali della Regione, con la collaborazione dell'Istituto italiano dei castelli, ha avuto come obiettivo la valorizzazione di un patrimonio culturale, storico, architettonico e archeologico, diffuso nel territorio, espressione identitaria delle comunità e del paesaggio, matrice di una complessa rete di rapporti non ancora cancellati e, anzi, oggetto di crescente interesse.
Proprio nei principali ambiti di questi rapporti si è articolata l'analisi storica coordinata da Giuseppina Muzzarelli e condotta dai ricercatori dell'Università di Bologna, che ha comportato lo spoglio critico di tutte le fonti edite sui siti castrensi. Il lavoro comprende una banca dati contenente in primo luogo le schede bibliografiche, poi quelle di identificazione del sito e architettoniche, quelle archeologiche (per alcune province), la documentazione iconografica e cartografica (storica e attuale) e la georeferenziazione. Quest'ultima consente di sviluppare le relazioni fra i siti e fra l'architettura (presente e anche scomparsa) e l'ambiente, e di produrre carte tematiche che mettono in risalto i risultati della ricerca.
Questa pubblicazione sul territorio riminese è stata resa possibile dal sostegno della Provincia e del Progetto europeo "Interreg IIIC SuVoT (Sustainable and Vocational Tourism)", che hanno individuato nei castelli il riferimento per un turismo "sostenibile e vocazionale" in grado di valorizzare i comuni dell'entroterra. Il volume si avvale di fondamentali saggi introduttivi che aggiungono valore all'opera; l'inquadramento storico-tipologico, di Aldo Settìa, le origini degli insediamenti fortificati riminesi, di Marco Sassi, la ricostruzione funzionale e formale dei manufatti e degli elementi componenti, fornita da Dino Palloni, sono al tempo stesso spiegazioni puntuali dei luoghi e sintesi metodologiche di grande spessore, che contribuiscono a raggiungere lo scopo: fornire supporto scientifico per il recupero e la valorizzazione dei siti e dei manufatti rimasti. Il presupposto di una corretta azione di recupero è infatti, in primo luogo, l'approfondimento delle conoscenze, quindi il consolidamento, ove possibile, delle strutture superstiti, che non vanno alterate nelle forme, nei materiali, nella comprensione delle funzioni originarie e della loro evoluzione, pur nel diverso uso attuale. Preziosa, anche a tal fine, la ricognizione compiuta dei contesti storici e dei siti castrensi non più evidenti.
Altrettanto rilevante è il ruolo ancora attuale del castello nel paesaggio, come riferimento simbolico per le comunità e come strumento di identità, a condizione che non ne venga alterata la verità storica. Un fenomeno tipico di questo particolare territorio - analizzato con la dovuta cautela dallo stesso Settìa e messo in evidenza dalla curatrice, che richiama un approfondito lavoro di Oreste Delucca - è la folta presenza di "Tombe" accanto ai castelli, in alcuni casi addirittura coincidenti nel sito in epoche diverse. Oltre a rendere particolarmente significativa nel Riminese la presenza di vari tipi di fortificazione, queste strutture, che si rifanno alle fattorie fortificate descritte da Pier Crescenzi, si inseriscono nel disegno del paesaggio, delle colture e delle forme insediative protratte fino ai giorni nostri.
Castelli e fortificazioni del Riminese, a cura di E. Tosi Brandi, Bologna, Editrice CLUEB, 2008, 232 pagine, 19,00 euro.
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