Rivista "IBC" XVI, 2008, 1
musei e beni culturali / mostre e rassegne, pubblicazioni
"La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino" è il titolo della mostra con cui, dal 2 dicembre 2007 al 13 aprile 2008, la Pinacoteca civica di Cento (Ferrara) assembla due sommi artisti, distanti nel tempo, e li accomuna nella devozione. Accompagnata da un raffinato catalogo, a cura di Giuseppe Adani, Giancarlo Gentilini e Cristina Grimaldi Fava, la mostra evidenzia in Donatello l'ispiratore, e anche il coautore, di un'opera di Bartolomeo Bellano, il bassorilievo della Madonna del Presepe. L'opera giunse a Cento nel 1516, come dono della famiglia Vigoresi di Pieve di Cento alle suore agostiniane del convento di Santa Caterina: subito accolta con familiarità e devozione dalla gente del luogo, la Madonna venne incoronata "Regina" nel 1606, per le innumerevoli grazie e i ripetuti prodigi che le venivano attribuiti. Pochi anni dopo anche il Guercino, già artista di chiara fama, accrebbe la popolarità del bassorilievo ritraendolo in un moderno e straordinario disegno a inchiostro e arricchendo l'invenzione di Donatello e di Bellano con due bellissimi angeli, che proteggono e completano la natività, dove la Madonna appare già incoronata.
Dopo tre secoli di fervida devozione, vicende storiche e religiose hanno contribuito a porre in ombra, fino a far dimenticare, questa mirabile opera, relegandola in una nicchia dietro l'altare maggiore di una modesta chiesetta del luogo. La stessa sorte, quasi contemporaneamente, toccava anche al prezioso disegno del Guercino, considerato irrimediabilmente perduto, poi miracolosamente ritrovato e ritenuto un piccolo capolavoro grafico. Da questo disegno - e da un altro successivo ancora, purtroppo disperso - sono nate le incisioni del Seicento e del Settecento, le cartapeste, le canzonette spirituali, le terracotte, i santini e gli altri segni di un amore espresso nei linguaggi dell'arte, della musica, della poesia e della devozione. Appassionante è il racconto del recupero, e della successiva attribuzione, fatto da Cristina Grimaldi Fava, presidente dell'Associazione Amici della Pinacoteca di Cento: la Madonna del Presepe le apparve per la prima volta, nella sua veste più povera e dimessa, nella penombra del piccolo oratorio della Chiesa dei Santi Sebastiano e Rocco, circa vent'anni fa. Questo primo ritrovamento accese l'interesse della ricercatrice, che proseguì la sua indagine fino a quando una visita al Museo Bardini di Firenze le aprì gli occhi definitivamente: di fronte a un bassorilievo simile alla Madonna del Presepe, ben conservato nella sua policromia originale, l'etichetta "Bottega di Donatello" la fece sobbalzare.
Da qui è scaturita l'idea della mostra, concretizzatasi in una felice collaborazione tra pubblico e privato che ha l'obiettivo di ricontestualizzare quest'opera d'arte e di devozione popolare. Il catalogo, realizzato dalla Minerva Edizioni per la Cassa di risparmio di Cento, è introdotto dalle parole di Antonio Paolucci, che definisce lo studio sulla Madonna del Presepe un "modello di metodo". Le varie espressioni della devozione popolare, e i diversi mezzi con cui si esprime, sono analizzati da Giuseppe Adani e Cristina Grimaldi Fava. Salvatore Baviera descrive il culto mariano a Cento, argomento sviluppato ed esteso anche da Marco Cecchelli. Di Rodolfo Papa è l'analisi dell'opera per una storia iconologica della natività, mentre Renza Bolognesi, studiando il rilievo compositivo della Madonna, ne scopre la forma a fior di loto, simbolo di bellezza eterna e incorruttibile. Giancarlo Gentilini indaga nell'ambito di Donatello e compagni; Alessandra Sarchi estende l'indagine a Bartolomeo Bellano e alla terracotta; Luigi Samoggia si sofferma sul Guercino e sul passaggio dal disegno all'incisione, fino alla cartapesta e oltre. Ad Anna Valentini, infine, il compito di descrivere la cerimonia di incoronazione e le componenti musicali e spettacolari.
La Madonna del Presepe da Donatello a Guercino. Una devozione antica e nuova nella terra di Cento, a cura di G. Adani, G. Gentilini, C. Grimaldi Fava, Argelato (Bologna), Minerva Edizioni, 2007, 224 pagine, 27,00 euro.
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