Rivista "IBC" XV, 2007, 4

biblioteche e archivi / convegni e seminari

Proseguono alla Biblioteca comunale di Misano Adriatico (Rimini) i fortunati cicli annuali dedicati ai grandi temi dell’esistenza.
Fuori dal coro fiorisce il "kepos"

Lisa Delbianco
[Biblioteca comunale di Misano Adriatico (Rimini)]

Agli inizi degli anni Ottanta un giovane bibliotecario, Gustavo Cecchini, direttore della Biblioteca comunale di Misano Adriatico (Rimini), ebbe un'idea ispirata da un'urgenza collettiva: creare un prodotto culturale che qualificasse una realtà dinamica come quella misanese, fino ad allora limitata alle gustose "rustide" delle notti estive. L'obiettivo era offrire "leccornie intellettuali", creare situazioni di incontro e discussione su temi di vasto respiro, un "kepos" epicureo, un "giardino" alla periferia della quotidianità in cui tutti fossero invitati alla riflessione (pare che Epicuro accogliesse anche donne e schiavi). Poiché ogni cammino inizia inevitabilmente da sé stessi, Cecchini propose tematiche legate a una passione personale, l'astronomia; il progetto mosse i primi passi in un clima di circospetto scetticismo: si temeva di scadere in un'iniziativa troppo elitaria, che non trovasse rispondenza nella popolazione. A fronte di una sfida entusiasmante, il bibliotecario si dedicò carta e penna alla mano (Internet era ancora e solo una promessa) a tessere una rete di corrispondenza con alcuni tra i più rinomati scienziati del panorama italiano e quando nacquero le "Conversazioni di astronomia" poterono fregiarsi di padrini quali gli astrofisici Franco Pacini, Margherita Hack, Remo Ruffini e di un fisico del calibro di Gabriele Veneziano, ideatore della "teoria delle stringhe".

Il primo passo era compiuto, l'attenzione del pubblico catturata e individuati toni e linguaggi giusti, mancavano però tematiche di ampio respiro. Il salto di qualità si ebbe nel 1991, quando la Biblioteca, con "La narrazione delle origini", diede vita a cicli di incontri a carattere scientifico-filosofico, centrati ogni anno su un tema diverso. Da allora il successo delle iniziative non ha fatto che crescere, titoli fortemente evocativi dell'immaginario contemporaneo hanno richiamato sempre più persone per interrogare i sogni e le inquietudini dell'uomo attraverso viaggi polifonici, graffianti letture di miti, leggende e figure della modernità che hanno fatto la storia della nostra cultura. I temi sono stati estremamente vari ma sempre di stringente attualità, il ventaglio dei relatori tale da consentire un approccio interdisciplinare, personaggi scelti per la potenza di pensiero e la capacità di trasmettere contenuti anche complessi rifuggendo da ermetismi settoriali. Ricordiamo fra i tanti: Cecilia Gatto Trocchi (a cui va un commosso pensiero) nel ciclo "Il patto col diavolo"; Umberto Galimberti, che a partire da "Miti d'oggi" è divenuto un ospite fisso; Massimo Cacciari in "Babele"; Antonio Zichichi in "Infiniti universi e mondi"; Halton Harp in "Nuove profezie"; e ancora: Giulio Giorello, Piergiorgio Odifreddi, Michele Serra, Marcello Veneziani.

Le centinaia di persone che quest'anno, ogni venerdì, dal 5 ottobre al 30 novembre, hanno affollato l'aula magna dell'Istituto San Pellegrino in occasione di "Sfide. Dilemmi del presente", sono il segno visibile che quell'idea degli anni Ottanta gode ottima salute (www.biblioteca.misano.org). Il nostro pubblico non si accontenta dello zapping di schiamazzi e volgarità dispensato dalla televisione, che segrega la cultura a orari impossibili, per un pubblico di fantasmi: ciò che apprezza è la volontà di problematizzare, sorridendo dei conformismi e degli oscurantismi (emblematica la polemica del parroco locale sulla serata "La fine della famiglia" con Roberto Volpi e Marco Guzzi, in cui ci siamo chiesti come interpretare una crisi oggettiva, documentata statisticamente: questo significa voler distruggere la famiglia?). Siamo solo studiosi impegnati della realtà, il nostro pubblico si sdegna, propone, sorride, cresce: e il "kepos" diventa sempre più corale.

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