Rivista "IBC" XV, 2007, 3
biblioteche e archivi / pubblicazioni
Pubblicato nella prestigiosa collana del Centro internazionale di cultura "Giovanni Pico della Mirandola", il volume Pichiana. Bibliografia delle edizioni e degli studi, di Leonardo Quaquarelli e Zita Zanardi, rappresenta uno strumento di studio indispensabile sia per i cultori del pensiero di Giovanni e Giovanfrancesco Pico sia per gli amanti e gli studiosi del libro antico. L'opera infatti è costituita da un esaustivo e aggiornato corpus bibliografico delle opere dei due Pico, dalle prime emissioni a stampa del XV secolo fino a tutto il Novecento, e dei relativi studi pubblicati dall'Ottocento in poi. Avvalendosi per il XVI secolo del censimento nazionale delle cinquecentine, e del parallelo censimento regionale, che lo ha integrato elencando anche le pubblicazioni eseguite all'estero e indicando sulle schede elementi fondamentali quali le note di possesso presenti sugli esemplari, Pichiana offre le schede dettagliate di tutte le opere edite di Giovanni e Giovanfrancesco, corredate dalle localizzazioni, sia in Italia sia all'estero, presso le biblioteche e presso i collezionisti privati.
Introdotto da alcune note esplicative di Tullio Gregory e Luisa Avellini, il volume, oltre al catalogo delle opere, contiene importanti saggi relativi alle edizioni antiche: Leonardo Quaquarelli per gli incunaboli ci segnala l'editio princeps dell'Opera omnia di Giovanni, pubblicata a Bologna da Benedetto Faelli nel 1496 e voluta da Giovanfrancesco, che la corredò di una biografia dello zio, ed evidenzia come anche all'estero iniziò la pubblicazione di singole opere di Giovanni e di alcune contraffazioni. Rosaria Campioni, affrontando l'esame delle edizioni del XV secolo presenti in Emilia-Romagna, ci informa che il primato delle edizioni per le opere di Giovanni (8) appartiene ex aequo alla Biblioteca "Panizzi" di Reggio Emilia e al collezionista Claudio Sgarbanti di Mirandola (Modena), mentre per le edizioni di Giovanfrancesco (15) la palma va alla Biblioteca Estense-Universitaria di Modena. Notevole è il posseduto della Biblioteca comunale di Mirandola: 6 edizioni di Giovanni e 9 di Giovanfrancesco, in gran parte provenienti dalla donazione dell'erudito Francesco Molinari. Fra queste è presente anche l'Examen vanitatis, stampato a Mirandola da Mazzocchi nel 1520, del quale è conservata pure la rara emissione con la marca tipografica di Ottaviano Scoto. Altra edizione rara è quella delle Sette sposizioni, stampata nel 1555 da Lorenzo Torrentino a Firenze invece che a Pescia. Su tutto il territorio regionale però si trovano edizioni del XVI secolo, a riprova della fortuna dell'opera dei due Pico, e in particolare di Giovanni.
Interessante si rivela anche l'analisi dei luoghi di stampa, che vede il primato di Venezia, a cui si affiancano diverse città emiliane. Zita Zanardi, affrontando lo studio delle edizioni del XVI secolo fuori dall'Emilia-Romagna, dimostra che il numero più consistente di edizioni si trova in Italia alla Biblioteca Nazionale Centrale di Roma, seguita dalla Nazionale Centrale di Firenze, mentre in Europa il primato va alle biblioteche tedesche, anche se esemplari sono presenti su tutto il territorio continentale. Per i secoli XVII e XVIII si assiste a un calo numerico, tuttavia si trovano ancora edizioni importanti, quali quella di Basilea del 1601 dell'Opera Omnia di Giovanni, della quale un interessante esemplare è posseduto dal collezionista Sgarbanti. L'unico esemplare a stampa settecentesco è invece quello dell'opera di Giovanfrancesco De studio et humanae philosophiae libri stampato ad Halle an der Saale dalla Tipografia dell'Orfanatrofio.
Quaquarelli esamina le edizioni e gli studi dell'Ottocento e del Novecento, strettamente legati alla storia delle idee e al contesto culturale. È infatti con la istituzione delle varie deputazioni di storia patria nella seconda metà del XIX secolo che si iniziano a celebrare i centenari di nascita e di morte. La Deputazione mirandolese nel 1894, centenario della morte di Giovanni, dà alle stampe la pubblicazione dei sonetti inediti e inizia a occuparsi del pensiero di Pico e soprattutto della storia della famiglia Pico e del contesto storico mirandolese. A parte Ernst Cassirer, che già nel 1930 dimostra interesse per il pensiero della "Fenice degli ingegni", il vero scopritore e valorizzatore dell'opera e del pensiero di Giovanni sarà però Eugenio Garin dagli anni Quaranta del Novecento. Nuovo impulso agli studi verrà dato col convegno del 1963, centenario della nascita di Giovanni, nel quale iniziò a evidenziarsi l'importanza della figura di Giovanfrancesco, e poi col convegno del 1994, che ha portato alla creazione del Centro internazionale di cultura "Giovanni Pico della Mirandola" e alle pubblicazioni della collana "Studi pichiani" (www.picodellamirandola.it).
L. Quaquarelli, Z. Zanardi, Pichiana. Bibliografia delle edizioni e degli studi, Firenze, Leo S. Olschki, 2005 ("Studi pichiani", 10), 434 p., _ 45,00.
Azioni sul documento